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24 Maggio 2025 - 12:13
A Torino la notte si accende di birre, chiacchiere e musica. Ma stavolta, sotto le luci della movida, c'è stato spazio anche per un gesto semplice, gratuito, potentissimo: soffiare dentro un etilometro. E capire se tornare a casa a piedi, in taxi o in auto.
“Un soffio ti può salvare la vita”: non è uno slogan da campagna patinata, ma la scintilla concreta che ha acceso piazza Santa Giulia tra le 22 e le 2 della notte scorsa, nel cuore pulsante dei weekend torinesi. Nessuna retorica, nessun volantino dimenticato sul marciapiede: solo la vita reale, fatta di scelte, bicchieri pieni e volti giovani. Scelte che, a volte, bastano pochi secondi per compromettere. O per salvare.
La Fondazione Specchio dei Tempi, in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Torino, ha fatto centro con una tappa del suo progetto di sensibilizzazione contro la guida in stato d’ebbrezza. Una tappa vera, tangibile, in mezzo ai tavolini dei dehors, dove il rischio si mimetizza sotto l’illusione della leggerezza. Lì, tra un brindisi e una sigaretta, sono stati distribuiti 1000 alcol test monouso, forniti con il supporto di Federfarma, e ben 300 ragazzi hanno scelto di mettersi alla prova con l’etilometro, senza giudizio, ma con la voglia di sapere. Di capire. Di fermarsi un attimo prima di infilare la chiave nel cruscotto.
Ad accompagnarli in quel gesto piccolo ma carico di significato c’erano i volontari della Fondazione e i militari dell’Arma, non in divisa da censori, ma con l'ascolto in tasca. Un dialogo raro e prezioso, uno spazio di confronto che ha scardinato la distanza fra chi fa le regole e chi le vive. Nessuna predica, solo presenza, concretezza, scambi veri. I ragazzi hanno fatto domande, raccontato, sorriso, alzato le mani per dire “ci sono anche io”. E hanno capito che la patente può aspettare, ma la vita no.
L’iniziativa non si ferma qui: la campagna proseguirà a giugno, con due nuove tappe già fissate il 7 in piazza Vittorio Veneto e il 21 in via Reggio 3, per continuare a portare il messaggio là dove davvero serve. Nelle notti piene di energia, nelle strade che si svuotano quando i locali chiudono, nei cuori che battono forte senza pensare al domani. Portarlo lì, dove può fare la differenza. Perché la prevenzione non ha bisogno di palchi, ma di presenza. E di fiato. Letteralmente.
Un soffio, un'etichetta colorata, una stretta di mano. Un istante che, come una catena di reazioni a catena, può cambiare la traiettoria di una notte. E salvare una vita. O più d’una.
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