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Cronaca
25 Maggio 2025 - 16:13
Abbandonati tra i rifiuti e il crack (foto di repertorio)
“Non volevo abbandonare i miei bambini. Ma adesso, per il loro bene, forse è meglio che non torni più”. La voce è quella di una madre di 25 anni, di origine brasiliana, che nei giorni scorsi ha lasciato da soli i suoi due figli piccoli – uno e quattro anni – in un appartamento a Torino, in via Valentino Carrera, dove i carabinieri, il 23 maggio, sono intervenuti dopo aver ricevuto una segnalazione per pianti incessanti provenienti dall’interno.
Quello che si sono trovati davanti gli investigatori non è stata solo la desolazione di una casa spoglia e sporca, ma una scena contaminata dalla presenza di residui del consumo di droga, tra cui pipette usate per il crack. Una delle ipotesi, ora, è che uno dei bambini possa essere entrato in contatto con quelle sostanze. Portati subito all’ospedale infantile Regina Margherita per accertamenti, uno dei due piccoli avrebbe mostrato segnali di positività allo stupefacente, probabilmente dopo aver maneggiato oggetti lasciati incustoditi.
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“Mi sono spaventata, ed è per questo che non ho fatto rientro”, avrebbe confidato la madre a un’amica, dopo aver letto online le notizie del ritrovamento. Una fuga, più che un abbandono premeditato. Una paura che si è tramutata in assenza definitiva, come lei stessa ha dichiarato: “Forse è meglio che, per il loro bene, me li portino via”.
La giovane donna, ora denunciata per abbandono di minore, è in regola con il permesso di soggiorno, risulta seguita dai servizi sociali, lavorava in una palestra vicino casa fino a poco tempo fa e giocava a calcetto con le amiche. Nessuno scenario tipico di degrado urbano, nessun quartiere definito “difficile”: via Carrera non è una zona malfamata.
Sul compagno, invece, non sono stati ancora presi provvedimenti: l’uomo non ha mai riconosciuto legalmente i bambini. I magistrati minorili, nel frattempo, hanno già individuato una famiglia affidataria per un’accoglienza temporanea e stanno valutando l’apertura dell’iter per l’adottabilità.
L’indifferenza, le crepe della quotidianità, la fatica di restare a galla: in poche ore questa storia ha spazzato via ogni cliché. Rimangono due fratellini piccoli, salvati per miracolo, che oggi stanno “per quanto possibile, bene”. E una madre che, davanti al disastro, riesce solo a dire: “Per il loro bene, forse è meglio che non torni più”.
Ospedale infantile Regina Margherita
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