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Cronaca

Micro-cellulari in carcere a Ivrea: l'ombra dei call center illegali nelle prigioni italiane

OSAPP denuncia emergenza sicurezza e chiede il riconoscimento ufficiale per gli agenti intervenuti

Micro-cellulari in carcere: l'ombra dei call center illegali nelle prigioni italiane

Micro-cellulari in carcere: l'ombra dei call center illegali nelle prigioni italiane (foto di repertorio)

Due micro-cellulari, nascosti in involucri lanciati dall’esterno, stavano per finire nelle mani dei detenuti della Casa Circondariale di Ivrea. Il blitz è stato però bloccato grazie all'intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria, che nel pomeriggio di ieri – 24 maggio – ha intercettato e recuperato entrambi i dispositivi prima che potessero essere messi in circolazione all’interno dell’istituto.

Il primo involucro è stato fermato nella zona dell’intercinta: all’interno, un micro-cellulare completo di cavetto per la ricarica. Il secondo è riuscito a superare il muro di cinta, ma non ha raggiunto i locali passeggi. Anche in questo caso, il contenuto era lo stesso: un micro-cellulare e un cavo USB.

Carcere Ivrea

A dare notizia dell’accaduto è l’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che ha elogiato l’efficienza e la prontezza degli agenti coinvolti. «Ormai le carceri italiane si stanno trasformando in veri e propri call center illegali. La diffusione incontrollata di micro-cellulari è un’emergenza reale che mette a rischio la sicurezza interna e vanifica il lavoro quotidiano del personale penitenziario», ha dichiarato il Segretario Generale dell’OSAPP, Leo Beneduci.

Il sindacato ha inoltre sottolineato come gli agenti operino in condizioni di lavoro difficili, tra turni massacranti e continue violazioni delle regole da parte di alcuni detenuti. «Ancora una volta il personale in servizio presso la Casa Circondariale di Ivrea ha dimostrato competenza ed esperienza», si legge nella nota. L’OSAPP ha infine rivolto un appello alla Direzione dell’istituto affinché «venga formalmente riconosciuto l’operato del personale intervenuto».

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