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Cronaca
23 Maggio 2025 - 13:08
Elisoccorso (foto di repertorio)
Un’escursione tra le nevi del Monte Rosa si è trasformata in un dramma ancora aperto. Nella mattinata del 23 maggio, uno scialpinista è scivolato lungo il Canalone Marinelli, sulla maestosa e insidiosa parete Est del massiccio, nel territorio comunale di Macugnaga. Da quel momento, non è stato più visibile agli occhi dei compagni di gita, che hanno assistito impotenti alla scomparsa dell’uomo nel vuoto bianco del canalone. Le ricerche sono in corso e l’angoscia cresce con il passare delle ore.
A dare l’allarme è stata la guida alpina che accompagnava il gruppo, composta da più scialpinisti impegnati in una salita tecnica in uno dei tratti più celebri – e temuti – delle Alpi piemontesi. Dopo aver allertato immediatamente i soccorsi, la guida ha iniziato a scendere nel canalone alla ricerca dell’escursionista, per tentare di individuarne la posizione e valutarne le condizioni. La situazione, però, è estremamente critica: si tratta di un ambiente impervio, con pendenze elevate, neve instabile e rischio di valanghe secondarie.
Il Soccorso Alpino della delegazione Valdossola, coadiuvato dall’elisoccorso partito da Borgosesia, è intervenuto tempestivamente, ma le condizioni meteo e morfologiche della zona stanno rendendo complesse le operazioni. Le ricerche si stanno concentrando sul Canalone Marinelli, noto agli appassionati di alpinismo per la sua lunghezza e verticalità: un tracciato che dai 4.000 metri del Rosa scende vertiginosamente fino a quota 2.800, con tratti esposti e pericolosi.
Non è ancora nota l’identità dello scialpinista disperso, né se si tratti di un membro del gruppo proveniente da fuori regione o di un abituale frequentatore della zona. In questi casi, le prime ore sono decisive. La guida, esperta della zona e visibilmente scossa, ha fornito agli operatori ogni dettaglio utile per circoscrivere il punto della scomparsa e orientare le manovre di ricerca.
Il Monte Rosa, con le sue linee eleganti e severe, resta una meta affascinante per centinaia di appassionati, ma non perdona errori né distrazioni. Il Canalone Marinelli, in particolare, è noto per le sue difficoltà: richiede preparazione tecnica, condizioni meteo ideali e un perfetto coordinamento tra i membri del gruppo. Anche per chi è esperto, basta un attimo – una lastra di ghiaccio, un cambio improvviso della neve, un’incertezza nei movimenti – per precipitare nel vuoto.
Questo nuovo incidente riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna. Nonostante l’esperienza di molte guide e l’evoluzione dell’attrezzatura, l’ambiente alpino resta imprevedibile e, talvolta, ostile. È fondamentale un’adeguata pianificazione dell’uscita, il controllo costante delle condizioni ambientali e, soprattutto, una valutazione continua dei rischi.
In attesa di notizie ufficiali da parte del Soccorso Alpino, la comunità montana e alpinistica si stringe nel silenzio e nella speranza. Le ricerche continuano senza sosta, mentre ogni minuto che passa diventa sempre più decisivo.
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