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Lutto
09 Aprile 2025 - 13:19
Addio a Francesco Daniele Orlando: un'intera comunità in lutto per un giovane dal cuore grande
Un dolore che attraversa la comunità e la unisce. Sabato mattina, 5 aprile, la chiesa di San Benedetto a San Mauro Torinese era gremita. Francesco Daniele Orlando, 35 anni, è stato salutato con affetto, lacrime e riconoscenza da centinaia di persone. Era morto pochi giorni prima, colpito da un malore improvviso mentre pedalava nei pressi di Bussolino a Gassino, su quella stessa bicicletta che amava e che raccontava tanto del suo modo di vivere.
A officiare le esequie, don Luca Ramello, che ha saputo raccogliere l’emozione collettiva in parole semplici e vere: “È un dolore troppo grande, ma l’affetto di oggi parla del bene che ha fatto. Francesco ha lasciato un segno.” La chiesa, il sagrato, le strade vicine: ogni angolo era pieno. Un silenzio denso, interrotto solo dal pianto composto di chi lo conosceva bene.
Francesco era un ragazzo gentile e impegnato, volontario al Sermig, sempre pronto a dare una mano, a costruire qualcosa di buono. Molti giovani sono arrivati anche da Torino per salutarlo, ragazzi e ragazze con cui aveva condiviso esperienze, ideali, impegno. “Un fratello maggiore per molti di noi”, ha sussurrato uno dei presenti.

Un ricordino distribuito durante il funerale ha commosso tutti: una foto in sella alla bici e la frase “Continua a pedalare oltre le nuvole. Ora non sarai più stanco”. Una frase semplice, ma che racchiude la sua leggerezza, la sua forza silenziosa, la sua passione per la vita vera.
Accanto alla bara, la famiglia di Francesco – il papà Alberto, la mamma Anna Maria, il fratello Andrea – ha ricevuto l’abbraccio profondo di una città intera. Non solo parole di conforto, ma una rete di affetto sincero, nata da ciò che Francesco ha saputo donare agli altri. “Un ragazzo buono, davvero per bene”, diceva più di una voce tra la folla. Una definizione che oggi, più che mai, vale come eredità.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto che non si colma, ma anche una scia luminosa che continuerà a brillare nei ricordi e nei gesti di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo.
Perché certi addii, anche se spezzano, riescono a cucire una comunità intera. Con la forza silenziosa di chi, come Francesco, ha saputo pedalare nel cuore degli altri.
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