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Cronaca
08 Aprile 2025 - 10:15
Torino, camionista ubriaco aggredisce i carabinieri: fermato con il taser in via Borgaro
Doveva essere una serata conviviale, fatta di risate, carne alla griglia e birra tra amici. Invece si è trasformata in un incubo per un intero quartiere di Torino, dove un camionista romeno, rientrato a casa ubriaco fradicio, ha fatto esplodere una lite domestica violenta culminata con l’intervento dei carabinieri e l’uso del taser. È accaduto in via Borgaro, nel cuore del quartiere Madonna di Campagna, intorno alle 22.30 di domenica sera.
Dopo il rientro dalla grigliata, l’uomo ha iniziato a urlare e lanciare oggetti contro la moglie, secondo alcuni testimoni, per motivi banali esasperati dall’alcol. Una scena che si è fatta subito insostenibile: urla, vetri rotti, colpi contro i muri. I vicini, terrorizzati, hanno composto il 112. Quando la pattuglia del Radiomobile dei carabinieri è arrivata, la situazione è esplosa.
Il camionista, invece di calmarsi, ha dato in escandescenze, aggredendo i militari con spintoni e pugni. A quel punto, dopo i tentativi di mediazione falliti, i carabinieri sono stati costretti a usare il taser, immobilizzando l’uomo senza provocargli lesioni gravi. Un intervento deciso e risolutivo che ha evitato il peggio, ma che ha lasciato il quartiere sotto shock.
L'intervento dei Carabinieri ha evitato il peggio
L’uomo è stato arrestato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La moglie, fortunatamente, non ha riportato ferite gravi, ma sarà ascoltata per chiarire eventuali situazioni pregresse. Non è escluso che si aprano anche indagini per maltrattamenti in famiglia, una piaga purtroppo spesso silenziosa.
L’episodio ha scosso profondamente la comunità di Madonna di Campagna. Una zona popolare, densamente abitata, da anni alle prese con problemi di convivenza, disagio sociale e degrado urbano, dove episodi simili sono troppo frequenti per passare sotto silenzio.
Ma c’è un altro tema che torna a far discutere: l’uso del taser da parte delle forze dell’ordine. Strumento introdotto per difesa non letale, è al centro di un dibattito tra chi lo considera necessario e chi teme abusi. In questo caso, però, il dispositivo ha salvato la situazione, evitando l’uso di forza fisica diretta e contenendo l’aggressività del soggetto in modo rapido.
Dietro la cronaca nera, resta però il dramma umano. Un uomo fuori controllo, una donna impaurita, una famiglia spaccata. E un quartiere che si interroga su come sia possibile arrivare a tanto senza che nessuno – prima della violenza – intervenga. La vera emergenza è culturale e sociale, e richiede molto più di un taser per essere disinnescata. Serve prevenzione, ascolto, supporto psicologico, aiuti concreti per chi vive il disagio. Perché se la festa finisce in arresto, la colpa non è solo dell’alcol.
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