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Il caso
07 Settembre 2023 - 02:02
Il fenomeno dello scarico abusivo di rifiuti continua ad affliggere il Canavese e Borgofranco d’Ivrea.
L’ultimo episodio si è verificato sul finire della scorsa settimana, con copertoni e sacchi dell’immondizia che sono stati abbandonati lungo la provinciale che porta alla frazione di Biò, strada di competenza della Città Metropolitana di Torino. Gomme delle macchina e sacchetti di plastica abbandonati lì, nella piazzola di sosta.
A postare la foto dell’immondizia abbandonata è una residente: “non riesco a definire con un aggettivo chi ha pensato bene di depositare questi rifiuti - dice - ma vorrei solo ricordare a questa persona che non ha nessun diritto di sporcare il suolo di tutti”.
La rabbia dei cittadini, stufi ormai dei troppi episodi analoghi, non si è fatta attendere: “purtroppo l’educazione civica non è più di questo tempo” dice qualcuno, “che schifo di gente che c’è in giro” rincarano altri, con anche l’assessore ai Servizi Sociali Milena Bordet che commenta: “non ci sono davvero parole”.
Il sindaco di Borgofranco Fausto Francisca
Duro, anche il pensiero del sindaco Fausto Francisca: “Borgofranco c’è. Nel bene e nel male. Io purtroppo queste persone le definisco semplicemente come delinquenti che inquinano il nostro territorio. Sono anche stupidi però, dato che sono perseguibili penalmente e i rifiuti possono essere affidati gratuitamente alle società che si occupano della raccolta”.
Tra le opinioni dei cittadini, forse, quella che riassume meglio la gravità della situazione è quella espressa da Marco, borgofranchese: “in piazza Germanetti l’abbandono è frequente, in piazza del mercato anche di più, e tutte queste zone sono coperte da telecamere. Quindi quello che mi domando è: o i dispositivi di video sorveglianza non servono, o non funzionano”.
E questo è proprio il punto. Il comune di Borgofranco è dotato di impianti di video sorveglianza all’entrata e all’uscita del paese: non è un caso, infatti, che i carabinieri e la polizia abbiano già aperto delle indagini per identificare i colpevoli, “sperando” che i malintenzionati siano passati in zone coperte dalle registrazioni.
Affermare che i dispositivi di video sorveglianza non servano è decisamente un azzardo: nella vicina Quincinetto mesi addietro, proprio grazie alle registrazioni, un uomo proveniente della Valle d’Aosta che aveva scaricato rifiuti in un bosco era stato identificato. A Borgofranco, invece, erano state proprio le telecamere che nel febbraio di quest’anno avevano individuato alcuni ladri autori di svariati colpi in città, che dopo i furti si erano dati alla fuga in tangenziale passando, appunto, in una zone coperta dai dispositivi video.
Fatti del genere, in questa parte di Canavese, non sono per nulla nuovi e dunque, forse, qui il punto è un altro: nonostante le telecamere (che dovrebbero ovviamente dissuadere i malintenzionati), fin troppe persone continuano scaricare abusivamente i rifiuti, non curanti né del suolo pubblico, né dell’ambiente e né del fatto che, questa immondizia, potrebbe essere conferita gratuitamente ai punti di raccolta nei paesi limitrofi.
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