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SCANDALO
21 Aprile 2023 - 12:33
Operazione Platinum Dia
Giovedì sera, in Consiglio Comunale, nel momento del voto per l'acquisizione della casa dell'ex capo della Ndrangheta di Volpiano (in via Giorgia Basta 28, si tratta di un appartamento con un box) sono rimasti tutti di stucco. Tutti favorevoli? No, c'è un astenuto. Ma chi? "Ma ho sentito bene?", si è chiesto qualcuno. Ebbene c'era un'astenuta: la consigliera di Forza Italia, Maria Grazia Bigliotto.
Maria Grazia Bigliotto, consigliera di Forza Italia
"Io - chiarisce - mi astengo da atti che non ho seguito. Io mi astengo sempre quando non seguo, non avevo gli atti sotto mano". Ora, mettiamo anche che la giustificazione di Bigliotto sia vera ma a questo punto non sapere nulla dell'acquisizione di un bene confiscato alla Ndrangheta in un Comune dove la Ndrangheta è il principale problema è piuttosto grave. I consiglieri di Volpiano dovrebbero avere tutti come priorità la lotta alla criminalità organizzata e in questo caso non è che ci fosse tanto da fare: leggere un documento e votare a favore.
Naturalmente, dopo l'astensione, non sono mancate le polemiche e le dure prese di posizione da parte degli altri consiglieri (di minoranza).
Antonietta Maggisano
"Io - interviene Antonietta Maggisano di Cambiamo Volpiano - quella cosa l’avevo data per scontata. Mi ha sconvolto l'astensione. Mi sono girata verso la Camoletto pensando di aver sentito male, pensavo di essermi sbagliata, di aver capito una cosa per un'altra e invece c'era davvero un'astensione. È incomprensibile, non è stata neanche motivata. È vero che si trattava di un'integrazione arrivata un po' all'ultimo ma ci hanno avvertito in chat, avrebbe potuto dire che non aveva letto, che non aveva preso visione di nulla. Anche se era chiaro il contenuto perché è stato esposto. Non c’era nessun motivo per astenersi. Non ha voluto fare neanche la dichiarazione di voto. È stato un atteggiamento strano. Siamo in un Comune dove ci sono situazione legate alla ndrangheta tutti i giorni. Che facciamo? Siccome li conosciamo ci asteniamo, mi pare assurdo".
Dura anche Monica Camoletto, consigliera di minoranza per Gente di Volpiano.
Monica Camoletto
"Io - commenta - ho sempre detto che qui si fa poco contro la Ndrangheta, lei no. Probabilmente non è un personaggio che può permettersi troppo su determinate cose. Ieri sera sono rimasta di stucco. Io credo che come città si debba investire nella lotta contro la ndrangheta e non in opere inutili come il sotto passo in via regione Cravero. Non sprechiamo soldi per cose che non servono, usiamoli per quello che serve. Non so che dire, evidentemente non è una roba da centrodestra o Forza Italia appoggiare quelle robe lì. Pesa il passato di questo gruppo per le posizioni prese in precedenza. Se non ha avuto tempo di leggere è grave. È un argomento molto importante visto che siamo uno dei comuni più famosi d’Italia. Che leggesse quello che deve leggere. Evidentemente è più interessata alla carriera politica".
Stoccata anche da Giuseppe Medaglia, consigliere di minoranza di Cambiamo Volpiano.
Giuseppe Medaglia
"Non è una bella cosa, - spiega - non ha una giustificazione il fatto di astenersi all’acquisizione di un bene confiscato. Anche l’altra volta mancava sullo stesso provvedimento. Non c’era, non aveva partecipato. È un atteggiamento non tanto trasparente".
L'unico a fare orecchie da mercante, sul tema, è il Sindaco, Giovanni Panichelli.
"Non ho commenti. - interviene - Ognuno vota come crede. Noi abbiamo dato seguito alla manifestazione di interesse di luglio 2022. È sempre auspicabile che su questo si sia tutti d’accordo. La legge prevede l’utilizzo per iniziative sociali, al momento non c’è un progetto. Appena il bene entrerà nella vera disponibilità del Comune si inizierà a pensare a come utilizzarlo" .
I beni erano intestati a A.A. Nel 2013 il Tribunale di Torino ha disposto la confisca definitiva dei beni tramite misura di prevenzione. A.A., classe 1960, è stato capo della locale di Volpiano con la dote di Vangelo (dote di livello più elevato, ottenuto per più meritevole condotta delinquenziale) della “Società Maggiore”. Già negli anni 70 A.A. è stato implicato insieme al fratello in reati di truffa e ricettazione, successivamente condannato nel 1978 a Torino per violenza carnale e rapina aggravata. Arrestato nuovamente il 26/11/92 a Milano, veniva condannato con sentenza della Corte di Appello di Torino del 4/7/1996 a 22 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, e usciva dal carcere il 21/7/2009.
La famiglia A. tra il 2000 e 2009, pur avendo dichiarato un reddito al di sotto della soglia di povertà, compie acquisti sproporzionati alla capacità reddituale, tra cui le due unità immobiliari di via Basta 28. Alla luce di ciò, con provvedimento di prevenzione iniziato nel 2011 si dispone la confisca relativa a due unità immobiliari a Volpiano in via G. Basta 28, intestate alla moglie di A., nonché alla somma rinvenuta in sede di perquisizione.
A.A. viene arrestato insieme ad altri 149 indagati il 9/06/2011 e durante l’udienza preliminare del 23/5/2012 chiede l’applicazione della pena (patteggiamento). Dalle intercettazioni e dalle indagini risulta che sia stato affiliato alla ‘ndrangheta quantomeno dal ‘1994e che durante il carcere riceveva elargizioni di denaro derivanti dalla gestione di attività economiche controllate da altri affiliati alla ‘ndrangheta, in particolare case da gioco e videopoker. Quest’ultima circostanza dimostra la continua appartenenza all’organizzazione.
Il GIP ritiene sussistere unicità di disegno criminoso con la condanna degli anni ’90 in quanto il narcotraffico costituisce il “mestiere” dell’appartenente alla ‘ndrangheta, mentre l’affiliazione all’associazione costituisce lo “status” necessario a operare.
Volpiano è il Comune che presenta più beni confiscati alla criminalità organizzata sul territorio canavesano rispetto agli altri Comuni, 8 in tutto.
Solo due di questi sono stati recuperati: Casa Mariuccia e la caserma dei vigili del fuoco.
Il primo è stato destinato e trasferito al patrimonio del Comune di Volpiano per fini istituzionali nel 2015 ed è ora sede di Casa Mariuccia, casa rifugio per donne vittime di violenza, anche grazie al contributo regionale per il funzionamento. Per quanto riguarda il secondo, in via Torino 11: il bene è stato destinato e trasferito al patrimonio del Comune di Volpiano per scopi sociali nel 1995 ed è stato assegnato ai Vigili del Fuoco volontari e adibito a centro addestramento nazionale cinofilo. Sono stati effettuati dei lavori grazie ad alcuni fondi regionali.
La caserma dei vigili del fuoco di Volpiano, l'edificio è stato sequestrato alla criminalità organizzata tanti anni fa
Ora, dopo 30 anni di attesa, potrebbe essere la volta del bene presente in via Trento 12. Il bene era intestato a F.M. Nel 1992 la Procura della Repubblica di Torino ha disposto la confisca del bene all’interno di un procedimento penale. Si tratta di un appartamento in un condominio, si trova in cattive condizioni. Ora, però, sarà l’Unione Net a finanziarne il recupero. Una delle linee di intervento concerne i percorsi di autonomia per persone con disabilità, con un finanziamento di 715.000 euro. L’obiettivo generale del progetto è quello di garantire un percorso partecipato, guidato e monitorato che permetta alle persone con disabilità, in coerenza con il progetto di vita di ciascuno, di migliorare la propria autonomia abitativa, individuale e lavorativa, anche con il supporto delle tecnologie informatiche. A tal fine sono stati individuate due strutture e sono previsti lavori di adeguamento e allestimento degli spazi. Di particolare rilievo il recupero della struttura di via Trento 12 a Volpiano, che sarà adibita a cohousing per persone con disabilità: si tratta di un immobile che era stato confiscato alla criminalità organizzata e che viene restituito alla comunità per finalità di grande rilievo sociale.
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