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Carlo Ponti jr sposa Mariam Sharmanashvili a Ginevra: nozze intime per il figlio di Sofia Loren

Sophia Loren presente al matrimonio civile di Carlo Ponti e Mariam a Ginevra dopo nozze estive a Tbilisi

Il sorriso di Sophia Loren illumina il secondo sì di Carlo Ponti a Ginevra

Carlo Ponti jr sposa Mariam Sharmanashvili a Ginevra: nozze intime per il figlio di Sofia Loren

Un matrimonio elegante e raccolto, nel segno della discrezione che da sempre contraddistingue la famiglia Ponti. Nella cornice raffinata di Ginevra, il direttore d’orchestra Carlo Ponti jr, figlio di Sofia Loren e del produttore cinematografico Carlo Ponti, ha sposato con rito civile la pianista georgiana Mariam Sharmanashvili, coronando una storia d’amore costruita tra le note e i palcoscenici del mondo.

La cerimonia si è svolta in forma privata, lontano dai riflettori e dal clamore mediatico, ma non senza emozione. Accanto agli sposi, in prima fila, mamma Sofia, che a 91 anni ha voluto essere presente al momento più importante della vita del figlio, e il fratello Edoardo Ponti, regista e sceneggiatore, arrivato dalla California con la moglie, l’attrice Sasha Alexander.

Secondo quanto trapelato da ambienti vicini alla famiglia, il rito si è tenuto nella sala comunale di una delle residenze storiche del centro di Ginevra, alla presenza di pochi amici e parenti. Subito dopo la cerimonia, un brindisi riservato in un elegante hotel della città ha celebrato l’unione tra il musicista italiano e la sua compagna, originaria di Tbilisi ma residente da anni in Svizzera, dove collabora con diverse istituzioni musicali europee.

Carlo Ponti jr, 55 anni, ha ereditato dal padre la cultura dell’arte e della disciplina e dalla madre la passione per la bellezza in tutte le sue forme. Formatosi negli Stati Uniti e in Italia, ha diretto orchestre prestigiose in Europa, in Asia e negli Stati Uniti, fondando nel 2013 la Los Angeles Virtuosi Orchestra, un ensemble che promuove l’educazione musicale giovanile. Mariam Sharmanashvili, 34 anni, è una pianista di fama internazionale, nota per la sensibilità interpretativa e per le sue collaborazioni con giovani talenti provenienti dai conservatori georgiani e italiani.

Il legame tra i due nasce proprio attraverso la musica: si sono conosciuti nel 2018 a un festival pianistico in Svizzera, dove Ponti era ospite come direttore e Mariam come solista. Da allora la loro relazione è cresciuta lontano dai gossip, in un equilibrio tra carriera e sentimento.

La presenza di Sofia Loren, emozionata ma composta, ha dato al matrimonio un’aura quasi cinematografica. L’attrice, che negli ultimi anni ha scelto di vivere tra Ginevra e la sua villa a Los Angeles, ha voluto partecipare al fianco dei figli, nonostante le recenti difficoltà di salute che l’avevano costretta a un periodo di riposo dopo una caduta nel 2023. Fonti vicine alla famiglia raccontano di un clima di grande serenità e di una Loren “felice e orgogliosa”, consapevole del valore simbolico di questo nuovo capitolo nella vita di Carlo.

Il rito civile si è concluso in un clima sobrio e affettuoso, con poche parole, molti abbracci e nessuna concessione mondana. Nessuna foto ufficiale è stata diffusa, in linea con il tradizionale riserbo della famiglia Ponti, che da sempre tiene separata la vita privata da quella pubblica. Tuttavia, alcune immagini scattate all’uscita del municipio mostrano i due sposi sorridenti, lei in un abito semplice color avorio e un piccolo bouquet di rose bianche, lui in un elegante completo blu.

Nel panorama delle cronache mondane, dove spesso prevale l’eccesso, le nozze di Carlo Ponti jr e Mariam Sharmanashvili hanno il sapore raro della sobrietà e della profondità. Una celebrazione che non cerca l’apparenza, ma la continuità: quella di una famiglia che ha fatto la storia del cinema e della cultura italiana, e che oggi, attraverso la musica, continua a intrecciare emozioni, talento e umanità.

Per Sofia Loren, l’immagine del figlio al fianco della sua sposa rappresenta probabilmente una delle ultime grandi gioie di una vita straordinaria, vissuta tra set, teatri e affetti profondi. Un amore che si rinnova, questa volta non sullo schermo, ma nella realtà di una sala comunale di Ginevra, dove una madre ha potuto applaudire il destino felice del proprio figlio.

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