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A San Mauro c'è un nuovo consigliere comunale: Diego Innocenti esce della porta, ma rientra dalla finestra

La lista Impegno per San Mauro è tornata in maggioranza? L'opposizione solleva dubbi, mentre i nodi istituzionali rimangono

A San Mauro c'è un nuovo consigliere comunale: Diego Innocenti esce della porta, ma rientra dalla finestra

A San Mauro c'è un nuovo consigliere comunale: Diego Innocenti esce della porta, ma rientra dalla finestra. Foto: Innocenti (a sinistra) e Parola (a destra).

Per settimane è rimasta una sedia vuota. E attorno a quella sedia, in Consiglio comunale, si sono accumulati sospetti, nervosismi e un certo fastidio crescente, difficile da nascondere. Lunedì 15 dicembre, a San Mauro Torinese, quella sedia è stata finalmente occupata: Diego Innocenti è entrato ufficialmente in aula come nuovo consigliere comunale, subentrando ad Aldo Parola, nominato assessore poche settimane fa. Ma chi pensava a una formalità rapida si è sbagliato di grosso.

La surroga è stata il punto di arrivo di un percorso tutt’altro che lineare, scandito da tre rinunce consecutive e da un dibattito politico che ha finito per dire molto più della semplice sostituzione di un consigliere.

Perché il tema vero, emerso con chiarezza durante la seduta, non era solo “chi entra”, ma che cosa sta succedendo davvero dentro la maggioranza e, soprattutto, che ruolo abbia oggi la lista civica Impegno per San Mauro.

A ricostruire i passaggi è stata la presidente del Consiglio comunale, Maria Vallino, che ha ripercorso con precisione la procedura prevista dalla legge dopo la nomina di Parola ad assessore. Il seggio vacante doveva essere coperto scorrendo la lista di Impegno per San Mauro, quella con cui Parola era stato eletto nel 2021. Ma il primo nome utile, Fabio Altavilla, ha rinunciato. Stessa scelta per Sandra Margherita Febbo, seconda dei non eletti. Poi è arrivata anche la rinuncia di Stefania Sartori, terza in graduatoria. Solo al quarto tentativo si è arrivati a Diego Innocenti, che ha accettato l’incarico dopo la notifica formale ricevuta il 5 dicembre e aver dichiarato, il 9 dicembre, l’assenza di cause di ineleggibilità o incompatibilità.

Dal punto di vista procedurale, nulla da eccepire. Il Consiglio ha votato all’unanimità la surroga: presenti 16, votanti 16, favorevoli 16. Unanimità anche sull’immediata eseguibilità. Numeri puliti, voto compatto, applausi di rito. Ma appena Innocenti ha preso posto tra i banchi della maggioranza, il clima è cambiato.

Il nuovo consigliere ha scelto un tono pacato, ringraziando sindaca, assessori, consiglieri e la sua lista. Ha parlato di “grande emozione” e di “senso di responsabilità”, spiegando di non vivere questo ingresso come un traguardo ma come l’inizio di un percorso. Poi ha pronunciato la frase che avrebbe acceso il dibattito: con il suo ingresso, ha detto, si è ricomposta la squadra partita nel 2021. E ha aggiunto di voler essere “un ponte di collegamento tra i cittadini e le istituzioni”.

Parole che la maggioranza ha accolto come una conferma politica. La sindaca Giulia Guazzora gli ha dato il benvenuto sottolineando che arriva in una fase complessa, verso la fine del mandato, promettendo supporto e collaborazione. Un messaggio chiaro: per l’amministrazione, l’ingresso di Innocenti rappresenta un ritorno all’equilibrio originario, dopo mesi di tensioni.

A rafforzare questa lettura è intervenuto Rudy Lazzarini, capogruppo del Partito Democratico, che ha parlato apertamente di “ricomposizione di una frattura” all’interno della maggioranza. Lazzarini ha rivendicato il lavoro fatto per riportare Impegno per San Mauro dentro il perimetro politico dell’amministrazione e ha voluto chiarire, con insistenza, che la nomina di Aldo Parola ad assessore non rappresenta alcuna penalizzazione per il PD. «Il Partito Democratico ha due assessori, di cui uno vicesindaco, e la presidenza del Consiglio», ha ricordato, sottolineando che la situazione è identica a quella di inizio mandato. «Nulla di più, nulla di meno».

Una ricostruzione che però non ha convinto per niente l’opposizione. Roberto Pilone, dai banchi della Lega, ha messo subito in discussione il racconto della maggioranza, chiedendo una cosa semplice quanto scomoda: Impegno per San Mauro è tornata davvero in maggioranza oppure no? Non il singolo consigliere, ma la lista. Pilone ha ricordato che Impegno per San Mauro era uscita dalla maggioranza dopo il “siluramento” del proprio assessore e ha chiesto se oggi rientri senza avere un rappresentante in Giunta. «L’assessore Parola non rappresenta Impegno per San Mauro», ha ribadito, ricordando che Parola aveva lasciato la lista proprio nel momento della rottura.

Da lì, il discorso si è spostato su un altro nervo scoperto: la collocazione politica di Parola prima della nomina ad assessore. Secondo Pilone, Parola sedeva nel gruppo misto, esattamente come Roberto Olivero. «Allora voglio capire perché uno diventa assessore e l’altro no», ha detto, arrivando a provocare: «Io avrei preferito Roberto Olivero assessore del gruppo misto». Una frase che ha fatto rumore, perché riporta alla luce una gestione considerata da più parti poco lineare delle appartenenze consiliari.

Sul fronte opposto, Bruno Bonino (Lista Guazzora) ha difeso la scelta della Giunta e ha parlato apertamente di “rientro in maggioranza” di Impegno per San Mauro, ringraziando Parola per il lavoro di collegamento svolto in questi mesi. Un racconto ottimistico, quasi rassicurante, che però è stato immediatamente smontato con ironia da Paola Antonetto (Fratelli d’Italia).

Antonetto ha preso di mira proprio l’espressione usata da Innocenti per spiegare la posizione della sua lista: «Siamo rimasti alla finestra». Una formula che, secondo lei, dice tutto e nulla. «È politichese», ha commentato, «significa tenere un piede dentro e uno fuori». E sull’idea della “ricucitura” ha affondato il colpo, ironizzando sull’entusiasmo di Bonino e sottolineando come la realtà dei fatti racconti mesi di tensioni, rinvii e incertezze, altro che ritorno lineare.

Antonetto ha anche ricordato quanto sia stato lungo e faticoso arrivare a questa surroga, parlando di un ingresso che sembra quasi «un parto», dopo settimane di attesa e tre rinunce consecutive. E ha lanciato un messaggio diretto al nuovo consigliere, senza sconti ma senza attacchi personali: la politica non è amicizia, ma chiarezza. E la chiarezza, in questa fase, sembra mancare.

Nel dibattito è tornata anche una questione tecnica ma carica di implicazioni politiche: quella delle denominazioni dei gruppi e dei criteri adottati. Roberto Olivero ha sollecitato la segretaria comunale per una risposta scritta promessa da tempo, lamentando ritardi e chiedendo spiegazioni formali. La segretaria ha risposto spiegando di aver dovuto ricostruire passaggi complessi e di essere in attesa di un parere ministeriale recente, promettendo una risposta entro i 30 giorni previsti. Un passaggio che, pur tecnico, alimenta la sensazione di una gestione non sempre trasparente delle regole.

A chiudere il cerchio è stato di nuovo Diego Innocenti, questa volta nella veste di coordinatore di Impegno per San Mauro. Ha respinto l’idea di una vera uscita dalla maggioranza: «Non siamo usciti, siamo rimasti alla finestra», ha ribadito. Una scelta che ha definito “responsabile”, legata a una divergenza di visione, non a una rottura definitiva. Oggi, ha aggiunto, ci sono le condizioni per finire il mandato insieme, poi si vedrà il futuro.

Ed è proprio quel “poi si vedrà” a restare sospeso nell’aria. Perché, al netto delle votazioni e dei sorrisi istituzionali, la seduta di lunedì ha mostrato una maggioranza che prova a ricomporsi in vista delle elezioni del 2027, mentre continua a discutere sul significato stesso delle parole che usa per raccontarsi. Finestra, porta, soglia, davanzale o corridoio: parte della maggioranza sembra voler discutere più di edilizia e di infissi (ma non di piano regolatore) che di nomine chiare, tra chi tiene un piede dentro e uno fuori dalla maggioranza e chi guarda invece già alle cabine elettorali da montare.

Il prossimo appuntamento con la politica sanmaurese è fissato però per lunedì 22 dicembre, quando il Consiglio comunale si riunirà ancora. Due sedute nell'arco di due settimane, a testimonianza del clima di confusione che si è generato nel corso dell'ultimo mese, con gli ultimi progetti e le ultime carte da approvare entro la fine dell'anno. Poi si vedrà.

Il municipio

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