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Circolo Boccardo, patrocinio sotto accusa: a San Mauro scoppia il caso sul veglione di Capodanno

Antonetto attacca: “45 euro di contributo a persona sono troppi”. Parola difende il patrocinio comunale. Sullo sfondo, un circolo spaccato e cinquanta soci già persi

Circolo Boccardo, patrocinio sotto accusa: a San Mauro scoppia il caso sul veglione di Capodanno

Circolo Boccardo, patrocinio sotto accusa: a San Mauro scoppia il caso sul veglione di Capodanno. Foto: a sinistra, Paola Antonetto.

Il veglione di Capodanno del Centro sociale Boccardo arriva in Consiglio comunale, e lo fa nel modo più rumoroso possibile. Non per la musica o per il menù della serata, ma per il patrocinio concesso dal Comune di San Mauro Torinese, finito nel mirino dell’opposizione e trasformato in un nuovo terreno di scontro politico.

A sollevare il caso è stata Paola Antonetto (Fratelli d’Italia), con un’interrogazione secca e puntuale presentata durante la seduta di lunedì 15 dicembre. Sul tavolo, un volantino distribuito in città che pubblicizza il veglione organizzato dal circolo Boccardo, patrocinato dal Comune, con una quota di partecipazione fissata a 45 euro.

Antonetto ha richiamato il regolamento comunale sul patrocinio, che consente il sostegno solo a iniziative prive di finalità di lucro, anche se è ammesso un contributo a copertura delle spese. Da qui la domanda, tutt’altro che formale: perché il Comune ha concesso il patrocinio a fronte di un “contributo” di ben 45 euro?

La risposta è arrivata dall’assessore Aldo Parola, che ha cercato di chiudere subito la questione sul piano giuridico. «Il Boccardo è un’associazione senza fine di lucro, come tante altre. Anche per eventi senza fine di lucro è possibile chiedere un contributo ai partecipanti», ha affermato. Poi la difesa politica della scelta: il patrocinio come atto simbolico, che «non costa nulla al Comune» e che viene concesso a iniziative ritenute meritevoli.

Parola ha rivendicato senza esitazioni la decisione della Giunta, spiegando che il veglione rappresenta «un momento di socializzazione e di festa per i cittadini, in particolare per la terza età», un’occasione per favorire inclusione e stare insieme «in modo sereno» all’arrivo del nuovo anno. Tradotto: per l’amministrazione, il patrocinio non solo è legittimo, ma anche motivo di orgoglio.

Il Consiglio comunale

Una linea che Antonetto ha smontato senza troppi giri di parole. «Non condivido questo patrocinio», ha replicato, ricordando la propria esperienza da assessore alla cultura e mettendo in discussione la lettura “benevola” della Giunta. «Quarantacinque euro non sono un semplice contributo», ha sottolineato, lasciando intendere che qui il confine tra concorso spese e altro sia tutt’altro che chiaro. Nessuna mediazione, nessun ammorbidimento dei toni.

Il patrocinio concesso al Boccardo arriva inoltre in un momento tutt’altro che tranquillo per il circolo. Da luglio scorso, quando di fatto è maturata la decisione di trasferire la sede, circa cinquanta iscritti hanno lasciato l’associazione, come testimoniato da un ex tesserato. Un numero pesante, che parla di una frattura profonda tra direttivo e una parte storica della base, fatta soprattutto di persone anziane.

Ed è qui che la polemica politica assume un altro sapore. Da un lato, in Consiglio si parla di socialità, inclusione e festa per la terza età. Dall’altro, nella realtà, decine di soci hanno già voltato le spalle al Boccardo, trovando altrove uno spazio di ritrovo. Il veglione patrocinato dal Comune diventa così il simbolo di una contraddizione: mentre l’amministrazione guidata dal centrosinistra difende l’immagine pubblica del circolo, il circolo stesso continua a perdere dei pezzi.

Il caso Boccardo, insomma, non è solo una questione di regolamenti o di quote di partecipazione. È l’ennesimo segnale di un clima teso, in cui ogni scelta – anche un patrocinio “che non costa nulla” – finisce per pesare politicamente molto più del previsto. E a San Mauro, ormai, nessuno fa più finta di non accorgersene.

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