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San Mauro resta senza il suo storico presepe vivente: per il Comune è colpa della Corte dei conti

Alle difficoltà economiche si aggiungono quelle logistiche: la polizia locale non è ancora al completo. La sindaca ha però ammesso che quest'anno il Comune non si è mosso per tempo

San Mauro resta senza il suo storico presepe vivente: per il Comune è colpa della Corte dei conti

San Mauro resta senza il suo storico presepe vivente: per il Comune è colpa della Corte dei conti

Quest'anno il presepe vivente di San Mauro Torinese salta. Niente da fare. Al suo posto, un "Christmas Party" organizzato dalla parrocchia il 21 dicembre, l'ultima domenica prima di Natale.

Il motivo? Il Comune di San Mauro Torinese non ha saputo organizzarsi per tempo con i parroci cittadini, e non ha ancora abbastanza agenti di polizia locale per poter garantire la sicurezza della manifestazione.

A questo si aggiunge ormai il tormentone di ogni Consiglio comunale di San Mauro: non ci sono abbastanza soldi. Una triste verità, ma che di certo non è bastata per mettere a tacere le polemiche sollevate dall’opposizione.

Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale sanmaurese di lunedì 15 dicembre (non ancora l’ultima dell’anno), il consigliere di FdI Paola Antonetto ha presentato un’interrogazione alla sindaca Giulia Guazzora sul motivo di questa scelta: si tratta di una tradizione interrotta dopo tanti anni di successo, sospesa solo nel periodo Covid, ma poi ripristinata nel segno della convivialità e dell’identità cittadina.

«Il presepe vivente è un’occasione di incontro e di celebrazione delle radici culturali– ha commentato Antonetto e la nostra città traeva beneficio da questo evento, richiamando in città dalle 4mila alle 6mila persone. Era un importante volano per il commercio locale e costituiva anche un’occasione di beneficenza».

L'evento di quest'anno al posto del presepe vivente

Sollecitata sul tema, la sindaca Guazzora ha risposto che dietro alla scelta ci sarebbero molteplici ragioni: «Con rammarico quest’anno non siamo riusciti a organizzare la manifestazione, che ci vede protagonisti da tanti anni. È una questione di organizzazione. L’organizzazione impegna molto i nostri uffici tecnici e quest’anno siamo arrivati tardi. Vedremo di partire con più anticipo nel 2026».

Non si tratta però solo di difficoltà legate agli uffici tecnici, ma anche della necessità di garantire la sicurezza della cittadinanza durante la manifestazione. I nuovi agenti di polizia locale, da poco arrivati, entreranno infatti in servizio solo da gennaio, mentre al momento l’organico resta ridotto.

E poi c’è la Corte dei conti. «Ci hanno intimato – ha proseguito la sindaca – di non utilizzare l’avanzo di bilancio per questa manifestazione e per altre iniziative, vista la situazione dei conti comunali. Mi dispiace molto, perché conosciamo il valore del presepe vivente sia in termini economici che aggregativi».

Una spiegazione che non ha convinto l’opposizione di centrodestra, che ha ricordato come il presepe vivente sia sempre stato realizzato grazie a una forte collaborazione tra associazioni, volontari e parrocchia, in misura ben maggiore rispetto agli uffici comunali.

«Non aver previsto che ci fosse il presepe vivente a Natale lo trovo veramente ridicolo. Così come non avere le risorse per questa iniziativa, ma aver speso 4.000 euro per avere Luca Mercalli come ospite alla festa patronale», ha ribattuto Antonetto.

Il riferimento non è casuale e riporta a quanto accaduto lo scorso settembre, durante la festa patronale dei Corpi Santi 2025. In quell’occasione, l’opposizione aveva già duramente contestato il metodo adottato dalla Giunta, accusata di aver convocato una Commissione consiliare solo a decisioni già prese e di aver destinato oltre il 20% del budget complessivo della patronale all’intervento del noto climatologo al Castelletto.

Una scelta definita allora slegata dal contesto della festa, sia per contenuti sia per costi, e che oggi torna al centro del dibattito politico cittadino: da un lato mancano le risorse per un evento popolare e identitario come il presepe vivente, dall’altro si trovano fondi per iniziative giudicate dall’opposizione più autoreferenziali che utili alla comunità.

Il risultato è una Natale senza presepe vivente, una tradizione cancellata per ragioni organizzative ed economiche, e un clima politico che resta teso, con il centrodestra che accusa la maggioranza di improvvisazione e di scelte sbilanciate nelle priorità di spesa.

Resta ora da capire se, come promesso, il 2026 segnerà davvero un cambio di passo. Per quest’anno, però, il bilancio è già scritto: il presepe non ci sarà, e la polemica – quella sì – è ormai diventata una presenza fissa del Natale sanmaurese.

La nomina dei vigili il 16 dicembre. Entreranno in servizio a gennaio.

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