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Topi alla Leopardi, scuola chiusa da un mese: duecento bambini sfrattati

Derattizzazioni senza risultato e famiglie allo stremo: nessuna data per la riapertura, cresce la rabbia alle Vallette

Topi alla Leopardi

Topi alla Leopardi, scuola chiusa da un mese: duecento bambini sfrattati

La scuola elementare Leopardi di via delle Verbene, nel quartiere Vallette di Torino, è chiusa dal 1° novembre. Da quasi un mese le aule sono vuote, i corridoi sbarrati e i cartelli di divieto d’accesso ricordano che l’edificio non è agibile: la causa è una massiccia infestazione di topi che il Comune, nonostante numerosi tentativi, non è ancora riuscito a eliminare. Una situazione che sta creando crescente disagio a famiglie, docenti e studenti, costretti a una quotidianità scolastica completamente stravolta.

I duecento bambini iscritti alla Leopardi sono stati trasferiti in fretta e furia in due diversi plessi: la primaria Nino Costa, in via Ambrosini, e la Gianelli-Turoldo, in via delle Magnolie. Un chilometro scarso di distanza, ma abbastanza per complicare la vita a decine di genitori, molti dei quali lavorano e ora devono gestire spostamenti più lunghi, orari diversi e ingressi in scuole che non sono quelle abituali dei loro figli. «Non sappiamo quando potranno tornare alla Leopardi», racconta un padre, sintetizzando le preoccupazioni di un’intera comunità.

La domanda è infatti una sola: quando riaprirà la scuola? E oggi nessuno è in grado di dare una risposta. Dal Comune confermano la gravità della situazione e riconoscono che il problema persiste. Gli interventi di derattizzazione, negli ultimi trenta giorni, sono stati sette. Sette blitz, sette tentativi di bonifica, sette verifiche tecniche tra trappole, sigillature e controlli degli accessi. Ma a quanto pare senza successo: ancora nelle ultime ore, il personale ha trovato segni inequivocabili della presenza dei roditori sui pavimenti dell’edificio.

L’infestazione, secondo alcune fonti interne, potrebbe essere collegata a criticità strutturali dell’edificio, con punti di accesso difficili da individuare, tubature datate e possibili varchi nel perimetro esterno. Una combinazione che rende complicato ottenere un risultato immediato e che richiede interventi più profondi rispetto a una semplice derattizzazione. È anche per questo che la direzione scolastica ha scelto la linea più prudente: non riaprire finché la sicurezza non sarà totale.

Nel quartiere cresce l’irritazione. Le Vallette non sono nuove a problemi di manutenzione e degrado, e molti residenti vedono in questa vicenda l’ennesimo segnale di una periferia che fatica a ottenere risposte tempestive. La scuola, peraltro, era un punto di riferimento solido per numerose famiglie. Vederla chiusa così a lungo pesa non solo sull’organizzazione pratica, ma anche sulla percezione di attenzione che il territorio riceve dalle istituzioni.

I genitori chiedono tempi certi, una data, un impegno chiaro. Al momento, però, l’unica certezza è che la Leopardi resterà chiusa finché non verrà garantita l’assoluta assenza di rischi sanitari. Una condizione che, ad oggi, sembra ancora lontana.

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