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Nevicata storica nel Cuneese, le straordinarie immagini dei satelliti

Dalle immagini Sentinel la linea netta dell’imbiancata: 20–30 cm a Cuneo, oltre 70 cm a Limone sotto rovesci da 6–7 cm l’ora

Nevicata storica

Nevicata storica nel Cuneese, le straordinarie immagini dei satelliti

La prima vera irruzione fredda della stagione ha scelto il Piemonte per mostrare la sua forza, e lo ha fatto con una nevicata che resterà negli archivi climatologici. Venerdì 21 novembre, infatti, fiocchi abbondanti hanno raggiunto quote insolitamente basse, spingendosi in pianura in alcune aree, mentre la provincia di Cuneo si confermava ancora una volta il fulcro degli accumuli più importanti. Un episodio meteorologico innescato da una circolazione depressionaria sul Mediterraneo occidentale, alimentata da arie fredde polari e artico-marittime, configurazione ideale per scaricare neve pesante e continua nell’angolo sud-occidentale del Piemonte.

A restituire con precisione il disegno della nevicata sono le immagini satellitari dei programmi Copernicus Sentinel-2 e Sentinel-3: si vede nitidamente la linea di demarcazione dell’imbiancata lungo il tratto meridionale dell’A6 Torino–Savona, a sud di Moncalieri, con accumuli ormai significativi già dalla zona di Marene e Savigliano. Superata Fossano, la neve diventava il paesaggio dominante: colline, campagne, strade, tutto ricoperto da un manto che si infittiva man mano che ci si avvicinava a Cuneo e Mondovì.

Nel capoluogo della Granda gli accumuli hanno raggiunto i 20 centimetri, salendo fino a 30 cm nei quartieri meridionali. Ma è sulle alture che la perturbazione ha mostrato il suo volto più spettacolare: dai 900 metri in su gli accumuli superavano i 50 cm, mentre sulle piste di Limone Piemonte, oltre i 1.500 metri, il manto oscillava tra 70 e 90 centimetri. Qui i rovesci nevosi sono stati alimentati dal classico effetto di sbarramento orografico (Stau): quando le masse d’aria umida, spinte verso le Alpi Marittime, si sollevano bruscamente e scaricano precipitazioni intense sul versante di ingresso. Tra venerdì sera e le prime ore di sabato i ratei hanno toccato 6–7 cm all’ora, intensità rara anche per questa zona.

Gli esperti sottolineano che, per le Alpi Marittime, si tratta della nevicata di novembre più intensa degli ultimi cinquant’anni in una finestra di sole 24 ore. Una combinazione di temperatura, umidità e dinamica atmosferica quasi perfetta, non impossibile ma decisamente infrequente in un mese che, pur essendo storicamente favorevole alle prime nevicate, raramente produce accumuli così robusti e diffusi.

La giornata del 21 novembre diventa così un nuovo riferimento per la climatologia locale: un quadro che anticipa un inverno forse più vivace della media, ma soprattutto ricorda come il sud del Piemonte, per conformazione orografica e posizione geografica, resti una delle aree più nevose del Nord Italia quando l’atmosfera decide di allineare tutti gli ingredienti necessari.

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