Cerca

Attualità

Una città che si interroga sulla violenza contro le donne: la mostra “Com’eri vestita?” apre a San Mauro

Un percorso espositivo diffuso, promosso con Amnesty International, porta negli spazi pubblici una domanda che troppe volte diventa stigma

Una città che si interroga sulla violenza contro le donne: la mostra “Com’eri vestita?” apre a San Mauro

Una città che si interroga sulla violenza contro le donne: la mostra “Com’eri vestita?” apre a San Mauro

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a San Mauro Torinese, non è rimasta una ricorrenza formale. Dopo la manifestazione sul Ponte Vecchio, nel foyer del Cinema Teatro Gobetti è stata inaugurata la mostra Com’eri vestita? – What were you wearing?”, realizzata in collaborazione con Amnesty International: un percorso potente, diretto, che obbliga a interrogarsi sulle narrazioni tossiche e sulle domande sbagliate che per decenni hanno colpevolizzato le vittime invece degli aggressori.

A introdurre l’iniziativa è stata Angela Vitale, referente di Amnesty, in dialogo con la sindaca Giulia Guazzora e la consigliera comunale Germana Lionello. Il filo rosso dell’incontro è stato uno: restituire dignità alle testimonianze, ribaltando quell’atteggiamento che ancora oggi porta troppe donne a sentirsi giudicate, interrogate, messe in discussione proprio quando chiedono aiuto.

Il cuore della mostra è costituito dagli abiti ricostruiti a partire dai racconti di donne che hanno subito violenza. Capispalla, jeans, gonne, tute, pigiami, abiti da lavoro: vestiti quotidiani, comuni, che smontano un altro stereotipo, quello secondo cui l’aggressione sarebbe favorita dall’abbigliamento della vittima. L’esposizione non si è limitata a uno spazio unico, ma è stata pensata come percorso diffuso nei luoghi simbolici della comunità, così da raggiungere un pubblico più ampio e trasversale.

Gli abiti sono esposti in alcuni punti chiave della città: all’URP del Comune, nella Biblioteca comunale “Germana Bocca”, al Cinema Gobetti, nella Scuola media Dalla Chiesa, nella Scuola media Silvio Pellico e al Palaburgo. Saranno visitabili fino al 30 novembre, in un itinerario capillare che accompagna studenti, famiglie e cittadini attraverso uno spazio di consapevolezza condivisa.

La giornata si è chiusa con la presentazione del romanzo autobiografico “Mina”, in cui l’autrice Maria Breazu ha ripercorso la sua storia personale, segnata da abusi, violenza e un lungo cammino di riconquista della libertà. Le sue parole hanno lanciato un messaggio di forza rivolto a tutte le donne che vivono situazioni simili: uscire dalla violenza è possibile, e non si è mai sole quando si sceglie di chiedere aiuto.

Il 25 novembre a San Mauro si è così trasformato in una giornata di riflessione collettiva e di impegno, non solo simbolico ma culturale. La mostra itinerante e la testimonianza di Maria Breazu hanno ricordato che la violenza non si combatte soltanto nelle aule dei tribunali, ma anche nei gesti quotidiani, nelle parole che smontano i pregiudizi, negli spazi pubblici che diventano luoghi di memoria e responsabilità.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori