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25 Novembre 2025 - 14:38
Sette milioni per gli impianti irrigui piemontesi: la regione amplia il bando e promette più sostegno. Foto: Bongioanni
La manovra è arrivata in silenzio solo sulla carta, ma avrà conseguenze immediate su decine di aziende agricole piemontesi che da mesi attendono di capire se i loro progetti sarebbero stati finanziati. L’assessore Paolo Bongioanni ha infatti annunciato un incremento di tre milioni di euro della dotazione destinata agli interventi su impianti irrigui e sistemi aziendali per il risparmio e lo stoccaggio dell’acqua, portando il bando a una cifra complessiva senza precedenti: 7,1 milioni di euro.
La misura, varata nell’agosto 2024 e pensata per incentivare gli investimenti sulla gestione delle risorse idriche, era nata con una dotazione iniziale di 4,1 milioni. Un importo che si era subito rivelato insufficiente rispetto alla domanda espressa dal territorio: entro la chiusura del bando, il 31 luglio 2025, erano arrivate 177 domande, di cui solo 76 risultate finanziabili con le risorse disponibili. Le altre 101 erano state giudicate idonee, ma bloccate in graduatoria per esaurimento fondi. Proprio su questo punto si concentra l’intervento politico di Bongioanni, che rivendica la scelta di ampliare il budget: «Sono riuscito ad aggiungere altri 3 milioni, portando la dotazione complessiva a 7,1 milioni. È una cifra record, che consentirà un importante scorrimento della graduatoria e permetterà a numerose aziende agricole piemontesi di essere finalmente ammesse al finanziamento».
Le risorse aggiuntive arrivano da una combinazione di fondi: 1.221.000 euro dal Feasr, nell’ambito della Pac, pari al 40,70%; 1.245.300 euro da risorse statali, pari al 41,51%; e 533.700 euro provenienti dal bilancio regionale. Un mosaico finanziario che punta a sostenere interventi già progettati e valutati, ma che rischiavano di restare nel limbo burocratico. Con i fondi aggiuntivi, oltre 50 progetti tra quelli rimasti in sospeso potranno ora ottenere l’ok definitivo: la graduatoria aggiornata sarà pubblicata a breve.
Gli investimenti ammissibili riguardano il miglioramento, il rinnovo e il ripristino degli impianti irrigui aziendali, con particolare attenzione alle tecnologie che riducono i consumi e favoriscono un utilizzo più efficiente della risorsa idrica. Rientrano nella linea di finanziamento anche le opere per il riuso dell’acqua e per il suo stoccaggio, dagli interventi sulle peschiere fino alla realizzazione di microinvasi per la raccolta delle piogge. L’obiettivo è rispondere a un quadro climatico segnato da stagioni estreme, con alternanza di siccità prolungate e precipitazioni violente, condizioni che hanno costretto molte aziende agricole piemontesi ad affrontare ondate di emergenza in tempi ravvicinati.
Bongioanni insiste sul valore strategico dell’operazione: «Sostenere le nostre aziende nell’ammodernamento e nel miglioramento delle opere idriche significa mettere in sicurezza la nostra straordinaria produzione agroalimentare. Stiamo investendo affinché sia sempre più competitiva, capace di gestire gli eventi climatici e i forti sbalzi nella disponibilità d’acqua». Una dichiarazione che punta a rafforzare la narrativa di un’agricoltura regionale non solo produttiva, ma strutturalmente più attrezzata ad affrontare lo scenario climatico dei prossimi anni.
Il tema dell’acqua, del resto, è diventato una delle linee di frattura principali per l’agricoltura piemontese. Le ricorrenti crisi idriche, già aggravate dalle emergenze del biennio 2022-2023, hanno imposto agli operatori del settore investimenti sempre più onerosi. L’apertura del bando nel 2024 aveva dato una prima risposta concreta, ma la mole di domande presentate aveva subito indicato la necessità di un impegno finanziario maggiore. Da qui la decisione dell’assessore, oggi tradotta nell’incremento del plafond.
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Rimane da capire quale sarà l’impatto complessivo sulla campagna irrigua dei prossimi anni, in particolare nelle zone più esposte alla carenza idrica estiva. I progetti finanziati riguardano infatti aziende distribuite sull’intero territorio regionale, dal Cuneese al Novarese, passando per il Torinese e l’Alessandrino. Un tessuto agricolo eterogeneo, con esigenze profondamente diverse ma accomunate dalla dipendenza da infrastrutture idriche efficienti.
Sul fronte istituzionale, l’iniziativa è letta come un segnale politico di consolidamento del ruolo dell’Agricoltura nella programmazione regionale. Da tempo il settore sollecita risposte strutturali sulla gestione dell’acqua, soprattutto alla luce dei mutamenti climatici che impongono di accelerare sulla capacità di stoccare, riutilizzare e distribuire la risorsa. L’iniezione di fondi, in questo senso, rappresenta un tassello significativo, anche se non risolutivo, in un quadro che richiederà in futuro investimenti più ampi e continui.
Per ora, le aziende interessate attendono la graduatoria definitiva, che segnerà la chiusura di una fase d’incertezza durata mesi. È lì che si vedrà l’effetto concreto degli stanziamenti annunciati. L’assessore, da parte sua, rivendica la riuscita dell’operazione e rilancia un messaggio preciso al comparto agricolo: più risorse per l’acqua significa più solidità per l’intera filiera.
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