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24 Novembre 2025 - 16:25
Chivasso piange Gianluca Bocca, l’Asl ricorda il suo impegno nel sociale (foto: Gianluca Bocca, a sinistra)
La morte improvvisa di Gianluca Bocca, 57 anni, ha lasciato un vuoto che a Chivasso e nel Chivassese non è soltanto emotivo: è civico, umano, comunitario. Lo storico macellaio di Casabianca di Verolengo, fondatore con la moglie Laura Salvetti dell’associazione “L’Angelo Biondo” Onlus in memoria del figlio Stefano, è stato stroncato da un malore nella sua abitazione domenica 23 novembre. Inutili i tentativi di rianimazione del personale della Croce Rossa di Chivasso.
La notizia ha suscitato un’ondata di messaggi di vicinanza da parte di cittadini, volontari, associazioni. Ma uno, in particolare, ha assunto il peso e il valore di una testimonianza collettiva: quello dell’ASL TO4, che con Gianluca aveva condiviso anni di impegno, donazioni, progetti, sostegno concreto ai reparti e ai piccoli pazienti della Pediatria dell’ospedale di Chivasso.
La Direzione Generale dell’Azienda sanitaria, in una nota ufficiale, ha parlato di “sincero cordoglio” per la scomparsa di un uomo che, insieme alla moglie, aveva trasformato il dolore più grande in un’opera costante di solidarietà.
«L’Associazione L’Angelo Biondo — sottolinea l’ASL — è stata protagonista di numerosissime donazioni alla Pediatria di Chivasso, contribuendo ad elevare il livello di qualità e di umanizzazione delle cure. La sua forte attenzione verso il territorio e verso i servizi rivolti alla comunità ha reso Gianluca Bocca un riferimento a cui ispirarsi e un esempio da seguire per il suo impegno sociale».

Gianluca Bocca
Ancora più toccante è il messaggio arrivato direttamente dalle Operatrici e dagli Operatori della Pediatria, che negli anni avevano intrecciato con Gianluca un rapporto di stima, affetto e riconoscenza. Le loro parole dipingono un ritratto autentico, lontano dalle formule di rito: «Abbiamo appreso con profonda tristezza dell’improvvisa scomparsa di Gianluca Bocca. Il nostro animo caloroso e commosso vuole ricordare il suo entusiasmo, la sua sobrietà, la sua pragmatica solidarietà».
Una testimonianza che racconta non solo il volontario, ma l’uomo: «Nel ricordo di Gianluca faremo tesoro degli insegnamenti che la sua persona trasmetteva: la dignità del dolore, la forza di ricavare dallo stesso carità e amore incondizionato verso il prossimo. Siamo onorati della possibilità avuta di incrociare i nostri percorsi».
Gianluca Bocca, nelle loro parole, resta un faro: «Ci piace ricordarlo così come lo abbiamo conosciuto, sorridente, solare, amorevole e accanto all’amato figlio Stefano… insieme continueranno a guidare e a ispirare il nostro lavoro e la nostra professione».
Il messaggio dell’ASL racconta così ciò che molti, nel territorio, sapevano già: che Gianluca era molto più di uno storico commerciante. Era un uomo che aveva scelto di trasformare il dolore di una vita — la malattia dell’infanzia, la perdita del padre, la malattia del figlio, poi la sua scomparsa — in un impegno costante. L’associazione “L’Angelo Biondo” non era solo un nome, ma l’estensione di un pensiero che lui stesso riassumeva spesso: “Vogliamo aiutare gli altri come noi siamo stati aiutati”.
Era riuscito a farlo donando una culla termica, una sonda per l’ecocardiografia pediatrica, una vettura alla Samco, defibrillatori, strumenti sanitari, borse di studio. Ogni gesto era un modo per ricordare Stefano, ogni progetto un tentativo di proteggere qualcun altro dal dolore che lui e Laura avevano conosciuto.
La sua morte resta un colpo durissimo per il territorio. Il messaggio dell’ASL TO4 ne coglie il significato più profondo: Gianluca Bocca non lascia soltanto un vuoto, ma una traccia. Un modo di intendere la solidarietà, la cura, la comunità. Un insegnamento che continuerà a vivere nel lavoro di chi, ogni giorno, prova a prendersi cura degli altri.
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