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Accise, stop ai rimborsi e rincari in arrivo: l’autotrasporto piemontese rischia il collasso secondo Confartigianato

Il settore denuncia: “Norme ingiuste, imprese familiari strangolate”. Chiesti interventi immediati al Parlamento

Accise, stop ai rimborsi

Accise, stop ai rimborsi e rincari in arrivo: l’autotrasporto piemontese rischia il collasso secondo Confartigianato

Confartigianato Piemonte lancia un allarme che suona come un ultimatum: il combinato disposto tra l’articolo 26 del DDL Bilancio 2026 e l’aumento delle accise sul gasolio rischia di travolgere migliaia di micro-imprese dell’autotrasporto piemontese. Un settore già fragile, composto in larga parte da aziende familiari con uno o due mezzi, che rappresenta però l’ossatura logistica della manifattura regionale.

Il cuore delle critiche è chiaro: dal 1° luglio 2026 non sarà più possibile compensare diversi crediti d’imposta, tra cui il rimborso delle accise sul gasolio professionale. Un blocco che, a livello nazionale, congela quasi 1,8 miliardi di euro. Tradotto nel quotidiano degli operatori: un autotrasportatore con tre mezzi e consumi medi di 88mila litri l’anno perderebbe una compensazione pari a circa 19mila euro, somma che oggi rappresenta una valvola necessaria per tenere in piedi i conti delle piccole aziende.

A questo si somma il rincaro delle accise previsto dalla Legge di Bilancio: +4 centesimi al litro dal 1° gennaio 2026, un colpo che colpisce soprattutto i 4,2 milioni di veicoli commerciali sotto le 7,5 tonnellate esclusi dal rimborso. Secondo le associazioni di categoria, le imprese arriveranno così a sostenere costi superiori del 25% rispetto alla media europea, in un contesto in cui assicurazioni e manutenzioni sono già cresciute tra il 10% e il 30% nell’ultimo biennio. Confartigianato parla apertamente di un capovolgimento della logica fiscale: invece di agevolare chi opera legalmente, la norma costringerebbe le aziende a versare subito quanto dovuto e ad attendere mesi — se non anni — per recuperare quanto già riconosciuto loro per legge.

Una condizione che rischia di soffocare la liquidità delle imprese più piccole, proprio quelle che tengono in piedi i trasporti di prossimità, le consegne e la distribuzione locale. Nel mirino non finiscono solo gli effetti economici ma anche l’impatto sociale: la rete dell’autotrasporto è fatta di padri di famiglia, giovani imprenditori, lavoratori che garantiscono rifornimenti e mobilità quotidiana.

Per Confartigianato, colpire il credito sulle accise significa colpire la dignità e la sostenibilità di un intero comparto. Da qui la richiesta, netta e urgente: abrogare l’articolo 26 o introdurre una deroga specifica per il gasolio professionale. Una battaglia che il Piemonte porta avanti unito, convinto che senza interventi immediati il territorio rischi una crisi logistica di proporzioni mai viste negli ultimi anni.

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