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22 Novembre 2025 - 23:09
Il Ministro Antonio Tajani
Da Torino a Riad passando per Nuova Delhi: l’Italia rilancia la sua diplomazia economica mentre i dazi incrociati ridisegnano le rotte del commercio globale. Antonio Tajani, ministro degli Esteri con delega al Commercio Estero, sceglie una platea di imprenditori per tracciare la rotta: diversificare i mercati, spingere l’export oltre i confini tradizionali e trasformare la rete delle ambasciate in un volano per le imprese. Un messaggio chiaro, sostenuto da obiettivi misurabili e da un’agenda di viaggi che segnala ambizione e urgenza.
Lunedì Tajani sarà in Arabia Saudita, dove nel 2026 approderà il Salone del Mobile di Milano: un simbolo del soft power italiano che incontra un mercato in forte espansione. A seguire India, Emirati Arabi, l’Estremo Oriente e il Mercosur sudamericano. È il perimetro della nuova geografia commerciale che Roma intende presidiare, allargando lo sguardo verso nazioni finora meno frequentate.
“La politica estera è politica economica”: la sintesi del ministro, intervenuto a Torino ai primi Stati generali del commercio internazionale organizzati da Forza Italia, fotografa una linea d’azione che intreccia diplomazia e competitività. L’obiettivo è tanto semplice da enunciare quanto impegnativo da raggiungere: rafforzare la proiezione del sistema Paese in mercati dove la competizione è elevata ma i margini di crescita restano significativi.
I numeri fanno da bussola: l’export vale già il 40% del Pil italiano. La soglia indicata da Tajani è 700 miliardi di euro entro il 2027. Per avvicinarla non basterà l’inerzia: serviranno apertura di canali, rimozione di ostacoli e un presidio continuo sui dossier commerciali, soprattutto in una fase segnata da misure tariffarie incrociate che possono rallentare o deviare i flussi.
Dal prossimo gennaio le ambasciate “diventeranno anche piattaforme per l’internazionalizzazione”. È una svolta organizzativa che punta a unire rappresentanza politica e servizio alle imprese. Se sostenuta da risorse adeguate e da un coordinamento stretto con il tessuto produttivo, può tradursi in sportelli di prossimità per l’export, utili soprattutto alle Pmi. La sfida sarà trasformare l’annuncio in prassi quotidiana: semplificazione, intelligence commerciale, sostegno su standard e gare, gestione dei rischi in mercati complessi.
Il segnale è stato accolto con favore da chi compete già su scala globale. Argotec, attiva nell’aerospazio e guidata da David Avino, incarna la frontiera tecnologica dove la competizione è mondiale e il supporto istituzionale fa la differenza. Basicnet, che con l’acquisizione del marchio Woolrich ha ampliato il perimetro internazionale, per voce del fondatore Marco Boglione richiama la necessità di guardare a “tutto il mondo” e ribadisce che il cuore del gruppo resterà a Torino. Un equilibrio tra radicamento territoriale e ambizione globale che rafforza la “nuova credibilità internazionale” evocata dagli imprenditori.
La diversificazione verso Arabia Saudita, India, Emirati, Estremo Oriente e Mercosur riduce la dipendenza da pochi sbocchi tradizionali e può attenuare l’impatto dei dazi incrociati. Ma richiede un’azione coerente su tre piani: difesa dell’accesso ai mercati, promozione dei settori di punta (dal design all’aerospazio) e tutela degli interessi industriali italiani nelle negoziazioni multilaterali e bilaterali. La mossa sul Salone del Mobile di Milano in Arabia Saudita per il 2026 è un esempio di diplomazia economico-culturale che rafforza il brand Italia e apre corsie preferenziali per filiere ad alto valore aggiunto.
Se l’export è il 40% del Pil, la politica estera non può che farsi politica industriale. Il calendario di missioni, la riforma operativa delle ambasciate e il coinvolgimento diretto delle imprese raccontano un approccio pragmatico. Il traguardo dei 700 miliardi al 2027 misura l’efficacia di questa strategia. A Roma spetta garantire continuità e strumenti; ai campioni nazionali – grandi e piccoli – cogliere la finestra di opportunità, trasformando contatti in contratti e presenza in posizionamento.

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