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Cronaca

Universitari reclutati per salvare le medie di montagna: “In Pari” cambia scala e riscrive le regole del sostegno scolastico nel Piemonte più isolato

Il progetto cresce, arriva all’Università del Piemonte Orientale e rilancia il tutoring online per gli studenti che rischiano di restare indietro

Universitari in cattedra online: “In pari” raddoppia e arriva all’Università del Piemonte Orientale

Universitari in cattedra online: “In pari” raddoppia e arriva all’Università del Piemonte Orientale

Il progettoIn Pari riparte e si allarga. L’iniziativa, ideata per portare supporto scolastico agli studenti delle scuole medie delle aree interne del Torinese, amplia il raggio d’azione e coinvolge ora anche l’Università del Piemonte Orientale, con l’obiettivo di rafforzare la rete educativa nelle zone più isolate del territorio. L’idea alla base è semplice, ma efficace: creare una relazione continuativa fra studenti universitari e preadolescenti che vivono difficoltà scolastiche o cali motivazionali, soprattutto nelle valli lontane dai principali servizi.

Nella prima edizione del programma, coordinata dalla Fondazione Ufficio Pio all’interno della Strategia Education della Compagnia di San Paolo e realizzata insieme alla Fondazione per la Scuola e alla Fondazione Links, l’adesione è stata ampia. Ventitré istituti comprensivi della Città Metropolitana avevano segnalato più di seicento potenziali allievi da affiancare, mentre le candidature dei tutor avevano sfiorato quota seicento. La maggior parte proveniva dall’Università di Torino e dal Politecnico, con numeri che testimoniano un interesse crescente verso forme di volontariato capaci di unire conoscenza, responsabilità sociale e acquisizione di competenze utili anche nel mondo professionale.

Solo una parte dei candidati, dopo il percorso di formazione, aveva completato il tirocinio: centottantasei tutor effettivi, ognuno in abbinamento stabile con un’allieva o un allievo. Il supporto si svolgeva completamente online, una volta a settimana per tre ore di affiancamento individuale, per dodici settimane consecutive. Il lavoro si concentrava sulle materie più critiche per gli studenti delle medie: italiano, matematica e inglese. Per gli universitari, oltre all’esperienza diretta, erano previsti anche gli Open Badge, strumenti certificati da inserire nel curriculum per valorizzare l’impegno nelle attività di tutoring.

Il nuovo ampliamento porta con sé un cambio di scala. Coinvolgere l’Università del Piemonte Orientale significa avvicinare al progetto studenti provenienti da un territorio più ampio e aumentare la capacità di risposta alle richieste delle scuole di montagna. La filosofia resta quella del peer learning, l’apprendimento tra pari, che mette al centro una relazione educativa paritaria e punta a rafforzare non solo le competenze disciplinari, ma anche gli aspetti emotivi e relazionali.

Dal punto di vista istituzionale, il progetto continua a essere presentato come un esempio concreto di come un investimento educativo possa tenere insieme metodologie consolidate, innovazione digitale e radicamento territoriale. La collaborazione con scuole, università e comunità locali viene indicata come la condizione fondamentale per sostenere chi rischia di rimanere indietro e, allo stesso tempo, offrire agli universitari un’esperienza di crescita formativa e civica.

A questo si aggiunge un elemento significativo: la prossima edizione del programma sarà oggetto di una valutazione scientifica condotta dalla docente Michela Carlana, del Centro LEAP dell’Università Bocconi, per misurarne l’impatto sui risultati scolastici e sulla motivazione degli studenti coinvolti. Un passaggio che punta a consolidare il progetto e a renderlo un modello replicabile in altri territori caratterizzati da dispersione scolastica e limitata accessibilità ai servizi.

L’espansione di “In Pari” rappresenta quindi un passo ulteriore verso la costruzione di una rete educativa più solida, capace di connettere mondi diversi e ridurre le distanze geografiche e sociali che pesano sugli studenti delle aree montane. Una risposta organizzata e strutturata, che fa leva sul protagonismo dei giovani universitari per rafforzare le competenze dei più piccoli e creare nuove opportunità di crescita condivisa.

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