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Il Piemonte supera gli obiettivi europei e guida l’Italia nell’uso dei fondi Fesr

Cirio rivendica la capacità amministrativa della Regione e guarda ai prossimi due anni di programmazione

Il Piemonte supera gli obiettivi europei e guida l’Italia nell’uso dei fondi Fesr

Il Piemonte supera gli obiettivi europei e guida l’Italia nell’uso dei fondi Fesr

Il Piemonte si conferma al primo posto in Italia per la capacità di utilizzare i fondi europei dedicati allo sviluppo regionale, superando con largo anticipo i target fissati da Bruxelles per il Programma Fesr 2021-2027 e chiudendo in positivo anche la programmazione precedente. I dati certificati dal Comitato di Sorveglianza parlano chiaro: al 30 novembre 2025 la Regione ha raggiunto una spesa riconosciuta pari a 173 milioni di euro, contro i circa 102 milioni richiesti dall’obiettivo N+3. Un margine di oltre 70 milioni che permette al Piemonte di evitare qualsiasi rischio di definanziamento e di posizionarsi, una volta di più, come una delle realtà amministrative più efficienti del Paese.

Il presidente Alberto Cirio, commentando i numeri, parla di una testimonianza concreta della qualità della programmazione regionale. Secondo il governatore, il superamento degli obiettivi finanziari dimostra non solo la capacità di portare a termine i progetti nei tempi previsti, ma anche la rapidità con cui il Piemonte ha saputo orientare gli interventi su settori ritenuti strategici dall’Europa: digitalizzazione, ricerca, riqualificazione energetica e sostenibilità produttiva. Una traiettoria che ha accompagnato sia la chiusura della programmazione 2014-2020 sia l’avvio della nuova, già in piena operatività.

Dietro ai numeri c’è un lavoro che ha coinvolto l’intero sistema regionale, dai servizi tecnici ai partenariati istituzionali, dai Comuni alle imprese beneficiarie. Il Piemonte, negli anni scorsi, aveva già dimostrato una solidità amministrativa che gli aveva permesso di utilizzare integralmente i fondi della precedente programmazione, evitando tagli e restituzioni. Con la nuova finestra 2021-2027, la Regione ha confermato la stessa capacità di spesa e di progettazione, raggiungendo il target 2025 con un anticipo tale da poter guardare con maggiore serenità al percorso dei prossimi due anni.

La sfida ora è trasformare la soglia raggiunta in un trampolino verso il pieno utilizzo degli oltre 1,5 miliardi di euro complessivi previsti dal PR FESR Piemonte 2021-2027. Cirio lo sottolinea con una scelta lessicale precisa: non si tratta solo di centrare obiettivi formali, ma di consolidare un modello di gestione che consenta alla Regione di presentarsi competitiva e pronta di fronte ai bandi europei, intercettando risorse e progetti anche oltre il perimetro della programmazione standard.

Il tema resta strategico per un territorio che, negli ultimi anni, ha puntato con decisione sulla trasformazione digitale della pubblica amministrazione, sull’innovazione industriale, sulla transizione energetica e sulla rigenerazione urbana. Le risorse del Fesr rappresentano per il Piemonte una leva fondamentale per sostenere investimenti che difficilmente potrebbero essere affrontati con il solo bilancio regionale. Il fatto che la Regione abbia superato gli obiettivi 2025 dà margine di programmazione, respiro finanziario e credibilità istituzionale, elementi cruciali in una fase in cui Bruxelles è particolarmente attenta alla capacità delle amministrazioni di tradurre i fondi stanziati in opere reali.

La soddisfazione manifestata dalla Giunta non è quindi solo un esercizio di autocompiacimento, ma la constatazione di un risultato tangibile: il Piemonte è tra le poche Regioni italiane a trovarsi non solo al passo con il cronoprogramma europeo, ma in anticipo, e questo contribuisce a consolidare la percezione di un sistema amministrativo in grado di competere a livello nazionale e comunitario. Lo stesso Cirio ha definito la performance un “segnale forte” in un contesto in cui molte realtà faticano ancora a rispettare le scadenze e rischiano di perdere finanziamenti già assegnati.

Il superamento delle soglie previste consente inoltre di impostare un percorso per i prossimi due anni senza affanni, un vantaggio che permetterà alla Regione di concentrarsi sulla qualità dei progetti e non solo sulla quantità della spesa. Una condizione non banale, soprattutto per programmi che coinvolgono opere pubbliche, imprese, innovazione e recupero energetico, tutti settori in cui complessità amministrativa e necessità di coordinamento tendono ad allungare i tempi.

Il Piemonte guarda quindi ai prossimi traguardi con un vantaggio non solo contabile, ma politico e strategico: un modello che Bruxelles premia e una traiettoria che, almeno per ora, sembra destinata a proseguire.

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