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20 Novembre 2025 - 18:52
Cultura Cresce, in arrivo 152 milioni per le imprese culturali del Sud: Giuli spinge su identità, territori e giovani nella nuova strategia nazionale
Quasi 152 milioni di euro per dare una spinta decisiva alle imprese culturali e creative del Sud. È questo il valore dell’avviso pubblico “Cultura Cresce”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, che mira a selezionare progetti imprenditoriali capaci di rafforzare uno dei comparti più strategici del Paese all’interno del Programma Nazionale Cultura 2021-2027. Le risorse coinvolgono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, territori dove la cultura rischia spesso di essere sottorappresentata, ma che continuano a custodire un patrimonio materiale e immateriale di enorme valore.
Nel presentare l’iniziativa, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha evidenziato la visione politica che sostiene l’intervento, partendo dagli obiettivi fondanti: «Parliamo di un'iniziativa che nasce con l'obiettivo preciso di dotare le imprese culturali del Sud di una possibilità di crescita e di sviluppo e quando diciamo questo ci rivolgiamo soprattutto alle generazioni più verdi, ai territori, ai saperi, ai mestieri, ai linguaggi, alle idee che tengono viva una cultura ancora oggi sottorappresentata».

ALESSANDRO GIULI MINISTRO
Giuli lega il nuovo avviso alla strategia più ampia del ministero: «Il tutto è in linea con la cornice del Piano Olivetti, di cui più volte ci avete sentito parlare e del quale i risultati concreti sono già tangibili. Ci sta a cuore l'accesso alla cultura da parte delle aree cosiddette "marginali", interne e bisognose, attraverso la filiera dei libri, e la cura dei musei del territorio».
Una visione che il ministro riassume nella necessità di costruire sviluppo attraverso la cultura, soprattutto nel Mezzogiorno: «“Cultura cresce” sono le parole d'ordine di chi non può immaginare che lo sviluppo delle aree meno avanzate e meno rappresentate d'Italia, e aggiungo del Mediterraneo, possa avvenire senza che la cultura e il ministero della Cultura abbiano un ruolo centrale, non meno importante della diplomazia culturale grazie alla quale l'Italia si sta rivelando da anni come fondamentale per i sistemi geopolitici internazionali».
Secondo Giuli, il potenziale del settore è ancora ampio, soprattutto nella collaborazione tra pubblico e privato: «Le forze vive della cultura, e la compenetrazione tra pubblico e privato, hanno ancora delle enormi potenzialità. E queste trovano la loro espressione all'interno di linee guida e di attività che il Ministero conduce, all'insegna di una visione identitaria, plurale e radicata nell'origine della nostra pluriversa civiltà mediterranea».
Alle parole del ministro si aggiungono quelle della sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, che rivendica un lavoro ormai pluriennale sul sostegno alle filiere culturali: «La nostra azione di sostegno alla filiera delle imprese culturali e creative continua. Raggiungiamo oggi un nuovo traguardo nel percorso avviato ormai da anni, che ho sempre seguito con particolare attenzione, lavorando alla messa a terra di strumenti davvero capaci di alimentare quella fucina di crescita culturale ed economica rappresentata dal comparto, proiettandolo sempre più in un contesto internazionale».

LUCIA BORGONZONI
Borgonzoni ricorda che il sostegno non riguarda solo l’intervento economico diretto, ma anche strumenti strutturali: «Non solo finanziamenti, e penso ai 155 milioni di euro da fondi PNRR del MiC destinati ad accompagnarne la transizione digitale e verde… Mi riferisco anche alle nuove opportunità di promozione e valorizzazione del settore create con il quadro di misure inserite nella legge Made in Italy».
Tra queste, la ridefinizione normativa delle imprese culturali e creative e un investimento dedicato: «Tre milioni di euro l’anno per dieci anni». La sottosegretaria chiude sottolineando il valore dell’avviso: «Cultura Cresce è il risultato e insieme un'iniziativa che saprà dare nuova linfa vitale alle politiche perseguite finora».
Un intervento massiccio, che mira a consolidare filiere produttive, rafforzare l’identità culturale del Sud e sostenere nuovi modelli imprenditoriali in un settore che, più di altri, conserva un potenziale di sviluppo ancora inespresso.
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