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20 Novembre 2025 - 16:24
Dal 2026 la Sacra di San Michele diventa accessibile per tutti: parte il cantiere per l'ascensore di roccia
La Sacra di San Michele diventerà finalmente accessibile a tutti, senza distinzioni di età o condizioni fisiche. È questo l’obiettivo dell’imponente intervento strutturale avviato nel marzo 2025 grazie all’impegno della Fondazione CRT e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, un progetto che guarda alla primavera 2026 come data chiave per l’apertura del nuovo percorso dedicato alla fruizione universale del complesso.
Il fulcro dei lavori è la realizzazione di un ascensore all’interno di una torre preesistente, ottenuto tramite un sofisticato scavo nella roccia. Un’operazione estremamente delicata, che ha richiesto il taglio e la rimozione di 55 metri cubi di materiale. Le dimensioni del cantiere — tre imprese specializzate e una quindicina di operai qualificati — restituiscono la complessità dell’intervento, definito dagli enti promotori come il più significativo mai realizzato per migliorare l’accessibilità dell’abbazia.
L’ascensore servirà il Monastero Vecchio, articolato su quattro livelli: il Museo del Quotidiano, la Biblioteca, la Sala Carlo Alberto con il Refettorio e l’Officina antica. Attraverso un passaggio dedicato, il nuovo impianto sarà collegato anche all’ascensore già esistente nella zona dei ruderi del Monastero Nuovo, quello che conduce direttamente alla chiesa.
Per la presidentessa della Fondazione CRT Anna Maria Poggi, si tratta di un passaggio storico: «La Sacra di San Michele è uno dei luoghi più iconici e amati del Piemonte: un simbolo di identità, di meraviglia e di spiritualità che appartiene a tutti. Restituirle nuova accessibilità significa prendersi cura di un bene che è parte della nostra storia collettiva, permettendo a un numero sempre maggiore di persone di viverla pienamente».
Un intervento che non nasce nel vuoto, ma si inserisce in un percorso già avviato. La presidentessa della Consulta, Licia Mattioli, ricorda il lavoro portato avanti negli ultimi anni: «La Consulta da tempo è attenta alle esigenze della Sacra, sede di spiritualità e cultura, simbolo del Piemonte. Nel 2022 abbiamo formalizzato quanto annunciato nel 2019: un Protocollo d’Intesa con il Politecnico di Torino per sostenere gli studi necessari alla candidatura seriale Unesco della Sacra. In attesa che questo iter complesso proceda, abbiamo continuato a lavorare per migliorarne la fruibilità».
Un “work in progress” che oggi entra nel vivo, con un investimento da 400 mila euro e un obiettivo chiaro: garantire accessibilità totale al monumento che dal 1994, con una legge regionale, è riconosciuto come simbolo del Piemonte.
Quando i lavori saranno conclusi, la Sacra offrirà un’esperienza nuova e più inclusiva, riducendo le barriere fisiche che finora hanno reso difficile il percorso a chi ha mobilità ridotta o necessita di supporti per salire. Una trasformazione che non snatura il luogo, ma anzi lo apre alla comunità e ai visitatori, rendendo più forte il legame fra storia, territorio e speranza di un futuro in cui anche i siti più complessi, come questo gioiello arroccato sulla montagna, possano essere vissuti senza limitazioni.
La primavera del 2026, dunque, non sarà solo una scadenza tecnica, ma un traguardo culturale e civile. Perché rendere accessibile un monumento significa, prima di tutto, riconoscere il diritto di tutti a poterne godere.
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