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Santa Maradona, un libro diventa un gesto collettivo: raccolti oltre 80mila euro per la ricerca di Candiolo

Una sceneggiatura pubblicata, una comunità di fan e una rete di realtà torinesi trasformano un omaggio cinefilo in un progetto solidale di successo

Santa Maradona, un libro diventa un gesto collettivo: raccolti oltre 80mila euro per la ricerca di Candiolo

Santa Maradona, un libro diventa un gesto collettivo: raccolti oltre 80mila euro per la ricerca di Candiolo (immagine di repertorio)

La storia è semplice solo in apparenza: un film amato, la sua sceneggiatura ripubblicata venticinque anni dopo, una raccolta fondi immaginata quasi come un gioco tra amici. Poi l’imprevisto, quello bello. L’iniziativa “Santa Maradona”, nata dalla volontà del regista Marco Ponti di celebrare un cult generazionale e di fare qualcosa di concreto per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ha superato ogni aspettativa. La conferma è arrivata nella mattinata del 18 novembre 2025 a Candiolo: la consegna del secondo assegno da 30mila euro porta a 81.765 euro il totale raccolto, una cifra ben oltre le previsioni iniziali.

Il progetto era partito quasi in punta di piedi, con la pubblicazione del volume dedicato alla sceneggiatura originale del film. Un libro-pretesto, curato in collaborazione con l’agenzia letteraria Book on a Tree, lo stampatore Gianandrea Redaelli, e con il supporto di Rai Cinema e Lucky Red, che hanno concesso gratuitamente l’autorizzazione a includere testi e fotografie di scena. Lo sforzo collezionistico — edizione numerata, copie autografate, materiali d’archivio — ha trovato un pubblico affezionato, pronto a esaurire rapidamente l’intera tiratura.

La forza dell’iniziativa, però, non si è limitata al libro. Attorno al progetto si è stretta una rete eterogenea di sostenitori: la Casa d’Aste Sant’Agostino con un’asta speciale, il gelatiere Alberto Marchetti che ha creato un gusto dedicato, il locale Pastis che ha ospitato la festa post-proiezione, la libreria Luxemburg con un evento di presentazione, e l’azienda eporediese Spritz, che ha realizzato merchandising ufficiale — dalle magliette alle borse — contribuendo a portare nuove risorse al progetto. Non è mancato neppure un gesto simbolico della città di Torino: una notte con l’immagine del film proiettata sulla Mole Antonelliana.

A rendere ancora più forte il risultato finale è stata la risposta del pubblico: centinaia di persone hanno acquistato il volume, partecipato agli eventi, sostenuto la causa. La presidente della Fondazione, Allegra Agnelli, ha definito l’iniziativa «una storia emozionante che si trasforma in un progetto unico», sottolineando come l’affetto attorno a questo film e al suo universo narrativo si sia tradotto in un aiuto concreto per la ricerca oncologica condotta all’IRCCS di Candiolo. Con i fondi raccolti verranno sostenute attività cliniche e scientifiche, unendo cultura popolare e impegno etico.

Per Marco Ponti, l’iniziativa ha un significato ulteriore: «Non serve a nulla avere una buona storia se non hai qualcuno a cui raccontarla», spiega ricordando il rapporto di fiducia che si è creato con la Fondazione. Una riflessione che, nella giornata inaugurale, ha assunto un tono quasi simbolico, favorita anche dal successo di Jannik Sinner, da anni vicino a Candiolo, alle ATP Finals. Un piccolo “ace”, dice Ponti, lo hanno messo a segno anche loro.

L’orizzonte ora si sposta al futuro, con una promessa: il Santa Maradona Day 2026. L’anno prossimo ricorreranno i 25 anni del film e i 40 anni della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. L’obiettivo è immaginare un nuovo evento, più ampio, più coinvolgente, più capace di creare un ponte tra cultura, memoria collettiva e sostegno alla ricerca. Perché se “da cosa bella nasce cosa bella”, come si legge nel comunicato, questa storia non è che all’inizio.

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