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La Provincia di Torino scivola al 26° posto per qualità della vita ma vola all’8° per ambiente

In calo reddito, sicurezza e salute, mentre istruzione e lavoro migliorano. Crollano Alessandria, Novara e Biella nella classifica piemontese

Piemonte in chiaroscuro: Torino arretra, Alessandria crolla, Cuneo e Novara scivolano

Piemonte in chiaroscuro: Torino arretra, Alessandria crolla, Cuneo e Novara scivolano

La nuova fotografia del benessere nelle province italiane arriva dall’indagine annuale di ItaliaOggi e Ital Communications, realizzata in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla sua 27ª edizione. Per il 2025 la provincia di Torino si colloca al 26° posto tra le 107 aree esaminate: tre posizioni in meno rispetto al 2024, quando era 23ª, ma ancora all’interno delle zone in cui la qualità della vita è giudicata complessivamente “buona”.

Il dato più brillante arriva dal comparto ambientale: Torino si piazza infatti all’8° posto, guadagnando quattro posizioni rispetto allo scorso anno e confermandosi tra i territori italiani con le migliori performance ecologiche. Un risultato che bilancia solo in parte i segnali negativi provenienti da altri settori.

Sul fronte dell’istruzione e formazione, la provincia compie un deciso salto in avanti e arriva al 21° posto, recuperando terreno rispetto al 33° del 2024. Migliorano anche gli indicatori legati ad affari e lavoro, ora al 44° posto, contro il 53° della passata edizione. Il turismo resta stabile al 40° posto.

Più complesso, invece, il quadro economico e sociale. La provincia perde terreno in reddito e ricchezza, scendendo dal prestigioso 11° posto dello scorso anno all’attuale 25°, segnando un arretramento significativo. In peggioramento anche il sistema salute, che passa dal 43° al 51° posto, come pure gli indicatori legati alla popolazione, ora al 53° posto.

I dati più critici emergono però sul versante della sicurezza. Torino precipita al 67° posto per sicurezza sociale, un crollo netto rispetto al 31° dello scorso anno. Ancora più preoccupante la situazione relativa a reati e sicurezza, dove la provincia torinese si colloca addirittura al 98° posto, nonostante una minima risalita rispetto al 99° del 2024. Numeri che confermano una percezione diffusa di fragilità sul fronte della vivibilità urbana e della tutela dei cittadini.

Nel resto del Piemonte, la qualità della vita restituisce un quadro sfumato. Cuneo perde 13 posizioni e scende al 41° posto; Novara precipita dal 37° al 54° posto; il Verbano-Cusio-Ossola arretra al 51° posto, perdendo sei posizioni. Situazione più critica nelle province dove la qualità della vita è definita “discreta”: Biella scivola dal 48° al 65° posto, Vercelli dal 60° al 69°, Asti dal 65° al 70°, mentre Alessandria registra la performance peggiore della regione, toccando l’80° posto, dieci posizioni in meno rispetto al 2024.

Il quadro complessivo del Piemonte è dunque in chiaroscuro: Torino resta solida negli ambiti della sostenibilità e della formazione, ma mostra segnali di sofferenza in sicurezza, salute e reddito. Le altre province oscillano tra il mantenimento di una qualità della vita accettabile e cali più marcati, evidenziando una regione che vive dinamiche molto diverse al suo interno.

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