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13 Novembre 2025 - 10:11
Lanzo lancia il piano anti-truffe per tutti gli anziani over 75
A Lanzo, dopo l’ennesimo raggiro da 20mila euro, nessuno ha più voglia di restare a guardare. La storia degli anziani ultraottantenni che si sono fidati della voce gentile al telefono – «sua nipote ha investito una donna incinta, servono subito dei soldi…» – ha scosso la comunità più di tante altre. Quelle parole, seguite dall’arrivo in casa di un uomo elegante e rassicurante, hanno travolto i due coniugi, che hanno consegnato contanti e gioielli convinti di star aiutando un famigliare in pericolo. Solo con una telefonata al figlio hanno capito la verità: un raggiro studiato nei dettagli, mani esperte nella manipolazione emotiva, un altro colpo andato a segno.
Quando si sono presentati in caserma, demoralizzati, hanno trovato il maresciallo Paolo Spataro, che ha ascoltato la loro angoscia e ha trasformato quella denuncia nell’occasione per fare qualcosa di più. Spataro ne ha parlato con il sindaco Fabrizio Vottero e insieme hanno dato vita a un progetto faticoso, ma senza precedenti nella zona: raggiungere tutte le 750 abitazioni dove risiedono pensionati con più di 75 anni e consegnare loro, direttamente nelle mani, due fogli che spiegano come riconoscere e fermare i truffatori.
Così ieri mattina, dal centro cittadino, è partito il tour casa per casa dei carabinieri, affiancati dai vigili del fuoco, dai cadetti dei pompieri e dai volontari della protezione civile Valli di Lanzo. Nessun evento pubblico, nessuna conferenza: solo porte bussate una alla volta, spiegazioni semplici, presenza costante. Una comunità che si muove fisicamente verso chi è più fragile.

Vottero non usa giri di parole: «Vogliamo raggiungere tutti prima di Natale. Sarà faticoso, ma ne vale la pena, perché gli anziani sono i bersagli più facili. I truffatori conoscono bene le emozioni sulle quali fare leva». E a Lanzo ne hanno avuto prova concreta. Solo pochi mesi fa i carabinieri erano riusciti a identificare e denunciare una 40enne originaria di Caserta, parte di un sistema collaudato specializzato nelle cosiddette truffe affettive. Alloggiava in un albergo di Torino, si muoveva con un’auto noleggiata a Napoli e, su indicazione dei complici che telefonavano agli anziani, si presentava alla porta per «ritirare» i soldi dell’emergenza inventata.
I fogli distribuiti in queste ore contengono messaggi chiari, senza tecnicismi. Frasi come «Non fidarti mai di chi chiede soldi con urgenza per telefono» oppure «Verifica sempre i fatti: chiama un famigliare o qualcuno di fiducia». E ancora: «Non aprire la porta a sconosciuti, anche se dicono di essere amici o forze dell’ordine» e «Denuncia subito al 112 anche solo il tentativo di truffa». Parole semplici, ma decisive. Perché la forza dei truffatori sta nella velocità, nella pressione psicologica, nella paura che paralizza. E la forza della prevenzione sta nel fermarsi un secondo prima di aprire quella porta o di consegnare quel denaro.
L’obiettivo dell’amministrazione è chiaro: alzare il livello di guardia. Non con la paura, ma con la conoscenza. «L’unico modo per combattere questa piaga che non tende a diminuire è la prevenzione» ribadisce il sindaco. E se il progetto pilota funzionerà – come in molti sperano – potrebbe essere esteso anche ai comuni vicini, anch’essi colpiti negli ultimi anni da un’ondata di truffe verso gli anziani, soprattutto quelle legate ai finti incidenti, alle finti nipoti, ai finti avvocati o carabinieri.
Lanzo, insomma, prova a rispondere con la comunità alla solitudine sulla quale i truffatori fanno leva. Prova a trasformare una ferita – quella dei due anziani raggirati – in un punto di ripartenza. E in un territorio dove molte persone vivono sole o lontane dai familiari, portare un foglio e una spiegazione direttamente a domicilio significa molto più che informare: significa esserci.
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