AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
12 Novembre 2025 - 18:05
Balme si blinda contro le valanghe: nuove reti fermaneve proteggono l’abitato e la strada provinciale
A Balme, in alta Val d’Ala, la montagna non perdona le distrazioni. Qui, dove ogni inverno la neve si accumula su pendii ripidi e instabili, il rischio di valanghe rappresenta una minaccia reale per l’abitato e per la Strada Provinciale 1, la via che collega il fondo valle ai piccoli centri montani. Per questo la Città metropolitana di Torino, attraverso il suo Dipartimento Viabilità e Trasporti, ha realizzato un’importante opera di difesa attiva, destinata a contenere la forza della neve prima che si trasformi in pericolo.
L’intervento rientra nel Piano Nazionale Complementare al PNRR, il programma che affianca le risorse europee per progetti di sviluppo e sicurezza del territorio. In questo caso, l’obiettivo è ridurre il rischio invernale e migliorare la protezione delle aree abitate in una delle zone più esposte della valle. Non si tratta di un semplice consolidamento, ma di un lavoro fondato su analisi scientifiche dettagliate e su una conoscenza profonda del comportamento della neve in quota.
Gli esperti incaricati dal Dipartimento hanno condotto una ricognizione geomorfologica del versante orografico sinistro della Val d’Ala, proprio sopra Balme. Dallo studio sono emerse tre aree distinte in cui si possono verificare distacchi di massa nevosa, capaci di generare flussi densi in grado di scendere fino al fondovalle. In condizioni climatiche particolari — nevicate intense seguite da improvvisi rialzi di temperatura o da forti venti — la neve accumulata può scivolare lungo il pendio e impattare contro la strada o contro alcune case poste più a valle.
È in una di queste tre aree che sono state collocate le nuove reti fermaneve, progettate per ridurre il volume di neve instabile e trattenere le masse in eccesso. Le strutture metalliche, ancorate al terreno roccioso, sono alte fino a 3,5 metri e disposte in modo da seguire il profilo del pendio. Il loro compito è impedire che la neve scivoli liberamente, spezzando la continuità del manto e stabilizzandolo anche durante le fasi più critiche dell’inverno.
Si tratta di opere di difesa attiva, dunque capaci non solo di bloccare ma di prevenire il movimento del fronte valanghivo. La scelta dei materiali è stata determinata da criteri di resistenza e durata nel tempo: le reti, costituite da acciaio zincato ad alta elasticità, sono in grado di assorbire la pressione e la spinta della neve fino a carichi considerevoli, garantendo la sicurezza anche in presenza di accumuli eccezionali.
Il beneficio non riguarda soltanto la Strada Provinciale 1, fondamentale per i collegamenti della Val d’Ala, ma anche l’abitato stesso di Balme, dove alcune abitazioni si trovano in aree potenzialmente esposte. Le nuove reti, posizionate in quota, consentono di limitare la propagazione delle valanghe, riducendo in modo significativo la probabilità che i flussi raggiungano la parte bassa del paese o la carreggiata.
L’intervento assume un valore ancora più rilevante se inserito nel contesto dei cambiamenti climatici in corso. Negli ultimi anni, anche sulle Alpi piemontesi, si è registrato un aumento della variabilità meteorologica e una maggiore frequenza di episodi di precipitazioni intense seguite da rapidi rialzi termici. Fenomeni che alterano la stabilità del manto nevoso e moltiplicano le condizioni favorevoli ai distacchi. In questo scenario, prevenire significa agire prima, e le opere come quelle di Balme rappresentano un passo avanti nella gestione del rischio naturale in ambiente alpino.
La Città metropolitana di Torino, che ha la competenza diretta sulla manutenzione della viabilità e sulle opere di difesa connesse, ha scelto di intervenire con un approccio integrato, basato su monitoraggio, progettazione mirata e ingegneria del territorio. L’obiettivo, come spiegano gli uffici tecnici, è costruire un sistema di protezione progressivo, in grado di combinare le opere passive (come barriere e paravalanghe) con quelle attive (come le reti fermaneve e le canalizzazioni di deflusso).
Le nuove strutture a Balme non sono solo un’opera tecnica, ma anche un segnale di attenzione verso i territori di montagna, spesso esposti a rischi ma fondamentali per l’identità e l’economia delle valli. Oltre a proteggere gli abitanti e i turisti, queste reti permettono di mantenere aperti e sicuri i collegamenti viari, condizione essenziale per la vita quotidiana e per il turismo invernale, che rappresenta una delle principali risorse economiche locali.
Con questo intervento, Balme entra in una nuova fase della sua strategia di adattamento ai rischi naturali. Le reti fermaneve diventano così simbolo di un equilibrio possibile tra uomo e ambiente: un modo concreto di convivere con la montagna, rispettandone la forza ma riducendone i pericoli.

Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.