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12 Novembre 2025 - 17:27
Italdesign, cresce la tensione: venerdì il consiglio Volkswagen decide la possibile vendita dell'azienda di Moncalieri (repertorio)
Sale la tensione nello storico stabilimento di Italdesign, a pochi giorni da una riunione decisiva del gruppo Volkswagen che potrebbe segnare una svolta nel futuro dell’azienda torinese. Venerdì 14 novembre, il consiglio di sorveglianza del colosso tedesco si riunirà per discutere la cessione della maggioranza delle quote della società fondata da Giorgetto Giugiaro, acquisita da Audi nel 2010 e oggi parte integrante del gruppo Volkswagen.
In vista del consiglio, le sigle sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl hanno annunciato un presidio di protesta davanti ai cancelli di Italdesign, in via S. Quintino a Moncalieri, dalle 7.30 alle 9 del mattino. Al fianco dei dipendenti piemontesi saranno presenti anche delegazioni di lavoratori di Lamborghini e Ducati, marchi italiani del gruppo Volkswagen, che vedono nella vicenda un potenziale precedente per future operazioni di disimpegno o riorganizzazione industriale al di fuori della Germania.
L’iniziativa arriva dopo settimane di crescente incertezza sul destino di Italdesign e sull’orientamento strategico della casa madre. Il 20 novembre, pochi giorni dopo la riunione del consiglio Volkswagen, si terrà anche il consiglio di amministrazione di Audi, segno che la vicenda coinvolge in pieno i vertici europei del gruppo.
In una nota congiunta, la rappresentanza sindacale unitaria di Italdesign ha espresso «con forza la propria contrarietà alla cessione, prima di aver valutato tutte le condizioni di sicurezza necessarie per garantire la tutela dei lavoratori e la continuità industriale di un’azienda che rappresenta un’eccellenza per il territorio nazionale».
Sono 1.300 i dipendenti in attesa di conoscere il proprio destino, in un clima di forte preoccupazione. «Non c’è stato alcun interessamento da parte della Regione e delle istituzioni – ha dichiarato Gianni Mannori, segretario della Fiom di Torino –. È inaccettabile che una realtà come Italdesign, con il suo patrimonio di competenze, rischi di essere sacrificata in un’operazione senza un chiaro piano industriale».
I timori nascono dal fatto che, secondo indiscrezioni, Volkswagen sarebbe pronta a cedere il controllo di Italdesign a UST Global, multinazionale americana a capitale indiano specializzata in servizi informatici per l’automotive e altri settori. La società aveva già incontrato i sindacati italiani e la tedesca IG Metall lo scorso 9 ottobre nello stabilimento di Moncalieri, presentandosi come potenziale acquirente interessato all’integrazione tecnologica e digitale dell’azienda.
Tuttavia, da allora non sono arrivati segnali ufficiali su garanzie occupazionali o sulla strategia industriale. I sindacati denunciano un vuoto di comunicazione e la mancanza di un confronto trasparente con i vertici del gruppo, mentre i lavoratori restano sospesi tra l’orgoglio di un marchio che ha fatto la storia del design automobilistico e la paura di perdere il legame con l’eccellenza italiana.
Fondata nel 1968 da Giorgetto e Aldo Giugiaro, Italdesign è stata per decenni un laboratorio di creatività e innovazione al servizio delle grandi case automobilistiche, da Volkswagen a Fiat, da Lamborghini ad Alfa Romeo. L’ingresso nel gruppo Audi nel 2010 aveva garantito solidità e prospettive internazionali, ma negli ultimi anni la crisi del settore e la transizione elettrica hanno spinto i grandi gruppi a rivedere la propria organizzazione, tagliando costi e ristrutturando i centri di ricerca.
Ora la prospettiva di una cessione a un soggetto esterno rischia di interrompere quel filo diretto tra Torino e Wolfsburg che aveva fatto di Italdesign una punta d’eccellenza nella progettazione automobilistica mondiale. «Temiamo – spiegano i rappresentanti sindacali – che un eventuale passaggio di proprietà possa portare alla perdita di autonomia industriale e alla progressiva riduzione delle attività di ricerca e sviluppo in Italia».
La solidarietà ai lavoratori è arrivata anche dalle altre aziende italiane del gruppo Volkswagen, che hanno manifestato preoccupazione attraverso le rispettive rappresentanze sindacali. Ducati e Lamborghini, entrambe controllate da Audi, vedono nella situazione di Italdesign un possibile banco di prova per il futuro assetto europeo del gruppo.
Mentre si attende l’esito del consiglio di sorveglianza, il presidio di venerdì a Moncalieri si annuncia come una manifestazione compatta di tutto il comparto metalmeccanico torinese, deciso a difendere un marchio storico e un patrimonio di professionalità costruito in più di cinquant’anni di lavoro.

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