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12 Novembre 2025 - 12:47
Caluso punta sull’energia verde: con il Conto Termico 3.0 nasce il progetto per riqualificare la piscina di Arè
Il futuro della transizione energetica passa anche dai piccoli Comuni, e Caluso si candida a diventare un esempio concreto di come le politiche nazionali possano tradursi in progetti reali. Venerdì 7 novembre, all’Oratorio Sant’Andrea, si è svolto il workshop “Conto Termico 3.0 ed Energia da Fonti Rinnovabili”, un incontro tecnico e divulgativo che ha raccolto un’ampia partecipazione di amministratori locali, professionisti e cittadini.
Alla tavola rotonda hanno preso parte il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, l’ingegnera Stefania Crotta, direttore generale del MASE, e la professoressa Mariachiara Zanetti, vicerettrice del Politecnico di Torino. Un confronto diretto sulle nuove misure previste dal decreto Conto Termico 3.0, che entrerà in vigore a gennaio 2026, e sulle opportunità di finanziamento per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Durante l’incontro è emersa una notizia destinata a lasciare il segno per la comunità calusiese: il Comune di Caluso utilizzerà il Conto Termico 3.0 per riqualificare il centro sportivo comunale di Arè, con un intervento che interesserà in particolare la piscina. Si tratta di uno dei primi progetti piemontesi ad avvalersi delle nuove regole del decreto, che prevede coperture fino al 100% della spesa per gli enti con meno di 15mila abitanti.
Caluso, con i suoi 8mila residenti, rientra pienamente nei parametri del bando e ha già completato il progetto di fattibilità tecnico-economica e la verifica di vulnerabilità sismica dell’impianto. In parallelo, il comando dei Vigili del Fuoco di Torino seguirà il collaudo antincendio.
La piscina comunale, di proprietà pubblica dal 2000, è gestita dalla società Nuoto Caluso (ex Libertas), che negli ultimi anni ha investito circa 300mila euro per l’efficientamento energetico: sostituzione degli infissi, rifacimento della controsoffittatura, nuovo impianto di trattamento dell’aria e centraline elettroniche di ultima generazione per il controllo della qualità dell’acqua. Ora la società è pronta a un nuovo salto di qualità, annunciando un ulteriore investimento di 600mila euro per ampliare e modernizzare il centro sportivo.
Il piano comprende la realizzazione di una piscina scoperta, un campo da beach-volley, nuovi parcheggi e una club house ricavata nell’ex abitazione del custode. Un progetto che intreccia sport, sostenibilità e socialità, con l’obiettivo di restituire alla comunità uno spazio moderno e a basso impatto ambientale.
La fase amministrativa è già avviata: il Comune ha pubblicato l’avviso per le manifestazioni d’interesse finalizzate all’affidamento della gestione, nel rispetto delle norme sul partenariato pubblico-privato e dei principi di trasparenza e concorrenza. Le tempistiche, assicurano dal municipio, saranno rapide: la progettazione non presenta particolari complessità e i lavori potrebbero partire entro pochi mesi dall’approvazione definitiva dei fondi.
Il Conto Termico 3.0, discusso nel workshop di Caluso, è considerato il pilastro della nuova strategia nazionale per accelerare la decarbonizzazione del patrimonio edilizio pubblico. Oltre a finanziare gli interventi sugli edifici comunali, mira a favorire l’adozione di impianti a fonti rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica anche nelle strutture sportive, scolastiche e sociali.
«La transizione ecologica non è più un obiettivo lontano, ma una responsabilità quotidiana — ha sottolineato il ministro Gilberto Pichetto Fratin —. Solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, imprese e comunità locali possiamo costruire un futuro più sostenibile».
A Caluso, quel futuro ha già un indirizzo preciso: via Arè, centro sportivo comunale. Dove il primo cantiere del Conto Termico 3.0 potrà trasformare una piscina datata in un simbolo di innovazione, efficienza e rinascita territoriale.

Con il Conto Termico 3.0 il solare termico torna protagonista. La nuova versione del meccanismo incentivante, che entrerà pienamente in vigore tra gennaio e febbraio 2026, apre scenari più ampi per pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini, con l’obiettivo di accelerare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica degli edifici.
A illustrare i punti cardine della misura è Zeno Benciolini, presidente di Solterm Italia, che sottolinea come il Conto Termico 3.0 rappresenti “un salto di qualità per la politica energetica nazionale, perché semplifica le procedure e amplia la platea dei beneficiari”.
La prima grande novità riguarda le pubbliche amministrazioni. Per scuole, ospedali e immobili di proprietà dei Comuni sotto i 15mila abitanti, il decreto prevede copertura fino al 100% delle spese ammissibili, un incentivo che — come osserva Benciolini — “costituisce una spinta potentissima e concreta per gli enti locali”. Inoltre, il limite di spesa cumulata per le PA raddoppia, passando da 200mila a 400mila euro, una modifica che amplia di fatto la capacità d’investimento dei piccoli enti, spesso frenati dalla carenza di risorse proprie.
Anche per le imprese si apre una fase nuova. Il Conto Termico 3.0 estende la possibilità di accesso agli interventi di efficienza energetica a soggetti privati, finora esclusi. Le coperture saranno differenziate: 25% per le grandi aziende, 30% per le medie e 45% per le piccole imprese. Invariati, invece, i livelli di incentivo per gli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (solare termico, pompe di calore, sistemi ibridi), pari al 45% per le grandi imprese, 55% per le medie e 65% per le piccole e per i cittadini privati.
Proprio i privati cittadini sono destinatari di una misura semplificata e più accessibile. Il nuovo Conto Termico riconosce incentivi anche per interventi di isolamento termico, sostituzione di serramenti e installazione di impianti a energia rinnovabile negli edifici non residenziali. Ma la novità più apprezzata riguarda la modalità di erogazione: per contributi fino a 15mila euro, l’incentivo potrà essere versato in un’unica rata, riducendo tempi e burocrazia. “Questa scelta — spiega Benciolini — accorcia i tempi di rimborso e rende l’incentivo molto più interessante per chi deve affrontare investimenti di piccola entità, anche tramite le ESCO”.
Sul piano tecnico, il Conto Termico 3.0 punta a favorire il solare termico di media e grande taglia, mantenendo comunque il sostegno agli impianti più piccoli. Per i sistemi superiori ai 50 metri quadrati è previsto un aumento degli incentivi dal 18% al 37%, con un’attenzione particolare agli impianti di solar cooling destinati alla climatizzazione estiva o ai processi industriali. Restano invece invariati i contributi per gli impianti di piccola taglia, fino a 50 mq.
La misura copre interventi fino a 2 MW di potenza termica o 2.500 metri quadrati di superficie solare e prevede, per i campi solari oltre i 100 mq, l’obbligo di installare sistemi di contabilizzazione del calore, a garanzia di trasparenza e tracciabilità.
L’obiettivo, come evidenzia il presidente di Solterm Italia, è “stimolare il mercato in una fase in cui il settore del solare termico, soprattutto quello domestico, vive una crisi di domanda, ma può rinascere attraverso gli impianti collettivi e industriali”. Le prospettive sono incoraggianti anche per i professionisti del settore, grazie alla semplificazione delle procedure di accesso tramite il Portale GSE e all’estensione dei tempi per presentare domanda, che passano da 60 a 90 giorni dal termine dei lavori.
La misura, inoltre, equipara gli enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS alle pubbliche amministrazioni, consentendo loro di accedere ai medesimi incentivi, e rafforza la sinergia con altre tecnologie come impianti a biomassa, pompe di calore e sistemi di accumulo, che potranno essere combinati con il solare termico.
Un sistema, dunque, che guarda lontano ma nasce da un principio chiaro: rendere la transizione energetica accessibile a tutti, non solo alle grandi aziende o alle amministrazioni centrali. “Il Conto Termico 3.0 — conclude Benciolini — è una misura matura, che premia chi investe nel risparmio energetico e nella sostenibilità. È il segnale che l’Italia può finalmente tornare a essere protagonista nella produzione di energia pulita da fonti rinnovabili”.
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