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A Chivasso c'è un tetto che fa il pane: il tetto di GranForno diventa una centrale solare

Realizzato un sistema da 180 kWp sullo stabilimento dell’azienda alimentare. Ridotti i consumi e 75 tonnellate di CO₂ in meno ogni anno. “Un modello per l’agroindustria che investe nel futuro”

A Chivasso c'è un tetto che fa il pane

A Chivasso c'è un tetto che fa il pane: il tetto di GranForno diventa una centrale solare

Un impianto fotovoltaico per trasformare un sito produttivo in un laboratorio di energia pulita. A Chivasso, in provincia di Torino, Greenvolt Next Italia ha completato un nuovo progetto di energia solare integrata per GranForno Italia, azienda del comparto agroalimentare. L’intervento, che unisce riqualificazione infrastrutturale e produzione rinnovabile, è parte di un piano più ampio di decarbonizzazione e modernizzazione industriale.

L’impianto, da 180 kWp, occupa una superficie di 859 metri quadrati ed è composto da 360 moduli fotovoltaici Sunpower P6-500-Com. Secondo le stime, il sistema produrrà 216 MWh di energia pulita all’anno, coprendo una quota rilevante del fabbisogno energetico dello stabilimento.

Il progetto, firmato dalla società che fa capo al gruppo internazionale Greenvolt — controllato dal fondo americano KKR — rientra nel modello di “progetto integrato” che consente alle imprese di combinare riqualificazione edilizia e impianti solari, con un accesso semplificato agli incentivi previsti dal Bando Agrisolare. L’obiettivo è duplice: tagliare i costi energetici e ridurre l’impatto ambientale, promuovendo la diffusione delle energie rinnovabili nel settore agroindustriale.

«Con questo progetto accompagniamo GranForno Italia in un percorso concreto di decarbonizzazione ed efficienza energetica — spiega Mitia Cugusi, presidente di Greenvolt Next Italia —. L’intervento non solo riduce i costi energetici e l’impatto ambientale, ma rappresenta anche un esempio di come le aziende del comparto agroalimentare possano contribuire attivamente alla transizione energetica, sfruttando opportunità come il Bando Agrisolare».

Il nuovo impianto consentirà di evitare ogni anno circa 75,6 tonnellate di emissioni di CO₂, un risparmio equivalente al beneficio ambientale derivante dalla piantumazione di oltre 3.600 alberi adulti. Una cifra che, per un singolo stabilimento, rappresenta un passo concreto verso la neutralità climatica.

Per GranForno Italia, che produce prodotti da forno e dolciari per la grande distribuzione, l’investimento ha anche un valore simbolico: coniugare innovazione e responsabilità ambientale. «Questo progetto ha trasformato il nostro stabilimento produttivo in un vero e proprio polo di generazione di energia rinnovabile — afferma Massimo Moretto, ceo di GranForno Italia —. La riqualificazione della copertura e l’installazione dell’impianto fotovoltaico hanno migliorato la nostra infrastruttura, ridotto la nostra impronta di carbonio e rafforzato il nostro impegno per una crescita sostenibile».

Per Greenvolt Next Italia, la realizzazione di Chivasso si inserisce in un portafoglio in rapida espansione: la società conta oltre 800 progetti completati e una capacità installata complessiva superiore ai 200 MW, che la colloca tra i principali operatori italiani nel campo dell’energia solare distribuita.

Il caso GranForno mostra come il fotovoltaico industriale possa diventare una leva strategica non solo per la competitività delle imprese, ma anche per la resilienza energetica del Paese. In un contesto in cui i costi dell’energia continuano a pesare sui bilanci aziendali, l’autoproduzione da fonti rinnovabili è sempre più una scelta economica, prima ancora che ecologica.

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