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11 Novembre 2025 - 20:00
Torino si “ripulisce” per Alberto Angela: via coperte e cartoni dai giardini delle Porte Palatine (foto di repertorio)
Quando arrivano le telecamere, Torino si riscopre ordinata. È bastato l’annuncio delle riprese del nuovo programma di Alberto Angela, previste per martedì 11 novembre alle Porte Palatine, per trasformare in poche ore uno degli angoli più trascurati del centro in un set perfettamente pulito.
Lunedì, la Città di Torino ha disposto una “pulizia straordinaria” nei giardini archeologici di fronte a Palazzo Pingone, area spesso occupata da persone senza fissa dimora che trovano tra le rovine romane un riparo di fortuna. Gli operatori comunali sono intervenuti per sgomberare coperte, cartoni, sacchi e vestiti, chiudendo temporaneamente lo spazio al pubblico.
Una scena ormai nota nei giorni in cui il centro storico diventa palcoscenico: gli interventi di decoro urbano scattano solo quando i riflettori televisivi o gli eventi ufficiali puntano su una porzione di città che, per il resto dell’anno, resta invisibile.
L’area delle Porte Palatine, simbolo della Torino romana e una delle più antiche testimonianze archeologiche cittadine, sarà protagonista delle riprese dedicate alla valorizzazione del patrimonio storico. Tuttavia, dietro il perimetro protetto del set, resta la domanda che il gesto solleva: fino a che punto la “pulizia” serve a tutelare il patrimonio, e quando invece diventa un modo per nascondere il disagio sociale?
Le operazioni non si sono limitate ai giardini di Palazzo Pingone. Interventi analoghi sono stati predisposti anche sotto il porticato del Palazzaccio, davanti al Duomo, altro rifugio notturno per decine di senzatetto. Per un giorno, Torino ha voluto presentarsi “in ordine”, ripulita da tutto ciò che non rientra nel quadro armonico della città da mostrare in TV.
L’obiettivo ufficiale dell’amministrazione è stato quello di garantire ordine, sicurezza e decoro, in vista delle riprese che porteranno in prima serata nazionale le immagini dei tesori archeologici torinesi. Eppure, dietro la superficie lucidata, resta la realtà di un centro storico dove il contrasto tra bellezza e marginalità continua a convivere ogni giorno, spesso a pochi metri di distanza.
Mentre i tecnici allestivano luci e telecamere tra le mura romane, i sacchi, le coperte e i cartoni sparivano uno dopo l’altro. L’inquadratura mostrerà un paesaggio limpido e suggestivo, senza ombre. Ma, spenti i riflettori, resterà l’altra immagine di Torino: quella che non finisce in TV, ma che abita ogni notte tra le pietre millenarie della città.
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