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“La destra finge di tagliare le tasse a Roma, ma in Piemonte le aumenta”: M5S all’attacco

Disabato, Unia e Coluccio denunciano l’aumento dell’addizionale Irpef deciso dalla Giunta Cirio per coprire i tagli imposti dal Governo Meloni

“La destra finge di tagliare le tasse a Roma, ma in Piemonte le aumenta”: M5S all’attacco

“La destra finge di tagliare le tasse a Roma, ma in Piemonte le aumenta”: M5S all’attacco (foto di repertorio: Sarah Disabato)

Scontro politico acceso tra Movimento 5 Stelle e Giunta Cirio dopo l’annuncio dell’aumento dell’addizionale regionale Irpef in Piemonte. Una manovra che, secondo i consiglieri regionali Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio, servirà a coprire parte dei 117 milioni di euro richiesti dal Governo per concorrere alla finanza pubblica, ma che rappresenta “un paradosso politico e un colpo al ceto medio”.

L’accusa del Movimento è diretta e senza mezzi termini: mentre a Roma il Governo Meloni celebra il taglio dell’Irpef nazionale inserito nella prossima legge di bilancio, in Piemonte la stessa maggioranza di centrodestra “si rifà sui cittadini” con un aumento dell’imposta regionale. Il risultato, secondo i pentastellati, è una contraddizione evidente fra la propaganda nazionale e la realtà locale, che si tradurrà in una stangata per lavoratori e pensionati.

Il tema è emerso nel corso della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, quando l’assessore Tronzano ha confermato che una parte delle risorse necessarie per rispondere ai tagli statali sarà reperita proprio attraverso l’innalzamento dell’aliquota Irpef regionale. Una misura che, nei fatti, colpirà i redditi medio-bassi, quelli già penalizzati dall’aumento del costo della vita e dal rallentamento dei salari.

Consiglio regionale

Secondo i calcoli diffusi nei mesi scorsi, l’aumento dell’addizionale, approvato a luglio dalla Giunta Cirio, comporterà un aggravio tra i 33 e i 106 euro l’anno a seconda dello scaglione di reddito, per i cittadini con entrate comprese tra i 15 e i 50 mila euro. Una manovra difesa dall’esecutivo regionale come “necessaria per garantire l’equilibrio dei conti” dopo la riduzione dei trasferimenti da Roma, stimata in 117 milioni di euro nel 2026.

Il Movimento 5 Stelle, però, ribalta la prospettiva e accusa il Governo di aver scaricato sui territori il peso della propria manovra fiscale. I consiglieri Disabato, Unia e Coluccio parlano di una “presa in giro” nei confronti dei cittadini e ricordano come l’aumento dell’Irpef regionale sia “una conseguenza diretta dei tagli imposti dal Governo amico”. Per i pentastellati, la narrazione del taglio delle tasse è solo “un’operazione di facciata”, dietro cui si cela un trasferimento del carico fiscale dalle casse statali alle Regioni.

La polemica arriva in un momento particolarmente delicato per la Regione Piemonte, che si trova a dover far fronte anche a crescenti costi nel settore sanitario e alla riduzione dei fondi per il trasporto pubblico locale. L’opposizione chiede un cambio di rotta e una gestione più trasparente delle risorse, accusando la Giunta di nascondersi dietro le difficoltà imposte da Roma.

Sul piano politico, il caso Irpef rischia di diventare uno dei temi centrali in vista della campagna per le regionali 2026, dove la maggioranza dovrà difendere le proprie scelte di bilancio e il Movimento 5 Stelle tenterà di capitalizzare il malcontento del ceto medio urbano. “Dopo sei anni di governo – accusano i consiglieri – non si può più parlare di eredità o di emergenze esterne: servono scelte coraggiose, non giustificazioni”.

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