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Dal Tribunale di Torino un'ordinanza per sbloccare i visti agli studenti iraniani

Il ministero degli Esteri e l’ambasciata di Teheran dovranno fissare gli appuntamenti entro il 30 novembre

Dal Tribunale di Torino un'ordinanza per sbloccare i visti agli studenti iraniani

Dal Tribunale di Torino un'ordinanza per sbloccare i visti agli studenti iraniani (immagine di repertorio)

Il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato dall’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) e da uno degli studenti iraniani bloccati nel Paese, ordinando al ministero degli Esteri e all’ambasciata italiana a Teheran di fissare entro il 30 novembre tutti gli appuntamenti necessari per l’esame delle domande di visto presentate dagli studenti ammessi nelle università italiane.

Si tratta di una decisione destinata a incidere su centinaia di giovani rimasti in sospeso da mesi, nonostante fossero regolarmente iscritti agli atenei italiani. La sospensione delle procedure ha infatti impedito loro di raggiungere l’Italia per iniziare i corsi, mettendo a rischio l’intero anno accademico. L’Asgi aveva denunciato una situazione di blocco amministrativo ingiustificato, frutto di una gestione restrittiva delle prenotazioni presso l’ambasciata.

Secondo quanto ricostruito nel ricorso, la finestra di prenotazione per le richieste di visto, aperta il 2 maggio 2025 e chiusa appena sei giorni dopo, non ha permesso a centinaia di studenti di completare la procedura. Un’anomalia che ha colpito soprattutto i candidati già accettati da università italiane, tra cui Politecnico di Torino, Università di Bologna, Roma “La Sapienza” e altri atenei che negli ultimi anni hanno accolto un numero crescente di studenti iraniani, in particolare nei settori scientifici e ingegneristici.

Ogni anno, secondo i dati diffusi dall’Asgi, oltre 3.000 studenti iraniani vengono ammessi in corsi di laurea e dottorato in Italia. Con più di 13.000 iscritti, la comunità iraniana rappresenta oggi la più numerosa tra gli studenti stranieri presenti nel Paese, seguita da quella cinese e da quella indiana.

La decisione del giudice torinese Chiara Comune obbliga dunque il ministero e l’ambasciata a riattivare immediatamente le procedure di prenotazione e convocazione, in modo da permettere ai giovani di ottenere il visto entro la fine del mese. Un mancato rispetto dell’ordinanza, precisa l’Asgi, costituirebbe illecito penale per violazione di un provvedimento dell’autorità giudiziaria.

L’associazione, che da anni si occupa di tutela dei diritti dei migranti e degli studenti internazionali, ha definito la vicenda una “violazione manifesta di diritti riconosciuti dalla legge”, ricordando come l’accesso allo studio sia tutelato sia dalla normativa italiana che da quella europea.

Il pronunciamento del Tribunale di Torino segna un passo importante in una vicenda che aveva assunto dimensione nazionale, con numerose università e rettori che avevano segnalato al Governo la necessità di sbloccare la situazione diplomatica con Teheran. Ora il termine del 30 novembre diventa una scadenza decisiva: da quella data dipende la possibilità per centinaia di studenti di raggiungere l’Italia e non perdere l’intero anno di studi.

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