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Alta pressione e smog: il Piemonte soffoca sotto la cappa d’aria ferma

L’anticiclone porta sole e temperature miti ma blocca il ricambio dell’aria: in pianura tornano inversione termica e livelli di Pm10 in aumento

Alta pressione e smog

Alta pressione e smog: il Piemonte soffoca sotto la cappa d’aria ferma

L’alta pressione che da giorni domina il cielo del Piemonte porta con sé cieli sereni, temperature miti e una sensazione di calma apparente. Ma dietro questa stabilità si nasconde un effetto collaterale tutt’altro che secondario: la qualità dell’aria sta peggiorando in modo sensibile. Lo confermano i primi rilievi dell’Arpa, che segnalano un incremento progressivo delle concentrazioni di polveri sottili (Pm10 e Pm2.5) nelle principali città della regione, da Torino a Cuneo, da Asti a Novara.

Il fenomeno è il risultato diretto di una persistente condizione anticiclonica, che impedisce il ricambio e il rimescolamento delle masse d’aria nei bassi strati dell’atmosfera. In assenza di vento e precipitazioni, gli inquinanti restano intrappolati vicino al suolo, creando una cappa invisibile ma densa che si accumula giorno dopo giorno. A ciò si aggiunge la cosiddetta inversione termica, tipica dell’autunno padano: l’aria fredda rimane bloccata al suolo, mentre quella calda staziona sopra, impedendo la dispersione delle sostanze inquinanti.

La conseguenza è che pianure, colline e fondovalle alpini sono tornati a fare i conti con un’aria pesante e stagnante, mentre paradossalmente in quota le condizioni sono quasi primaverili. Lo zero termico — la quota alla quale la temperatura si mantiene attorno agli 0 gradi — è infatti in forte rialzo e ha raggiunto i 3.500-3.700 metri sulle Alpi occidentali, valori tipici di fine aprile. In alta montagna il sole scalda e il cielo è limpido, ma in basso la foschia e il grigiore tornano protagonisti.

Gli esperti ricordano che questa configurazione atmosferica, pur garantendo stabilità e assenza di piogge, rappresenta una delle situazioni più critiche per la salute pubblica e la qualità dell’ambiente urbano. I livelli di inquinamento da traffico e riscaldamento domestico — accentuati dalle prime accensioni delle caldaie — tendono ad accumularsi rapidamente. «Si tratta di un quadro meteorologico che, se dovesse protrarsi per diversi giorni, rischia di riportare le concentrazioni di Pm10 oltre i limiti previsti dalle normative europee», spiegano i tecnici dell’Arpa.

Le amministrazioni locali osservano con attenzione l’evolversi della situazione. A Torino, come in molti altri comuni della cintura, potrebbero scattare nei prossimi giorni le misure temporanee di limitazione del traffico previste dal protocollo regionale antismog, qualora le centraline confermassero il superamento delle soglie di sicurezza.

L’anticiclone, secondo le previsioni meteo, resterà stabile almeno fino al fine settimana, mantenendo le temperature minime attorno agli 0 gradi in pianura, con possibili gelate mattutine, e massime comprese tra i 13 e i 16 gradi. Un clima gradevole per le passeggiate di novembre, ma ingannevole per la salute: l’aria resta ferma, le polveri crescono e i cieli si sporcano di smog.

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