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11 Novembre 2025 - 09:34
Ogni buca un risarcimento: a Torino spesi oltre un milione e mezzo in tre anni
A Torino le buche sull’asfalto non sono più solo un fastidio quotidiano, ma una vera emergenza economica. Nel giro di tre anni il numero delle richieste di risarcimento per incidenti stradali causati dal manto dissestato è cresciuto in modo vertiginoso: dalle 585 del 2023 alle 889 del 2024, fino alle 443 già registrate nel 2025, nonostante l’anno non sia ancora concluso. Un dato che fotografa una situazione fuori controllo e che ha spinto Palazzo Civico a intervenire.
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, il vicesindaco Michela Favaro ha risposto a un’interpellanza del consigliere Giuseppe Iannò, fornendo numeri e impegni concreti: il Comune ha deciso di aumentare dell’80% le spese per la manutenzione stradale, con l’obiettivo di invertire una tendenza che negli ultimi anni ha avuto ricadute pesanti, sia per la sicurezza dei cittadini che per le casse pubbliche.
Negli ultimi tre anni, infatti, Torino ha speso oltre un milione e mezzo di euro in risarcimenti a automobilisti, motociclisti e ciclisti caduti o danneggiati a causa delle buche. Dalle vie centrali ai quartieri periferici, la mappa dei sinistri è omogenea: dal centro storico a Borgo Vittoria, da Mirafiori a Barriera di Milano, nessuna zona è davvero immune. Il fenomeno si concentra nei mesi invernali, quando le basse temperature e le piogge compromettono ulteriormente il manto, già logorato da anni di manutenzione discontinua.

Le richieste di risarcimento, secondo i dati del Comune, richiedono in media tra i cinque e i sette mesi per essere esaminate e concluse. Un iter lungo, che spesso costringe i cittadini a rivolgersi a legali o assicurazioni per ottenere il rimborso. Le spese più ricorrenti riguardano pneumatici danneggiati, sospensioni rotte, cadute di ciclisti e motociclisti, ma non mancano anche i casi di lesioni personali dovute a scivolate sui marciapiedi sconnessi o sulle piste ciclabili.
Il vicesindaco Favaro ha ammesso che «il problema è strutturale» e che le risorse finora destinate non sono state sufficienti a garantire una manutenzione costante e capillare. L’aumento degli stanziamenti sarà destinato in gran parte alle strade più compromesse, ma anche a un piano di manutenzione preventiva, pensato per intervenire prima che l’asfalto ceda.
Il tema, tuttavia, va oltre la sola spesa pubblica. Il TGR Piemonte ha documentato in più occasioni la frustrazione dei cittadini, che denunciano buche profonde, avvallamenti e tratti pericolosi persino in zone centrali come Largo Orbassano, Corso Francia, Via Po e Corso Regina Margherita. I social si riempiono di foto e segnalazioni, mentre i ciclisti, tra le categorie più esposte, chiedono misure urgenti per la sicurezza.
Le strade torinesi, spiegano gli esperti, scontano anni di interventi parziali e riparazioni “a macchia di leopardo”, spesso compromesse dal traffico pesante e dalle continue variazioni climatiche. Ogni inverno, le crepe si moltiplicano, e con esse anche i rischi di incidenti.
Ora il Comune promette un cambio di passo, ma serviranno tempi rapidi e controlli rigorosi per far sì che gli annunci si traducano in risultati visibili. Perché dietro ogni richiesta di risarcimento non c’è solo una voce di bilancio, ma un cittadino ferito o un mezzo danneggiato, simbolo di un problema che da troppo tempo scava non solo l’asfalto, ma anche la fiducia dei torinesi.
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