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08 Novembre 2025 - 16:20
È ufficiale: il progetto definitivo della Variante di Demonte è stato approvato. Questo non è un semplice traguardo tecnico, ma un momento simbolico per la valle — un segno che l’attesa può trasformarsi in realtà. Dopo decenni di promesse, studi, rinvii e momenti di stallo, la variante alla Strada statale 21 del Colle della Maddalena (SS 21)rappresenta un concreto passo avanti per liberare l’abitato di Demonte (Cuneo) dal transito pesante e restituire al territorio della Valle Stura un po’ di respiro.
L’intervento, promosso da ANAS S.p.A. su incarico del governo nazionale e con il supporto della Regione Piemonte, si colloca interamente nel comune di Demonte e prevede la realizzazione di un tracciato lungo circa 2,72 chilometricon sezione stradale a carreggiata unica, categoria C1, piattaforma larga 10,50 metri, una corsia per senso di marcia. La variante parte dalla rotatoria ovest poco a monte dell’abitato (progressiva km 18 + 700 circa) e termina con una rotatoria est al km 16 + 200 sull’attuale SS 21. Nel dettaglio è prevista la galleria “Demonte” di 647 metri, il viadotto “Perdioni” di 324 metri e il viadotto “Cant” di 135 metri, oltre alle opere di connessione con le rotatorie. L’opera è stata inserita nel Contratto di Programma ANAS–MIT 2021-2025 e finanziata con una cifra stimata di circa 92,1 milioni di euro.

Alberto Cirio
«Dopo anni di attesa – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – questo è finalmente un passo concreto verso la realizzazione di un’infrastruttura strategica per la Valle Stura e per tutto il Piemonte».L’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, Marco Gabusi, ha aggiunto che «la progettazione esecutiva ci permetta di guadagnare mesi preziosi, anticipando l’apertura dei cantieri». Il senatore Giorgio Maria Bergesio ha sottolineato come l’impegno istituzionale «si traduca in fatti concreti».
L’iter che ha condotto all’approvazione non è stato semplice: la dichiarazione conclusiva della Conferenza dei Servizi(in modalità semplificata, asincrona, con oltre cinquanta soggetti coinvolti tra ministeri, enti locali e gestori di servizi) è stata pubblicata il 9 settembre 2025, dopo che la procedura era stata indetta a giugno. In parallelo è arrivato il via libera della Commissione Europea per la compatibilità ambientale, un passaggio fondamentale vista l’area sensibile che l’opera attraversa, appartenente al sito SIC/ZPS “Stura di Demonte” della rete Natura 2000. Questo ha comportato affinamenti progettuali sul fronte della mitigazione ambientale e dell’inserimento paesaggistico, in particolare nei confronti dei resti del Forte della Consolata che sorgono in zona.
Sul piano operativo, il cronoprogramma fissato prevede la conclusione della progettazione esecutiva entro dicembre 2025, con l’apertura dei cantieri ipotizzata tra giugno e luglio 2026; l’ipotesi di durata dei lavori è intorno ai tre anni, il che porta il completamento stimato al termine del 2028. Alcune fonti mantengono prudenza e parlano della fine del 2029, segno che le complessità del territorio montano e i rincari delle materie prime restano incognite da monitorare.
La variante promette benefici rilevanti: lo spostamento del traffico pesante — stimato nell’ordine di circa 800 mezzi al giorno — fuori dal centro abitato di Demonte libererà il paese da code, rumori, vibrazioni e smog. Una riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, un aumento della sicurezza stradale e una qualità della vita attesa da anni dai residenti. Le comunità locali guardano anche al futuro turistico e commerciale: agevolare la mobilità verso il Colle della Maddalena significa rafforzare il ruolo della valle come corridoio italo-francese per merci e turismo.
Resta però che la promessa va mantenuta: che i bandi siano aggiudicati nei tempi previsti, che i cantieri partano davvero entro la finestra indicata, che l’opera rispetti i vincoli ambientali e paesaggistici senza compromettere la bellezza e l’equilibrio della montagna. Per la Valle Stura questo è il momento di guardare avanti, ma anche di vigilare: i decenni di attesa hanno insegnato che le infrastrutture, anche quando approvate, richiedono costanza, controlli e partecipazione.
In sintesi: la Variante di Demonte non è più solo un progetto, ma una promessa di liberazione dal traffico, un impegno di sviluppo sostenibile e un segnale concreto che la valle non è più periferia ma protagonista. Il cammino è appena iniziato.
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