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Serre fantasma all’Istituto Albert: quattro anni, un milione di euro e lavori ancora fermi

Durante il sopralluogo del 18 ottobre, il consigliere Matteo Filippin e la consigliera metropolitana Clara Marta hanno denunciato ritardi, infiltrazioni e aule inadeguate. Il progetto delle serre idroponiche, simbolo dell’indirizzo agrario, doveva essere pronto dal 2021: oggi è ancora un cantiere

L'Innovazione incompiuta all'Albert. Il milione di euro delle serre idroponiche lascia gli studenti senza risposte

La valorizzazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Federico Albert” di Lanzo Torinese procede tra luci e ombre. È quanto emerge dal sopralluogo del 18 ottobre 2025, promosso dal capogruppo di minoranza Matteo Filippin del gruppo consiliare "Lanzo Per Noi" e dalla Consigliera della Città Metropolitana di Torino Clara Marta. L'obiettivo della visita, che ha visto la partecipazione anche del Dirigente scolastico prof. Giorgio Vincenzo Minissale, era fare il punto sullo stato dei lavori di consolidamento, efficientamento energetico e, soprattutto, sulla realizzazione delle nuove serre idroponiche, cioè un sistema che permette di coltivare piante senza terra, usando solo acqua arricchita di nutrienti essenziali.

Il progetto, già finanziato con 1.080.000 euro grazie ai fondi SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) e della Citt Metropolitana di Torino, era stato promosso come il “valore aggiunto” del nuovo indirizzo agrario dell'Istituto e avrebbe dovuto essere operativo già dall'anno scolastico 2021/22. Tuttavia, a distanza di quattro anni, i lavori sono ancora incompiuti. Gli studenti che per primi hanno scelto questo percorso innovativo, credendo nelle promesse di una formazione all'avanguardia, rischiano così di non poter mai beneficiare appieno delle strutture.

Matteo Filippin ha espresso la sua posizione: “il sopralluogo non è servito solo a verificare il cantiere, ma a capire come vivono ogni giorno studenti e docenti. L’Albert è una scuola viva, fatta di persone appassionate che meritano ambienti all’altezza del loro impegno. Il nostro compito, come amministratori, è garantire che i giovani abbiano strumenti adeguati per costruire qui, sul territorio, il proprio futuro”.

Un concetto ribadito anche dalla Consigliera Clara Marta, che ha sottolineato la necessità di “accelerare e completare gli interventi: le scuole sono luoghi di vita e di comunità, non cantieri a metà”.

Oltre alle serre in stallo, dalla visita sono emerse anche delle perplessità sullo stato generale dell'edificio, che è attraversato quotidianamente da quasi mille studenti (tra indirizzi Agrario, Enogastronomia, Liceo Economico Sociale, Linguistico ESABAC e Scienze Umane). Tra i problemi principali riscontrati: infissi datati, infiltrazioni, porte e oscuranti deteriorati e la necessità di rifare i servizi igienici e di ristrutturare l’area sportiva.

Filippin e Marta hanno quindi richiesto un piano di interventi urgenti. “È fondamentale restituire alla scuola spazi decorosi, efficienti e sicuri”, ha ricordato Filippin, aggiungendo che “un ambiente curato educa al rispetto e diventa parte stessa del processo formativo”. La Consigliera Marta ha fatto eco, promettendo di farsi portavoce in Consiglio della Città Metropolitana: “non possiamo chiedere ai nostri giovani di credere nel futuro se i luoghi in cui crescono non trasmettono fiducia e dignità”.

Inoltre, Filippin e Marta hanno proposto di rendere gli spazi sportivi fruibili anche da esterni, al fine di trasformare l’istituto in un presidio educativo e sociale per tutta la comunità delle Valli. “La scuola deve essere un punto di incontro tra generazioni – ha sottolineato Filippin – un laboratorio di vita dove i giovani imparano a essere cittadini attivi, nel rispetto dell’ambiente e della comunità”.

Dopo il sopralluogo, il consigliere Filippin e la consigliera Marta hanno fatto richiesta di inserire l’Istituto Albert tra le urgenze prioritarie nei piani operativi della Città Metropolitana, con l’obbiettivo di accelerare i lavori in corso e pianificare i nuovi interventi di riqualificazione necessari per l’intera struttura.

“Lanzo e le sue Valli hanno bisogno di opportunità concrete per i ragazzi, perché restino, crescano e diventino protagonisti della comunità. La scuola è la prima radice di questo futuro” ha concluso Filippin.

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