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Oltre 60 mila studenti aderiscono a “Piemove”, la tessera di trasporto gratuito per gli universitari under 26

Cirio: «Un progetto che unisce diritto allo studio, mobilità sostenibile e attrattività del Piemonte»

Oltre 60 mila studenti aderiscono a “Piemove”, la tessera di trasporto gratuito per gli universitari under 26

Oltre 60 mila studenti aderiscono a “Piemove”, la tessera di trasporto gratuito per gli universitari under 26

Il Piemonte si muove, e lo fa con oltre 60 mila giovani a bordo. A pochi mesi dal lancio di “Piemove: Piemonte, viaggia, studia”, la misura regionale che garantisce il trasporto pubblico gratuito agli studenti universitari under 26, l’iniziativa ha superato ogni aspettativa. Sono 60.503 gli studenti che hanno già aderito al programma, un numero che conferma il successo del progetto e la sua capacità di incidere concretamente sulle abitudini di mobilità e sul diritto allo studio.

Finanziata con oltre 37 milioni di euro, provenienti da fondi regionali e ministeriali, e sostenuta dal Politecnico di Torino, dall’Università di Torino, dall’Università del Piemonte Orientale, dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CRT, la misura consente di viaggiare senza limiti su tutta la rete urbana di Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e Verbania. Un pass che non solo alleggerisce i bilanci delle famiglie, ma contribuisce a ridurre il traffico e l’inquinamento, promuovendo scelte più sostenibili.

Il presidente Alberto Cirio parla di “un’operazione innovativa, la prima in Italia, che unisce diritto allo studio, politiche giovanili e tutela ambientale”. A fianco di lui, il vicepresidente Elena Chiorino e gli assessori Marco Gabusi (Trasporti) e Matteo Marnati (Ambiente) sottolineano come l’iniziativa rappresenti un investimento strategico: “Con Piemove, il Piemonte diventa più accogliente per chi sceglie di formarsi qui, unendo mobilità sostenibile e opportunità di crescita”.

Il progetto è nato con un obiettivo preciso: ridurre le disuguaglianze nell’accesso ai servizi universitari e rendere più attrattive le città piemontesi per gli studenti italiani e stranieri. A trainare le adesioni è l’Università di Torino, con 38.553 iscritti, seguita dal Politecnico con 19.291, e dall’Università del Piemonte Orientale con 2.659. Torino e la sua area metropolitana rappresentano il cuore del progetto: qui risiedono 30.565 aderenti, seguiti dal Cuneese, dall’Astigiano e dalle altre province.

Alberto Cirio

Ma la partecipazione non si ferma ai confini regionali. Centinaia di richieste arrivano da studenti di Lecce, Aosta, Imperia, Savona, Ragusa, Milano e Trapani, segno della crescente attrattività del sistema universitario piemontese. E sono già 3.700 gli studenti internazionali che hanno aderito tramite un percorso dedicato sulla piattaforma digitale bip.piemonte.it, pensato per chi non possiede carta d’identità elettronica o Spid.

Sul piano logistico, l’operazione ha già raggiunto risultati significativi: 38.009 studenti hanno caricato l’abbonamento gratuito sulla carta Bip già in loro possesso, mentre 18.636 tessere fisiche Piemove sono state spedite a domicilio. Solo a Torino ne sono partite oltre 11 mila, mentre il resto si distribuisce tra le altre province e alcune regioni limitrofe, in particolare la Liguria e la Valle d’Aosta, dove vivono molti studenti pendolari iscritti agli atenei piemontesi.

Il progetto, però, è in continua evoluzione. La Regione sta infatti lavorando per estendere la misura anche agli studenti dei Conservatori, delle Accademie di Belle Arti e di altri istituti di alta formazione che hanno sede nei capoluoghi piemontesi. I protocolli dovrebbero essere firmati entro la fine dell’anno, in modo da garantire l’accesso al servizio già da gennaio 2026.

A sostenere l’iniziativa sono anche le fondazioni bancarie, che la considerano un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato. «Piemove rappresenta un esempio concreto di come istituzioni, università e sistema filantropico possano cooperare per promuovere una mobilità sostenibile e accessibile», osserva Marco Gilli, presidente della Compagnia di San Paolo, sottolineando l’impatto positivo del progetto sulla vita quotidiana degli studenti. Dello stesso avviso Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione CRT, che parla di “un segno tangibile di attenzione verso la coesione sociale e la sostenibilità, capace di costruire un territorio più equo e aperto al mondo”.

Anche i vertici accademici riconoscono il valore della misura. Le rettrici Cristina Prandi (UniTo) e Stefano Corgnati (PoliTo) e il rettore Menico Rizzi (Upo) la definiscono “uno strumento concreto per agevolare gli spostamenti, ridurre l’impatto ambientale e favorire una nuova cultura della mobilità condivisa”. In un contesto dove il costo della vita pesa sempre più sugli studenti, l’abbonamento gratuito al trasporto pubblico rappresenta una risposta pragmatica e inclusiva, che unisce sostenibilità economica e ambientale.

Il successo di Piemove segna un punto a favore di una Regione che, negli ultimi anni, ha scelto di investire nella mobilità collettiva come leva di sviluppo e nel trasporto gratuito come incentivo all’uso dei mezzi pubblici. Un modello che guarda al futuro non solo come servizio, ma come visione politica: costruire un Piemonte più accessibile, connesso e competitivo, capace di attrarre studenti e talenti senza lasciare indietro nessuno.

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