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29 Luglio 2025 - 17:17
Alberto Cirio
In Piemonte, dal prossimo anno accademico, tutti gli studenti universitari under 26, regolarmente iscritti a un ateneo con sede in uno dei Comuni capoluogo aderenti, potranno viaggiare gratuitamente sui mezzi del trasporto pubblico locale urbano. La misura, chiamata “Piemove”, riguarda circa 107 mila studenti e segna un intervento sperimentale finanziato con oltre 37 milioni di euro, provenienti da risorse regionali, fondi del Ministero dell’Ambiente, e contributi di Politecnico di Torino, Università di Torino, Università del Piemonte Orientale, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.
L’annuncio ufficiale è stato dato lunedì al Grattacielo Piemonte, nel corso di una conferenza alla quale hanno preso parte i vertici della Regione, i rappresentanti delle università piemontesi, delle fondazioni bancarie e i sindaci delle sei città coinvolte: Torino, Asti, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli.
“Piemove” rappresenta un abbonamento annuale gratuito, valido per dodici mesi, compresi i mesi estivi. Permetterà agli studenti universitari – residenti e non residenti in Piemonte – di viaggiare senza costi su tram, bus, metropolitana e treni urbani nei territori dei Comuni che hanno aderito. I requisiti per accedere alla misura sono: essere iscritti a un’università con sede in uno dei sei capoluoghi e avere un indicatore ISEE inferiore o pari a 85 mila euro. L'iniziativa è estesa anche agli studenti di atenei non statali che manifesteranno formalmente l’intenzione di aderire.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha sottolineato come si tratti di «un intervento che unisce la promozione della mobilità sostenibile e il sostegno concreto agli studenti universitari», e ha rivendicato il primato del Piemonte come prima regione in Italia a introdurre una misura del genere. Secondo Cirio, «questa politica dimostra che il Piemonte vuole essere all’avanguardia e attrattivo per chi sceglie di studiare qui».
Alla presentazione è intervenuta in videomessaggio anche Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca, che ha definito l’iniziativa «una svolta», aggiungendo che «la tessera dello studente diventa una chiave di accesso a un sistema universitario più connesso e a una mobilità più giusta». La ministra ha auspicato che il progetto possa essere esteso anche agli studenti dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica, considerandolo «un cambio di paradigma» nelle politiche per il diritto allo studio.
Anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, in collegamento video, ha definito l’intervento come «un esempio virtuoso di politiche pubbliche che rispondono contemporaneamente a più obiettivi: sostenibilità ambientale, diritto allo studio, inclusione sociale e sviluppo di una mobilità moderna».
Sul fronte locale, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi ha descritto Piemove come il frutto di «un percorso che punta a riorganizzare e potenziare i servizi pubblici in modo sistemico», mentre l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha evidenziato come la misura rientri in una strategia più ampia per la qualità dell’aria, che punta a far crescere del 10% l’utenza del trasporto pubblico nei prossimi cinque anni.
Particolarmente netta è stata la posizione della vicepresidente della Regione e assessora al Diritto allo Studio Universitario, Elena Chiorino, che ha parlato di «un investimento nel futuro dei giovani», spiegando che la misura «non è solo un aiuto economico alle famiglie, ma anche un incentivo a scegliere gli atenei piemontesi».
Dal punto di vista operativo, la piattaforma per l’attivazione degli abbonamenti gratuiti sarà disponibile dal 18 agosto 2025 sul sito bip.piemonte.it. Gli studenti dovranno accedere tramite SPID o CIE, autorizzare il trattamento dei dati, e fare richiesta del titolo di viaggio. Chi possiede già una Carta BIP potrà caricare l’abbonamento tramite l’apposita app. Chi invece non la possiede, potrà richiederla e riceverla direttamente a casa con l’abbonamento già caricato. È prevista la possibilità di utilizzare anche la tessera universitaria, se compatibile e attivata, come nel caso del Politecnico di Torino.
Per chi viaggia da fuori Torino con un abbonamento Formula, sarà previsto uno sconto pari alla quota della rete urbana, che diventa gratuita. Nella città metropolitana, l’abbonamento Piemove permetterà di accedere gratuitamente anche alla rete suburbana, alla metropolitana e alle tratte ferroviarie urbane (fino a Grugliasco).
Cristopher Cepernich, vice rettore dell’Università di Torino, ha parlato di «una misura che rafforza il diritto allo studio e incentiva la mobilità sostenibile». Gli ha fatto eco Silvia Barbero, vice rettrice alla comunicazione del Politecnico di Torino, che ha rimarcato l’importanza «di una visione sistemica tra istituzioni, università e territorio». Anche il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Menico Rizzi, ha espresso soddisfazione per una misura che «intercetta i bisogni reali degli studenti».
Il sostegno delle fondazioni bancarie è stato ribadito da Marco Gilli, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha definito Piemove «in linea con la visione strategica della fondazione per ridurre l’impatto ambientale e rafforzare l’ecosistema territoriale», e da Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione CRT, secondo cui «rendere gratuiti i trasporti significa sostenere la formazione e costruire un territorio più inclusivo».
Sul versante degli enti locali, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha definito la misura «un passo importante per rendere la città più attrattiva e promuovere un uso più diffuso del trasporto pubblico», valutando positivamente anche l’impegno della Regione ad aumentare le risorse per GTT, se necessario. Più sintetico il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, che ha ringraziato la Regione «per la sensibilità dimostrata verso il tema del diritto allo studio».
Il sindaco di Biella, Marzio Olivero, ha parlato di «un’opportunità strategica per il territorio», mentre la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero, ha sottolineato l’auspicio che l’iniziativa «aiuti a far crescere la cultura dell’uso del trasporto pubblico». Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha ricordato gli sforzi del Comune «per rafforzare l’accoglienza degli studenti», e infine il sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, ha definito la misura «un investimento culturale e ambientale, un seme per stimolare l’istruzione e migliorare la qualità della vita».
Il provvedimento, pur sperimentale, si colloca all’interno di una strategia più ampia che punta a trasformare la mobilità pubblica in una leva per la sostenibilità ambientale e per il rafforzamento del sistema universitario regionale. Resta da vedere se, una volta avviata, l’iniziativa sarà in grado di reggere in termini di domanda, capacità di rete e gestione operativa. Ma per ora il Piemonte è la prima regione italiana a provarci.
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