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Trasporti
28 Ottobre 2025 - 17:01
Viaggiare gratis in Piemonte: oltre 46mila adesioni al progetto. Primato italiano
Sono 46mila gli studenti universitari piemontesi che hanno aderito a “Piemove”, il progetto promosso dalla Regione Piemonte per garantire trasporti urbani gratuiti e sconti significativi agli universitari under 26 che frequentano gli atenei torinesi. Il dato è stato comunicato in Consiglio regionale dall’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, in risposta a un’interrogazione del consigliere regionale del Partito Democratico Mauro Calderoni.
L’iniziativa, avviata nel 2024 e ispirata ai modelli di mobilità agevolata già sperimentati in altre regioni italiane, nasce con l’obiettivo di favorire la mobilità sostenibile, ridurre i costi per le famiglie e promuovere una maggiore accessibilità ai servizi universitari. Per chi utilizza soltanto i mezzi urbani, ha precisato Gabusi, lo sconto è totale, mentre per chi proviene da fuori Torino “la riduzione è comunque significativa rispetto alle tariffe precedenti”, con sconti che arrivano fino a 221 euro sull’abbonamento annuale.
Secondo i dati forniti dagli uffici tecnici regionali, a fine settembre le domande di adesione hanno raggiunto quota 46mila, pari al 43,4% dei potenziali beneficiari, stimati in circa 106mila studenti universitari piemontesi under 26. Una partecipazione che, pur non esaurendo il bacino totale, viene considerata un risultato incoraggiante per una misura ancora giovane e in via di consolidamento.
«Piemove – ha spiegato Gabusi – è un progetto che guarda al futuro della mobilità piemontese. Non si tratta solo di uno sconto economico, ma di un investimento nel diritto allo studio e nella sostenibilità ambientale. Ridurre il traffico e le emissioni, facilitando al contempo l’accesso agli atenei, è una strategia che produce benefici per l’intera comunità».

Gli abbonamenti agevolati, integrati nel sistema di trasporto pubblico locale e gestiti in collaborazione con GTT e le aziende del consorzio Extra.To, coprono i principali collegamenti regionali e le tratte ferroviarie che convergono verso Torino, permettendo agli studenti di muoversi liberamente tra città, campus e residenze universitarie.
Dal canto suo, il consigliere Calderoni ha definito il risultato “un buon riscontro iniziale”, ma ha anche sottolineato la necessità di un’analisi più approfondita sull’impatto reale della misura. «È importante capire se questo incentivo stia davvero incidendo sulle abitudini di mobilità degli studenti, riducendo l’uso dell’auto privata e promuovendo un modello di trasporto sostenibile – ha affermato –. Allo stesso tempo, è necessario valutare come rendere “Piemove” una misura strutturale e permanente, inserendola nella programmazione regionale».
L’esponente del Pd ha inoltre proposto di ampliare la platea dei beneficiari, includendo in futuro anche gli studenti delle scuole superiori e quelli che vivono in aree non coperte dai servizi urbani. Una richiesta che riflette un’esigenza reale: molte zone del Piemonte, specie nelle valli e nei piccoli comuni, continuano a soffrire di collegamenti carenti e tempi di percorrenza elevati, elementi che penalizzano il diritto allo studio e l’equità territoriale.
Il progetto, finanziato in parte con fondi regionali e in parte attraverso risorse europee, rappresenta per la Regione un test importante per la nuova mobilità post-pandemica. La riduzione della domanda di trasporto pubblico registrata negli anni del Covid aveva messo in crisi le aziende del settore, e oggi la sfida è quella di riconquistare gli utenti più giovani, rendendo i mezzi pubblici una scelta di convenienza e non solo di necessità.
Da questo punto di vista, il Piemonte si colloca tra le regioni italiane più attive sul fronte della mobilità giovanile agevolata. Accanto a “Piemove”, la Regione ha già avviato programmi di scontistica integrata per studenti delle superiori e pendolari a basso reddito, e ha inserito la digitalizzazione dei titoli di viaggio nel piano regionale dei trasporti.
Il successo dell’iniziativa, tuttavia, dipenderà anche dalla qualità e dalla capillarità del servizio. La carenza di corse serali e nei fine settimana, i ritardi sulle tratte ferroviarie e la scarsità di mezzi in alcune zone periferiche restano problemi segnalati da studenti e associazioni. In tal senso, Calderoni ha ribadito la necessità di accompagnare gli incentivi economici con un rafforzamento del trasporto pubblico locale, soprattutto nelle aree meno servite.
Gabusi, da parte sua, ha assicurato che il tema è all’ordine del giorno: «L’obiettivo della Regione è costruire un sistema di mobilità davvero integrato, efficiente e accessibile. “Piemove” è un primo passo, ma non sarà l’unico. Vogliamo che la gratuità e gli sconti sui trasporti per gli studenti diventino una misura stabile, capace di favorire la crescita culturale e ambientale del territorio».
Mentre il programma continua a crescere e ad attirare nuove adesioni, la sfida resta quella di rendere la mobilità pubblica non solo sostenibile, ma anche attrattiva, soprattutto per le giovani generazioni. In un’epoca segnata da inflazione, caro carburante e attenzione ecologica, un abbonamento gratuito o fortemente scontato può essere la leva giusta per convincere sempre più studenti a lasciare l’auto a casa e a scegliere autobus, tram e treni come mezzi del futuro.
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