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Atp Finals Torino 2025: sorteggi ai piani alti del grattacielo Intesa Sanpaolo

Attesa per la decisione di Djokovic e per il possibile colpo di coda di Musetti: la corsa al numero uno tra Sinner e Alcaraz accende l’atmosfera

Si è svolta a Torino, nella suggestiva cornice del grattacielo Intesa Sanpaolo, la cerimonia di sorteggio che ha definito la composizione dei quattro gironi delle Nitto ATP Finals 2025. Due dedicati ai singolaristi, due alle coppie del doppio. Un rito ormai consolidato che segna ufficialmente l’inizio della settimana più attesa del tennis mondiale, in programma dal 9 al 16 novembre all’Inalpi Arena, cuore pulsante di un evento che negli anni ha trasformato Torino in una delle capitali mondiali di questo sport.

La cerimonia, elegante e impeccabilmente organizzata, ha riunito dirigenti, ex campioni, giornalisti e personalità del mondo dello sport. Sotto il cielo limpido di una Torino già vestita d’autunno, il sorteggio ha assunto il tono solenne di un prologo carico di tensione: ogni nome estratto era un sospiro, un sussulto, un possibile destino.

Ma a dominare la scena non è stato solo il fascino dei sorteggi. A far discutere è stata soprattutto l’incognita legata a Novak Djokovic. Il campione serbo non ha ancora sciolto del tutto le riserve sulla sua presenza a Torino. Una decisione attesa, che potrebbe cambiare il volto stesso del torneo. La sua eventuale assenza, infatti, ridurrebbe il tasso tecnico del torneo dei Maestri e stravolgerebbe la composizione dei gironi, oltre a lasciare un vuoto simbolico in un’edizione che si preannuncia tra le più combattute di sempre.

Djokovic è un’istituzione delle Finals: sei volte vincitore, icona di longevità e ossessione per la perfezione. Ogni sua scelta pesa come un macigno, e se davvero decidesse di non partecipare, la sua ombra resterebbe comunque lunga su ogni scambio, su ogni servizio, su ogni finale di set. A Torino, per ora, nessuno si sbilancia.

In compenso, cresce l’attenzione per Lorenzo Musetti, l’italiano che potrebbe ancora strappare un posto tra i magnifici otto. Il toscano è in corsa per qualificarsi e tiene acceso il sogno di un’inedita doppietta tricolore con Jannik Sinner, già sicuro del suo posto. Per Musetti, tutto dipende da un ultimo torneo, l’ATP 250 di Atene: se dovesse conquistare il titolo, supererebbe in extremis il canadese Felix Auger-Aliassime nell’ultima posizione utile della classifica “Race to Turin”. Una possibilità non impossibile, ma difficilissima, che però mantiene vivo l’entusiasmo dei tifosi italiani, pronti a spingere fino all’ultimo game.

Sinner, invece, arriva a Torino da protagonista assoluto. È il primo italiano a qualificarsi per cinque edizioni consecutive e quest’anno sogna il colpo più grande: chiudere la stagione da numero uno del mondo. Per riuscirci dovrà vincere tutte le partite e sperare che Carlos Alcaraz, suo rivale diretto, non superi le due vittorie nel Round Robin. Una sfida a distanza che promette emozioni forti, una lotta generazionale che riassume la transizione in corso nel tennis mondiale: da un lato il talento glaciale e metodico di Sinner, dall’altro la potenza esplosiva e la fantasia di Alcaraz.

E proprio il sorteggio ha tenuto separati i due campioni, in virtù della loro posizione in classifica. I gironi definiti, infatti, hanno già acceso il dibattito tra gli addetti ai lavori. Il Gruppo Connors è composto da Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Taylor Fritz e Alex De Minaur: un girone di ferro, con due top player assoluti e due outsider pronti a tutto. Il Gruppo Borg, invece, vedrà sfidarsi Jannik Sinner, Alexander Zverev, Ben Shelton e uno tra Felix Auger-Aliassime e Lorenzo Musetti.

Nel doppio, il sorteggio ha prodotto incroci altrettanto interessanti. Il Gruppo John McEnroe comprende Harri Heliovaara e Henry Patten, Marcelo Arevalo e Mate Pavic, Neal Skupski e Joe Salisbury, Christian Harrison e Evan King. Nel Gruppo Peter Fleming, invece, sono stati inseriti Julian Cash e Lloyd Glasspool, Marcel Granollers e Horacio Zeballos, Kevin Krawietz e Tim Puetz, e gli italiani Simone Bolelli e Andrea Vavassori, pronti a far sognare il pubblico di casa.

L’atmosfera attorno all’evento cresce di ora in ora. Torino si prepara come sa fare nei grandi momenti: la città si veste di bandiere, le vetrine si colorano di blu e oro, e ogni via sembra respirare un’aria di attesa. Gli alberghi sono già sold out, i ristoranti del centro registrano prenotazioni record, e il merchandising ufficiale va a ruba. L’impatto economico dell’evento, stimato in oltre 250 milioni di euro tra ricadute dirette e indirette, conferma quanto le ATP Finals siano ormai parte integrante dell’identità della città.

L’Inalpi Arena, tirata a lucido, accoglierà ogni giorno oltre dodicimila spettatori. Saranno oltre cento le testate accreditate da tutto il mondo, con una copertura televisiva che raggiungerà 180 Paesi. I dati fanno impressione, ma ciò che davvero colpisce è l’energia che accompagna il torneo: il mix tra spettacolo, tensione e orgoglio. Per Torino, è un ritorno di fiamma con il tennis, ma anche una sfida logistica e organizzativa che ogni anno viene vinta con successo.

Il calendario ufficiale degli incontri verrà comunicato domani sera, quando si conosceranno i giorni e gli orari dei match inaugurali. Poi sarà tennis vero: otto dei migliori giocatori del mondo, divisi in due gironi, in un torneo che non concede seconde possibilità. Ogni match conterà, ogni punto potrà decidere un destino.

E mentre Sinner e Alcaraz si preparano a una battaglia che può cambiare la storia, il pubblico torinese sogna. Sogna un finale tricolore, sogna un trofeo alzato da un ragazzo altoatesino che in pochi anni ha ribaltato le gerarchie del tennis mondiale. Sogna che la magia delle Finals, ancora una volta, illumini la città come un lampo nel buio di novembre.

Torino si è abituata a ospitare i più grandi, ma ogni volta l’attesa è la stessa. Ogni volta, davanti a quelle luci che si riflettono sul grattacielo e sulle colline, si rinnova la stessa sensazione: quella di essere, per una settimana, il centro del mondo.

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