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Extinction Rebellion a Torino ricopre di teli termici la statua di Cavour: “Tassare i ricchi, fermare il collasso climatico”

Blitz in piazza Carlina alla vigilia della COP30: denuncia contro disuguaglianze, politiche fiscali e responsabilità dei super-ricchi nella crisi ambientale

Extinction Rebellion a Torino ricopre di teli termici la statua di Cavour: “Tassare i ricchi, fermare il collasso climatico”

Extinction Rebellion a Torino ricopre di teli termici la statua di Cavour: “Tassare i ricchi, fermare il collasso climatico”

Una coperta dorata sul simbolo dell’unità d’Italia. Questa mattina Extinction Rebellion ha rivestito la statua di Camillo Benso di Cavour in piazza Carlina, a Torino, con teli termici dorati e grandi cartelli che recitano: “Tassare i ricchi, fermare il collasso climatico”. L’azione, condotta alla vigilia della COP30 in Brasile, è un gesto di denuncia contro quella che gli attivisti definiscono la “complicità dei governi e delle élite economiche” nel peggioramento della crisi climatica globale.

I teli, spiegano gli attivisti, non sono scelti a caso. Si tratta dello stesso materiale usato nei soccorritori di emergenze, durante alluvioni, incendi o sbarchi in mare, simbolo delle vittime e dei sopravvissuti a disastri sempre più frequenti. Ai piedi del monumento campeggiano frasi come “L’Italia è fatta, nessuno è salvo”, “Abbiamo fatto l’Italia, ora facciamo anche l’uguaglianza” e “Libera terra in libero Stato”, rivisitazioni ironiche e amare delle parole di Cavour per sottolineare — dicono i militanti — il “tradimento dei valori risorgimentali” da parte della politica attuale.

A parlare, da uno dei basamenti della statua, è Toni, uno degli attivisti saliti sull’opera: «Il pianeta continua a scaldarsi e le vittime e gli sfollati di catastrofi climatiche ad aumentare. È una crisi aggravata dalle diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza, concentrata nelle mani di un’élite sempre più ristretta». Accanto, un altro militante indica il contesto urbano dell’azione: «In questa piazza ci sono un hotel di lusso e una banca d’affari: un contrasto simbolico tra chi accumula e chi subisce gli effetti di un sistema che brucia risorse e vite».

Secondo dati Oxfam citati dal gruppo, il 60% degli investimenti del 1% più ricco del pianeta è concentrato in settori ad alto impatto ambientale, come combustibili fossili e miniere. Le conseguenze, sostengono, sono quantificabili: 1,3 milioni di morti legate al caldo e 44 trilioni di dollari di danni economici nei Paesi più vulnerabili entro il 2100. Solo nel 2025, ricordano gli attivisti, 16.500 persone in Europa sono morte per le ondate di calore, mentre eventi estremi come gli incendi di Los Angeles, l’alluvione di Valencia o il tornado Melissa ai Caraibi hanno mostrato quanto il clima stia già segnando vite e territori.

La scelta di Cavour come bersaglio non è solo simbolica, ma anche politica. Per Extinction Rebellion, l’Italia “laica e solidale” sognata dallo statista risorgimentale sarebbe oggi tradita da scelte fiscali e ambientali che favoriscono i più ricchi. Lo spiega Leonora, portavoce del gruppo torinese: «Solo in Piemonte il 10% più ricco detiene la stessa quota di patrimonio finanziario dell’intero Paese, mentre le politiche fiscali colpiscono il ceto medio e le fasce più povere. È inaccettabile che chi possiede milioni paghi una tassa piatta di 300mila euro senza alcun obbligo di investimento, mentre la Regione aumenta l’addizionale Irpef per chi guadagna tra 15 e 50mila euro».

Il riferimento è al recente provvedimento della Giunta Cirio, che nel 2026 dovrà compensare 117 milioni di euro di tagli ai trasferimenti da Roma, e che per farlo ha deciso di alzare l’imposta regionale sui redditi medi e bassi. Un meccanismo che, per il movimento ambientalista, rappresenta “un doppio colpo” ai cittadini: più tasse per chi ha meno e più impunità per chi inquina di più.

Il blitz in piazza Carlina rientra nella strategia comunicativa del gruppo, che punta su azioni sceniche per attirare l’attenzione su ingiustizia climatica e responsabilità sistemiche. Gli attivisti, dopo l’intervento, sono rimasti per oltre un’ora in presidio pacifico, sorvegliati a distanza dalle forze dell’ordine. Nessun danno al monumento, ma grande curiosità tra i passanti, molti dei quali hanno fotografato la statua dorata.

L’immagine dei teli termici che avvolgono Cavour — padre di un’Italia industriale che oggi fatica a ripensare il proprio modello energetico — è il simbolo di una contraddizione più ampia: quella di un Paese che da un lato celebra la sostenibilità e dall’altro continua a incentivare i settori più inquinanti. «Tassare i ricchi non è uno slogan, ma una misura di sopravvivenza collettiva», concludono da Extinction Rebellion.

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