Cerca

Attualità

Enoturismo da record: il Piemonte brinda a un settore che vale 2,9 miliardi

Dati in crescita del 16% e una spesa media di 400 euro: cantine e borghi diventano destinazioni esperienziali

Enoturismo da record

Enoturismo da record: il Piemonte brinda a un settore che vale 2,9 miliardi (foto di repertorio)

Non è più solo una passione per intenditori: l’enoturismo è oggi un fenomeno economico e culturale che muove milioni di persone e racconta un’Italia che sa innovare partendo dalle radici. E tra le regioni che più stanno dettando la rotta c’è il Piemonte, terra dove la cultura del vino si intreccia con quella dell’accoglienza, della bellezza e della sostenibilità.
Domenica 9 novembre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Enoturismo, i riflettori si accendono su un comparto che nel 2024 ha raggiunto un valore di 2,9 miliardi di euro, in crescita del 16% sull’anno precedente, con una spesa media per visitatore che supera i 400 euro.

Nel panorama nazionale, il Piemonte occupa una posizione d’eccellenza. Dai filari delle Langhe e del Roero, patrimonio UNESCO, ai Nebbioli dell’Alto Piemonte, fino ai vitigni del Monferrato, il turismo del vino è diventato una delle chiavi della rinascita dei borghi e della valorizzazione dei paesaggi rurali. Qui l’esperienza non si esaurisce nel calice: è un viaggio sensoriale tra colline, arte, tradizioni e storie di famiglie che da generazioni custodiscono la stessa vigna.

Secondo l’Associazione Nazionale Città del Vino, che riunisce oltre 500 Comuni italiani a vocazione vitivinicola, il Piemonte è tra le regioni che hanno saputo meglio trasformare la spontaneità della crescita enoturistica in rete territoriale coordinata, con eventi, consorzi e itinerari integrati.

Fulcro delle celebrazioni piemontesi è Stresa, dove il 9 e 10 novembre, al Grand Hotel des Iles Borromées, si svolge “Taste Alto Piemonte”, la più grande manifestazione dedicata ai vini del Nord della regione. L’evento riunisce le Città del Vino di Novara, Vercelli e Biella insieme al Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, dando voce a un territorio che sta conquistando una nuova centralità nel panorama nazionale.
Lì si degustano i Gattinara, Ghemme, Lessona e Boca, si raccontano le cantine storiche e si ascoltano i giovani produttori che sperimentano nuove tecniche di vinificazione sostenibile. Un mix di radici e innovazione che rappresenta perfettamente lo spirito della giornata mondiale.

Il Piemonte, più di altre regioni, ha saputo trasformare il turismo del vino in un laboratorio di sviluppo locale. L’enoturista non è solo un consumatore: è un viaggiatore curioso, spesso straniero, che chiede autenticità, accoglienza e qualità. Le cantine diventano spazi culturali, i ristoranti ambasciatori del territorio, le strutture ricettive custodi di tradizione e comfort.
Ogni visita si traduce in valore economico condiviso, ma anche in un ritorno di immagine per le denominazioni piemontesi che, negli ultimi anni, hanno rafforzato la propria presenza nei mercati internazionali grazie a un racconto coerente tra vino, paesaggio e cultura.

L’enoturismo piemontese è un sistema variegato che unisce Langhe e Monferrato, ma anche aree meno note come il Canavese, la Collina Torinese e i territori del Biellese. Ognuna offre esperienze diverse: degustazioni in antiche cascine, trekking tra i vigneti, tour in e-bike, percorsi fotografici, laboratori di cucina e weekend benessere tra le vigne.
A legarle, una visione comune: quella di un turismo slow, attento all’ambiente e capace di generare ricadute durature sull’economia locale.

Nel giorno della celebrazione mondiale, l’Associazione Città del Vino ribadisce la necessità di una strategia unitaria di valorizzazione. “La crescita dell’enoturismo – spiega il presidente Angelo Radica – è stata in gran parte spontanea, frutto del dinamismo dei territori. Ora serve una cornice nazionale che riconosca il suo peso strategico nel rilancio del comparto vitivinicolo”.
L’obiettivo è inserire il turismo del vino nelle politiche di sostegno al settore agricolo e turistico, favorendo l’integrazione tra cantine, enti locali e operatori privati.

La sfida ora è consolidare la crescita. Per il Piemonte, questo significa investire su formazione, digitalizzazione e servizi integrati: piattaforme di prenotazione, pacchetti esperienziali, eventi fuori stagione, percorsi cicloturistici e progetti per il turismo accessibile.
Le prospettive sono incoraggianti: il trend internazionale del “wine lifestyle” porta viaggiatori da Stati Uniti, Germania e Nord Europa, disposti a spendere di più pur di vivere un’esperienza autentica. E il Piemonte, con il suo intreccio di paesaggi, vini e umanità, ha tutto per guidare questa nuova stagione.

Domenica non sarà solo una festa per il vino, ma per un modo di intendere il territorio come bene comune. Ogni calice racconta una storia, e quella del Piemonte — oggi più che mai — è la storia di una terra che sa fare del gusto una forma di cultura e di futuro.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori