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Vendemmia 2025 anticipata dal caldo: ottimismo in tutta Italia per qualità e quantità delle uve

Dalla Sicilia al Trentino, raccolta già iniziata per le varietà precoci: stato sanitario eccellente e rese in linea con la media

Vendemmia 2025

Vendemmia 2025 (foto di repertorio)

Ferragosto di lavoro per molti vignaioli italiani, costretti dal caldo ad anticipare la vendemmia per i bianchi e le varietà più precoci. Un’operazione che quest’anno porta con sé soddisfazione: lo stato sanitario delle uve, da Nord a Sud, è considerato ottimo e le rese si preannunciano in linea con le medie produttive, con prospettive qualitative molto alte. Se agosto proseguirà senza eventi climatici estremi, la vendemmia 2025 potrebbe dare vini di grande espressività territoriale, secondo l’ottimismo espresso dagli enologi e dai produttori.

In Trentino, «le prime impressioni indicano un'annata promettente sia per qualità che per quantità», afferma Anselmo Guerrieri Gonzaga, patron di San Leonardo. Anche l’Alto Adige conferma: nelle cantine Terlano e Andriano, «l'allegagione si presenta moderata e caratterizzata da grappoli spargoli, che è un indice positivo in termini qualitativi». Sul Lago di Caldaro, il Kellermeister di Cantina Kaltern, Thomas Scarizuola, segnala che «le uve mostrano un ottimo potenziale qualitativo, promettendo un'annata eccellente».

In Franciacorta, «per ora ci sono tutte le condizioni per una vendemmia di buona quantità e ottima qualità», dichiara Giulio Barzanò di Mosnel. In Piemonte, ottime prospettive per l’Alta Langa Docg con la raccolta del Pinot nero avviata in anticipo, come conferma il Consorzio Alta Langa. Positiva anche Federica Boffa Pio di Pio Cesare: «Il terreno ha fatto un'abbondante scorta di acqua per affrontare al meglio l'estate».

In Liguria, il produttore Diego Bosoni di Lunae ricorda che «la primavera è stata un po’ ballerina, ma grazie al microclima che ci caratterizza e alla bravura dei ragazzi in vigna siamo arrivati alla stagione estiva con vigneti in piena salute». In Emilia-Romagna, la vendemmia diventa anche evento turistico-didattico con la “Festa della vendemmia” promossa da Confagricoltura a Parma, Ferrara e Modena, in un contesto in cui l’enoturismo regionale è cresciuto del 19% in un anno.

In Toscana, i vigneti di Castello di Fonterutoli a Castellina in Chianti hanno avuto un germogliamento ottimale e, per Francesco Mazzei, «la produzione sembra essere buona». Nel distretto del Brunello di Montalcino, Bianca Ferrini di Giodo prevede «una vendemmia gestita con un 80% di tecnica e 20% di istinto» dopo l’anomalo caldo di fine giugno. Ottimismo anche in Maremma, con annata promettente per qualità e aromaticità.

A Butera, in Sicilia sud-occidentale, la vendemmia è iniziata per Tenute Navarra con uve in perfetto stato sanitario. Dopo due stagioni difficili, Alberto Tasca di Tasca d’Almerita osserva che «le rese delle varietà autoctone si preannunciano finalmente buone». L’azienda, con cinque tenute distribuite tra Mozia, Regaleali e le pendici dell’Etna, vive la complessità di un calendario di raccolta che si estende su 90 giorni.

A frenare l’entusiasmo è il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, che avverte: «Con un mercato in frenata su scala globale dobbiamo imparare a produrre meno».

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