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Da Gaza a Torino per un futuro possibile: bimbo di sei mesi ricoverato al Regina Margherita

Il piccolo è arrivato con la famiglia grazie al programma “Food for Gaza”. Cirio: “Il Piemonte dimostra ancora una volta la sua capacità di accogliere”

Da Gaza a Torino per un futuro possibile: bimbo di sei mesi ricoverato al Regina Margherita

Da Gaza a Torino per un futuro possibile: bimbo di sei mesi ricoverato al Regina Margherita (immagine di repertorio)

È arrivato questa mattina a Torino, insieme alla sua famiglia, un bimbo di sei mesi proveniente dalla Striscia di Gaza, per ricevere cure urgenti presso l’ospedale Regina Margherita. Il trasferimento è avvenuto nell’ambito del programma umanitario “Food for Gaza”, promosso dal Ministero degli Esteri e gestito in collaborazione con la Maxi Emergenza del Piemonte.

Il piccolo, secondo quanto reso noto dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, è stato accolto nel reparto pediatrico dell’Isola Margherita, centro di eccellenza per la cura dei bambini affetti da patologie gravi. «È stato accolto nella nostra Isola Margherita, dove riceverà le cure di cui ha urgente bisogno grazie alla professionalità del nostro sistema sanitario – ha spiegato Cirio –. Il Piemonte ancora una volta dimostra la propria umanità e capacità di accogliere, offrendo assistenza e speranza a chi soffre».

Il governatore ha ringraziato i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario del Regina Margherita, sottolineando il ruolo chiave del coordinamento sanitario piemontese nei programmi internazionali di emergenza. «Ogni giorno – ha scritto – con competenza e cuore, rendono concreta la solidarietà della nostra terra».

Il trasferimento del piccolo paziente e della sua famiglia rientra in un più ampio piano di evacuazioni mediche internazionali organizzato in collaborazione con la Farnesina, la Cooperazione italiana e le autorità sanitarie regionali. Attraverso il programma “Food for Gaza”, avviato per far fronte alla crisi umanitaria nella Striscia, decine di bambini gravemente malati sono stati accompagnati in ospedali europei per ricevere assistenza salvavita.

L’arrivo a Torino è stato coordinato dal Dipartimento regionale di Maxi Emergenza, struttura già impegnata nei mesi scorsi in missioni umanitarie a sostegno dei civili palestinesi feriti o in condizioni critiche. Per il neonato e la sua famiglia, il Piemonte rappresenta ora una nuova possibilità di cura, in un contesto di sicurezza e accoglienza.

Negli ultimi anni il Regina Margherita, grazie alla collaborazione con enti internazionali e associazioni umanitarie, ha accolto numerosi piccoli pazienti provenienti da aree di guerra o da zone colpite da calamità. Dalla Siria all’Ucraina, fino appunto alla Striscia di Gaza, l’ospedale torinese è diventato un punto di riferimento in Italia per la cura e l’assistenza pediatrica in emergenza.

La Regione Piemonte, insieme al Ministero degli Esteri, si è impegnata a garantire continuità al progetto “Food for Gaza” anche nel 2026, ampliando la rete di ospedali coinvolti e le strutture di accoglienza per le famiglie.

Mentre al Regina Margherita i medici lavorano per stabilizzare le condizioni del piccolo, la città di Torino rinnova la sua tradizione di solidarietà concreta, che unisce l’eccellenza sanitaria all’impegno umanitario. Un gesto che, nelle parole di Cirio, «restituisce speranza dove sembrava impossibile trovarla».

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