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06 Novembre 2025 - 15:02
Torino dedica un giardino ad Anna Rosa Gallesio Girola, prima donna eletta nel Consiglio provinciale (immagine di repertorio)
Torino ha reso omaggio a una delle sue figure femminili più rappresentative del Novecento. Questa mattina, all’angolo tra corso Cosenza e corso Unione Sovietica, è stato intitolato un giardino ad Anna Rosa Gallesio Girola, prima donna eletta nel Consiglio provinciale e una delle voci più autorevoli della politica e del giornalismo piemontese del dopoguerra.
Scomparsa nel 2010 all’età di 98 anni, Gallesio Girola è stata giornalista, partigiana, esponente del Comitato di Liberazione Nazionale e componente della Giunta regionale di governo nata subito dopo la Liberazione. Alla cerimonia di intitolazione hanno partecipato numerose autorità civili e militari. Tra loro anche il vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Jacopo Suppo, che ha portato il Gonfalone dell’Ente, decorato con la Medaglia d’oro al valor civile per la Resistenza. Un gesto simbolico, che ha voluto sottolineare il legame profondo tra la sua figura e l’istituzione provinciale, di cui fu parte attiva e innovatrice.

Nelle cronache politiche del tempo, Anna Rosa Gallesio Girola veniva definita “una giornalista prestata alla politica”. Così amava definirsi lei stessa, consapevole del suo doppio ruolo di cronista e amministratrice pubblica. Fu infatti consigliera provinciale dal 1951 al 1970, eletta nelle file della Democrazia Cristiana, e assessora all’assistenza dal 1965 al 1970. Durante il suo mandato si occupò con grande impegno dello sviluppo dei Centri di igiene mentale, nati nel 1958 come seconda esperienza del genere in Italia, anticipando le riforme che, anni dopo, avrebbero portato al superamento dei manicomi.
Ma la sua azione politica non si limitò a questo. Gallesio Girola si dedicò anche alla riforma dell’Istituto per l’infanzia e la maternità, introducendo nel 1968 una modifica destinata a segnare un cambiamento culturale importante: da “brefotrofio” a “istituto per l’infanzia e la maternità”. Nella delibera che sancì la variazione di nome, spiegò che la scelta intendeva “togliere quell’ombra di occultismo che ancora grava a caratterizzare la cosiddetta maternità illegittima, che invece deve essere messa bene in evidenza, non come colpa da nascondere, ma come meno felice ma forse più eroico compito della donna nell’espletamento della sua pur sempre alta missione, quella della maternità”.
Parole che, a distanza di quasi sessant’anni, restituiscono l’immagine di una donna capace di coniugare sensibilità sociale e coraggio civile, attenta ai temi della condizione femminile e delle fragilità sociali in anni di grandi trasformazioni.
«Anna Rosa Gallesio ha governato problemi complessi» ha commentato il vicesindaco Jacopo Suppo durante la cerimonia. «Ha svolto il ruolo di assessore in una fase storica molto difficile, con i problemi legati alla grande immigrazione dal Sud Italia e i drammi sociali che si riverberavano nella gestione dei servizi per le persone in difficoltà, dai pazienti psichiatrici ai bambini soli».
Alla sua figura è dedicata anche una pubblicazione del 2014 curata dalla Consulta permanente dei Consiglieri e Amministratori della Provincia di Torino, dal titolo “Una giornalista imprestata alla politica”, firmata da Valeria Galliano e con la prefazione dell’allora presidente della Provincia Antonio Saitta.
Con la cerimonia di oggi, Torino ha restituito alla memoria collettiva una figura di primo piano nella storia civile del Piemonte, simbolo di un modo di fare politica fondato sulla competenza, sul rispetto e sull’attenzione verso gli ultimi.

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