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Mariano Deidda, il cantapoeta che canta Pirandello al Circolo dei Lettori

Dopo Pessoa, Deledda e Pavese, il musicista sardo presenta a Torino il suo nuovo lavoro dedicato a Luigi Pirandello

Mariano Deidda, il cantapoeta che canta Pirandello al Circolo dei Lettori

Mariano Deidda, il cantapoeta che canta Pirandello al Circolo dei Lettori

Dopo aver messo in musica le parole di Fernando Pessoa, di Grazia Deledda e di Cesare Pavese, Mariano Deidda è approdato al Circolo dei Lettori di Torino, dove martedì sera si è tenuta la presentazione del suo ultimo lavoro discografico dal titolo Girgenti. Deidda canta Pirandello.

Il salone era pieno e il pubblico è stato partecipe ed entusiasta. Deidda è da anni soprannominato il cantapoeta, nome assegnatogli per la sua rara capacità nel trasformare testi e poesie di importanti scrittori in musica. Unico in Italia in questo genere, i suoi lavori creano un’armonia singolare e preziosa tra parola-musica-pensiero. Deidda con maestria dà fiato a quelle parole, evocando atmosfere sublimi, dando la possibilità, a chi ascolta, di viaggiare in mondi lontani nello spazio e nel tempo.

A chiacchierare con Mariano Deidda, il giornalista e scrittore Darwin Pastorin. Dopo l’intervista, accompagnato dai maestri Nino La Piana al pianoforte, Roberto Chiriaco al contrabbasso e Luana Spinelli voce, il cantapoeta ha suonato qualche brano tratto dal nuovo album Girgenti.

"Mariano è un fuoriclasse, i suoi lavori sono straordinari. Dopo aver cantato Pessoa, in Portogallo è diventato un divo, una vera e propria icona. Ma anche i lavori sui testi di Grazia Deledda e Cesare Pavese sono stupendi", spiega il giornalista Darwin Pastorin.

Grande sorpresa nel salone dopo la prima canzone, quando dal pubblico si è fatto avanti il sassofonista Danilo Pala, che ha accompagnato la band nell’esecuzione degli altri brani. Un’improvvisata, della quale Deidda e pubblico erano ignari, che ha dato quel tocco di magia alla serata.

Mariano Deidda con Darwin Pastorin

Cosa hai pensato quando è salito sul palco il sassofonista?

Ho visto avvicinarsi un tizio e mi stavo chiedendo cosa stesse facendo questo tizio, perché non l’avevo riconosciuto. Poi ha iniziato a suonare e sono rimasto felicemente sorpreso. Non era affatto combinato questo intervento di Danilo, mi ha reso davvero molto felice. Con Danilo abbiamo collaborato in  diversi lavori come “Deidda interpreta Pessoa” e ultimo “Chagall”, canzone che parla del pittore Marc Chagall. 

Mariano, ci vuoi raccontare com’è nato questo tuo incontro con Pirandello?

Dopo la morte di Maria Teresa ho trascorso mesi senza uscire di casa, vivevo una non vita. Ero distrutto da un dolore dal quale ho creduto di non poter più uscire. Io sogno spesso Teresa, e una notte, intorno al giorno del suo compleanno, sognai Teresa che in maniera non arrabbiata ma sostenuta, quasi seccata, mi disse: adesso basta con Pessoa, adesso devi leggere Pirandello. Ha usato questo termine, leggere e non cantare. Questo mi ha incuriosito. Dopo queste parole si allontanò e io cercai di andarle dietro per chiedere cosa volesse dire questo suo invito, ma mi ritrovai bloccato, immobile mentre Teresa si allontanava. Al mattino, mi alzai, dopo qualche faccenda in casa, tornai in camera, con in testa quelle parole di Teresa. Tirai le tende per far entrare la luce e, credetemi, ho la pelle d’oca, per terra, sotto la libreria, trovai un libro. Ora, non è mia consuetudine lasciare a terra libri che cascano. Lo presi ed era “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello. Interpretai quel suo leggere Pirandello come un cantare Pirandello

Oggi dico che il significato di quel sogno, più che nell'indicazione chiara a leggere Pirandello, abbia un significato molto più ampio, mistico: un invito, anzi quasi un "ordine" che mi ha dato Teresa a proseguire il mio lavoro. Come a dirmi: ok, io non ci sono più, ma tu continua a far vivere il nostro amore in nuovi lavori, e così continuerò a vivere anche io.

Quanto della tua Maria Teresa c'è in Girgenti?

Nel disco ho voluto riportare la scritta “Da un progetto di Maria Teresa”. Dopo quel sogno e il libro di Pirandello ritrovato a terra la mattina seguente, ho ripreso i tanti libri dello scrittore siciliano che ho in casa. Io e Teresa avevamo l’abitudine di sottolineare le frasi più significative dei libri che leggevamo, io continuo a farlo. Ebbene, ho estrapolato tutte le frasi sottolineate a matita da Teresa dei libri di Pirandello e ne ho fatto il punto di partenza che ha costituito il materiale per questo Girgenti. Più che una musa, Teresa è stata colei che ha scelto i brani dei testi che io ho messo in musica. Girgenti è stato un lavoro a quattro mani. In copertina ho inserito una foto di Teresa.

Ci hai detto di questi anni bui, quindi Girgenti è un lavoro nato dalla tristezza?

In verità iniziando a lavorarci, notai che nonostante dentro me vi fosse tanta sofferenza e tristezza, la musica che usciva fuori non era affatto triste. Mi meravigliavo di questo risultato, era una cosa assurda, ero triste e la musica usciva con brio ed energia. Giorno dopo giorno mi cimentavo, impegnandomi ancora di più sulla metrica, ho lavorato tantissimo sulle singole parole del testo. Credo sia stata una magia quella che ho vissuto, dal dolore è nato un lavoro non allegro ma tutt'altro che triste. La magia di Teresa, che con frasi sottolineate anni prima, mi ha dato la possibilità, indicandomi una via, di riemergere dal buio sia come artista sia soprattutto come uomo.

Mariano Deidda

Teresa, dopo decenni vissuti al tuo fianco, oggi che non c’è più, è diventata la tua Musa. E Mariano, uomo, vivrà così proiettandosi in questa figura mistica?

Ti faccio una confidenza, è la prima volta che tiro fuori questo mio fatto personale. Da non molto tempo ho incontrato una donna, per me meravigliosa. Siamo in fase conoscitiva, abbiamo molta incertezza tutti e due, come succede in queste cose, a tutte le età. Io ho trascorso tre anni in totale solitudine, una dimensione che mi stava distruggendo. Stasera mentre cantavo quelle poche canzoni ero completamente in balia delle emozioni. Ma come ti ho detto prima, adesso ho di fronte la via per uscire dal buio, piano piano, come artista, c’è Girgenti a riprova, come uomo…

Abbiamo ancora spazio per due domande. Mariano, quando un concerto a Chivasso?

Sono molto legato a questa città, sono tantissimi anni che vivo a Chivasso. Ho realizzato, insieme all’Amministrazione Comunale, il Giardino dedicato a Fernando Pessoa. A ottobre scorso presso Palazzo Einaudi ho tenuto una lezione per l'UniTre di Chivasso, presieduta dal professor Giuseppe Busso sul binomio "musica/letteratura ". La sala era piena ma solo che poche persone sapevano che io fossi un cittadino di Chivasso. Per loro è stata una grossa sorpresa. In molti mi hanno chiesto quando farò un concerto vero per i miei concittadini. Ho suonato in un sacco di paesi, portando dietro un poco di Chivasso ma credimi, sogno di fare un concerto a casa mia, a Chivasso, la città che amo.

Girgenti ti porterà in giro supponiamo.

Esatto, si. A dicembre mi aspetta un tour in Sicilia, dove in molti mi stanno aspettando, curiosi di ascoltarmi e vedere come il “loro” scrittore siciliano sia stato musicato. Si comincia con la prima data il 13 dicembre dal Teatro Pirandello di Agrigento e poi altre date in diverse città, ne cito un paio Caltanissetta e Racalmuto.

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