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05 Novembre 2025 - 11:46
Avetta accusa la Regione: "La SFM-7 deve arrivare fino a Germagnano, non fermarsi a Ciriè"
La riapertura della linea ferroviaria Torino-Ceres torna al centro del dibattito politico piemontese. A sollevare il tema è il consigliere regionale Alberto Avetta, che ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta Cirio chiedendo chiarezza sul futuro della tratta e sul rispetto degli impegni da parte di Trenitalia.
Secondo Avetta, la situazione attuale rappresenta un disservizio grave per i pendolari e un freno per lo sviluppo turistico delle Valli di Lanzo, da tempo indicate come area strategica per la mobilità sostenibile e il rilancio economico del territorio.
«Il contratto di Servizio Metropolitano, sottoscritto tra Regione Piemonte e Trenitalia, prevede che la linea ferroviaria SFM-7 raggiunga Germagnano. Oggi invece la SFM-7 si attesta a Ciriè. Da lì si prosegue con gli autobus fino a Ceres» ha spiegato Avetta. «Inoltre sappiamo che il futuro servizio ferroviario sulla tratta Germagnano-Ceres è stato pianificato proprio come il prolungamento della SFM-7. Far scendere i passeggeri a Ciriè è un disservizio rilevante che ci fa sorgere più di qualche dubbio sull’effettivo interesse della Regione Piemonte nei confronti delle Valli di Lanzo».
L’esponente regionale ha sottolineato come la mancata estensione della linea ferroviaria stia penalizzando non solo chi si sposta per lavoro, ma anche chi sceglie di visitare le Valli. «Il tanto sbandierato futuro turistico delle Valli è troppo spesso ostaggio delle carenze del trasporto pubblico locale», ha dichiarato Avetta, chiedendo alla Giunta di chiarire la reale tempistica dei lavori. «La Giunta Cirio deve fare chiarezza sul rispetto degli impegni contrattuali di Trenitalia. E anche farci sapere se la riapertura del traffico ferroviario tra Germagnano e Ceres sia ancora attuabile nei tempi annunciati».

Il consigliere ha evidenziato anche i limiti del servizio sostitutivo attualmente in vigore, basato su collegamenti autobus tra Ciriè e Ceres: «Il servizio bus per Ceres ha posti limitati, non consente il trasporto delle biciclette e prevede una bigliettazione promiscua FS/GTT. Questo crea disagi sia ai pendolari sia ai turisti. Non bisogna stupirsi se poi le persone preferiscono optare per il mezzo privato».
Avetta punta il dito contro la mancanza di coerenza tra le dichiarazioni istituzionali e la realtà dei fatti: «Si continua a parlare di vocazione turistica dei nostri territori, poi li si rende difficilmente raggiungibili tramite il TPL» ha osservato, sollecitando la Regione ad agire. «La Giunta Cirio deve farsi carico delle preoccupazioni dei pendolari e dell’Osservatorio sulla ferrovia Torino-Ceres e pretendere da Trenitalia il rispetto del Contratto di Servizio e del cronoprogramma dei lavori per la riapertura della tratta».
La tratta Torino-Ceres, chiusa al traffico ferroviario per lavori di connessione con il passante ferroviario e la nuova stazione di Porta Susa, doveva tornare operativa entro i prossimi mesi. Ma i ritardi accumulati e la persistente incertezza sui tempi reali di completamento hanno alimentato malumori tra i sindaci, i pendolari e le associazioni del territorio.
La linea, che collega Torino con le Valli di Lanzo, è considerata un’infrastruttura strategica non solo per la mobilità locale, ma anche per il rilancio turistico dell’area. La possibilità di raggiungere Ceres direttamente in treno rappresenterebbe infatti un vantaggio competitivo per chi sceglie le Valli come meta escursionistica, senza dover ricorrere all’auto privata.
In attesa della risposta ufficiale della Giunta, resta la richiesta politica di trasparenza e di rispetto degli impegni presi, in un momento in cui il Piemonte punta a rafforzare il trasporto pubblico e la connessione tra aree metropolitane e zone montane.
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