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Regione Piemonte, potenziata la rete di aiuto per le donne vittime di violenza

Cinque nuovi centri e dodici sportelli per una presenza più capillare sul territorio

Regione Piemonte

Regione Piemonte, potenziata la rete di aiuto per le donne vittime di violenza (foto di repertorio)

La Regione Piemonte investe 500mila euro per rafforzare la propria rete di centri antiviolenza e di sportelli territoriali di ascolto destinati alle donne vittime di violenza. La misura, approvata dalla Giunta regionale, mira a potenziare la capacità di accoglienza e intervento in tutto il territorio, con la creazione di almeno cinque nuovi centri antiviolenza e dodici nuovi sportelli collegati alle strutture già attive.

Le risorse arrivano dal Fondo nazionale per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità e saranno utilizzate per ampliare i servizi di ascolto, protezione e accompagnamento per le donne e i loro figli. L’obiettivo è garantire una presenza più capillare, in particolare nelle zone con maggiore fabbisogno, e consolidare la rete di collaborazione tra enti locali, istituzioni, servizi socio-sanitari, forze dell’ordine e associazioni che ogni giorno operano sul campo.

Un progetto che, oltre alla dimensione pratica, intende rafforzare anche quella simbolica: quella di una regione che non lascia sole le vittime. Come ha spiegato l’assessora alle Pari Opportunità Marina Chiarelli, «questa misura è un passo concreto per essere ancora più vicini alle donne che chiedono aiuto. Nessuna deve sentirsi sola: la Regione Piemonte investe per ampliare i centri e gli sportelli, potenziare l’accoglienza e offrire percorsi reali di protezione e autonomia. La battaglia contro la violenza non è solo un impegno normativo: è una responsabilità quotidiana che portiamo avanti insieme ai territori e alle reti che da anni si dedicano a questo lavoro fondamentale».

L’assessora ha poi ribadito la necessità di un impegno costante e coordinato: «Contrastare la violenza significa prevenire, sostenere, proteggere e ricostruire. Continuiamo a farlo con serietà, risorse e impegno, insieme ai Comuni e agli enti del territorio. Il Piemonte vuole essere una casa sicura per tutte, e questo intervento va esattamente in questa direzione».

Con il nuovo piano, la Regione punta a ridurre le distanze geografiche e sociali che ancora ostacolano l’accesso ai servizi per molte donne, soprattutto nelle aree più periferiche o montane. L’apertura dei nuovi centri antiviolenza sarà accompagnata da percorsi formativi e di aggiornamento per operatori e volontari, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’accoglienza e la capacità di presa in carico dei casi più complessi.

In Piemonte, i centri antiviolenza rappresentano oggi una rete essenziale di presidio e supporto, composta da decine di strutture gestite da enti pubblici e associazioni, che ogni anno accolgono centinaia di donne in fuga da situazioni di violenza domestica, abusi psicologici e minacce. L’investimento annunciato rafforza una strategia che la Regione porta avanti da anni, fondata sulla collaborazione interistituzionale e sull’ascolto dei territori.

Un segnale importante, in un momento in cui i numeri della violenza di genere restano drammaticamente alti: secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2024 in Italia si è registrato un femminicidio ogni tre giorni.

Con questa decisione, il Piemonte conferma la volontà di trasformare la tutela delle donne in una priorità politica permanente, non solo attraverso le parole ma con azioni concrete, coordinate e misurabili.

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2024 in Italia si è registrato un femminicidio ogni tre giorni

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