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03 Novembre 2025 - 16:08
												FS e Museo Egizio insieme per un nuovo progetto. Obiettivo: valorizzare il patrimonio archeologico italiano
Un nuovo capitolo nella collaborazione tra cultura e infrastrutture nasce oggi a Torino, dove il Museo Egizio e Archeolog, l’Ente del Terzo Settore del Gruppo FS, hanno firmato un Memorandum of Understanding per promuovere la ricerca, la divulgazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico scoperto durante i lavori ferroviari e stradali in tutta Italia.
L’accordo è stato siglato dal direttore del Museo Egizio, Christian Greco, e dalla presidente di Archeolog, Ilaria Maggiorotti, con l’obiettivo di unire le competenze del più antico museo al mondo dedicato alla civiltà egizia con quelle di un ente che, in sinergia con le Soprintendenze del Ministero della Cultura, opera da anni per tutelare i reperti rinvenuti nei cantieri di Rete Ferroviaria Italiana, Italferr, Anas e Quadrilatero Marche Umbria.
L’intesa prevede la realizzazione di progetti comuni di ricerca, restauro e divulgazione, con la creazione di percorsi museali diffusi, micro-musei e contenuti digitali e multimediali dedicati ai reperti emersi durante i lavori di potenziamento e manutenzione delle infrastrutture. Il Museo Egizio metterà a disposizione la propria esperienza scientifica e curatoriale per la selezione, interpretazione e narrazione dei materiali, contribuendo alla definizione di nuovi format di valorizzazione culturale.
Secondo quanto trapelato da ambienti del Gruppo FS, l’accordo rappresenta un passo avanti nella strategia di integrazione tra sviluppo infrastrutturale e tutela del patrimonio storico, un tema diventato sempre più centrale con la costruzione di nuove linee ferroviarie ad alta velocità e il rinnovo della rete viaria nazionale. Spesso, infatti, i cantieri portano alla luce resti di grande valore archeologico, che rischiano di essere dimenticati o non adeguatamente valorizzati.
Con Archeolog, FS ha istituzionalizzato la gestione di questo patrimonio nascosto, trasformando i ritrovamenti in occasioni di conoscenza e crescita culturale. L’ente collabora stabilmente con il Ministero della Cultura grazie a un Protocollo d’Intesa rinnovato nel 2024, che garantisce la tutela e l’accessibilità dei beni archeologici scoperti durante gli interventi infrastrutturali.

Il patrimonio archeologico emerso negli anni è vastissimo: decine di migliaia di reperti, rinvenuti lungo gli oltre 50 mila chilometri della rete ferroviaria e stradale italiana, testimoniano la profondità storica dei territori attraversati dalle infrastrutture. Si tratta di resti di antiche civiltà, tratti di viabilità romana, necropoli e manufatti che raccontano un’Italia sotterranea, spesso invisibile ma di straordinaria ricchezza.
Il Museo Egizio, fondato nel 1824 e riconosciuto come centro di eccellenza mondiale per la ricerca archeologica, metterà a disposizione la propria esperienza scientifica, sviluppata in due secoli di attività, per creare un modello di collaborazione tra enti culturali e operatori pubblici. L’obiettivo è quello di rendere accessibili al grande pubblico non solo i reperti più celebri, ma anche le “tracce minori” della storia, scoperte casualmente nei cantieri e destinate, fino a oggi, a restare nei depositi.
Il direttore Christian Greco ha più volte sostenuto l’importanza di unire scienza e divulgazione per costruire consapevolezza civica attraverso la conoscenza del passato. Il nuovo accordo con FS va in questa direzione: dare vita a una rete culturale diffusa, capace di collegare i luoghi delle infrastrutture contemporanee con le stratificazioni storiche dei territori.
Dal canto suo, Archeolog rappresenta un unicum nel panorama italiano. Creato come ente del Terzo Settore del Gruppo FS, ha il compito di valorizzare i reperti rinvenuti durante i lavori di RFI, Italferr, Anas e Quadrilatero, garantendo che ogni scoperta venga censita, restaurata e, ove possibile, esposta al pubblico. Il suo lavoro si colloca all’incrocio tra tecnologia e memoria storica, in un dialogo costante con le Soprintendenze archeologiche e gli enti locali.
Il protocollo firmato oggi con il Museo Egizio punta quindi a creare un ponte stabile tra infrastrutture e cultura, offrendo ai cittadini e ai turisti la possibilità di scoprire la storia del Paese anche attraverso i luoghi della modernità: gallerie, stazioni, ponti e viadotti che si trasformano in porte d’accesso alla conoscenza del passato.
Secondo i promotori, questo modello di collaborazione potrà ispirare nuovi percorsi museali integrati e progetti educativi rivolti alle scuole, oltre a produzioni digitali e immersive capaci di raccontare i ritrovamenti con strumenti contemporanei. L’idea è di restituire al Paese un patrimonio “inedito”, valorizzando le radici storiche senza rallentare il progresso infrastrutturale.
Per il Gruppo FS, che negli ultimi anni ha intensificato il proprio impegno per la sostenibilità e la tutela ambientale, si tratta anche di un modo per coniugare innovazione e responsabilità, riconoscendo che ogni tracciato ferroviario o stradale attraversa non solo territori, ma anche secoli di storia.

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